Stamattina, dopo aver lasciato Giulia a scuola e mentre guidavo verso il CERN, ho notato un cartello davanti a una strada bloccata per lavori, cartello che ha attirato la mia attenzione. Pioveva a dirotto, ma mi sono comunque fermato per fotografarlo:
Il cartello, piazzato all'uscita del villaggio di Ferney-Voltaire, recita più o meno così:
Lavori in corso da Settembre 2024 all'Estate 2025
L'energia del CERN nelle nostre case
La rete di riscaldamento "Pays de Gex Énergie" si installa a Ferney-Voltaire: un'infrastruttura eco-responsabile al servizio della transizione energetica del territorio.
Arrivato in ufficio, sono andato a cercare di cosa si trattasse, e in un paio di click sono arrivato sulla pagina del progetto. In sostanza, l'idea è quella di recuperare una parte del calore evacuato dai sistemi di raffreddamento di LHC, recuperato in particolare dalla zona sperimentale del punto 8 dove si trova l'esperimento LHCb, e di convogliarlo in un sistema di teleriscaldamento di uno dei nuovi quartieri di Ferney-Voltaire, che si trova a pochi chilometri dal punto 8.
La pagina del comune di Ferney-Voltaire che descrive il progetto è un po' approssimativa sull'origine del calore, e parla tanto di "calore proveniente dall'acceleratore di particelle del CERN" quanto di "energia del CERN", dando forse la falsa impressione che LHC produca energia, e che questa possa essere usata per riscaldare le abitazioni. La pagina del CERN sul progetto è ovviamente più accurata, e spiega chiaramente che:
"Al CERN, molti sistemi e impianti (criogenia, elettronica, ventilazione, ecc.)
sono raffreddati utilizzando l'acqua: l'acqua fredda viene iniettata nel circuito di raffreddamento e l'acqua calda prodotta viene poi raccolta e raffreddata dalle torri di raffreddamento, prima di essere reiniettata nel circuito. L'acqua calda che esce dal circuito può raggiungere una temperatura di 30°, il che è molto utile nel contesto del recupero energetico."
Il calore, dunque, è un recupero e non una produzione, ma resta un modo certamente intelligente di non riversarlo direttamente nell'atmosfera, e di fare un'azione di economia energetica che è certamente essenziale, visti i tempi, tanto dal punto di vista economico quanto ecologico.
L'impatto ambientale delle strutture del CERN è certamente un argomento caldo. Uno dei punti più discussi del progetto del possibile futuro acceleratore circolare FCC del CERN è certamente il suo consumo energetico. Anche per FCC ci sono allo studio svariati sistemi di recupero dell'energia usata dai sistemi di raffreddamento dell'acceleratore, ma mi pare evidente che convincere la popolazione locale che questi sistemi possono veramente funzionare sarà decisamente meno difficile se ci sarà un esempio concreto come quello di LHC e del teleriscaldamento di Ferney già testato e funzionante.
P.S. È la seconda volta in pochi giorni che menziono il progetto FCC, bisogna proprio che ne parli più estesamente... 😉