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L'ultima estate. Emilia, martedì 9 agosto 1994

3 Novembre 2016 5 commenti

(L'ultima estate è un esperimento di scrittura post-adolescenziale postuma, ispirato al podcast Mortified. Ho scritto questo testo tra l'estate del 1994, l'autunno del 1997 e la primavera del 1999, ma se passate il mouse sui numerelli appariranno dei box di commento scritti oggi, a più o meno 20 anni di distanza. Questa è la sesta puntata, il racconto inizia qui.)

Bologna (Foto di Christian Grelard da Flickr)
Bologna (Foto di Christian Grelard da Flickr)

Mi sono svegliato stranamente bene stamattina. Beh, bene è una parola grossa. Mi sono svegliato, ecco. Di certo Kurt è stupito di vedermi in piedi e in grado di raggiungere sulle mie gambe i cessi del campeggio:

— Ma allora non sei morto — mi dice con ironia.

— Umpf... — è tutto quello che riesco a rispondere.

Nonostante il mio stomaco si riprenda in fretta dagli strapazzi, un po’ distrutto lo sono, ovviamente.

Racconto schematico (tipo Puck): [1]Chi sia Puck nell'economia del racconto lo scopriremo tra poche righe. Nel cartone animato L'Ape Maia, Puck è una mosca.

  • sveglia senza tronamento post-sbronza (meno male!);
  • a Bologna ore 11.30 a recuperare Maia e Tecla; [2]Ecco che Maia fa finalmente il suo ingresso nella storia. La protagonista del cartone animato da cui pesco la maggior parte delle identità segrete del racconto si è finalmente unita la gruppo. Il fatto che arrivi insieme a Tecla, che ne l'Ape Maia è un ragno femmina di mezza età che cerca sistematicamente di catturare e mangiare Maia è una pura coincidenza. O forse no.

Ecco che torna Tecla: dopo essere stata ad Alassio dai nonni ha raccolto Maia e insieme ci hanno raggiunto: il gruppo è finalmente completo. Per la cronaca Puck è il fratello di Flip, [3]Ecco svelato l'arcano. e non c’entra molto con il viaggio [4]5 o 6 anni di differenza a quell'età sono un abisso. Mentre Flip è mio coetaneo, all'epoca Puck ha circa 15 anni ed è ancora un pischello che va in vacanza con i genitori. – anche se lo incontreremo, e chi lo avrebbe detto? Ma è una delle poche persone che conosco che è capace soltanto di scrivere facendo elenchi. [5]Le capacità di scrittura di Puck sono certamente migliorate col tempo.

Non distraiamoci, che tutto si svolge molto velocemente:

  • Tecla prende la prima multa (divieto di sosta);
  • Pranzo da Mc Donald’s (povero stomaco); [6]Vi ricordo che sono reduce da una colossale sbronza, che ha seguito una cena abbondante al Festival di Liberazione.
  • Pomeriggio in campeggio sotto gli irrigatori per non evaporare dal caldo; 
  • Ore 17.00 visita a Bologna (gran bella città); [7]Questo commento sulle qualità artistiche di Bologna fa il pari con la mia tersa valutazione di San Fruttuoso. Sono un profondo intenditore d'arte e architettura, non ci sono dubbi.
  • Altre due multe per divieto di sosta o simili; [8]L'ho già detto che sono squattrinato che più non si può? Immaginatevi allora con quale reazione ho accolto la notizia delle multe.
  • Cena in pizzeria. [9]MacDonald's a pranzo e pizza a cena. Sanissimo.

Ora che la compagnia è completa, il morale non è più sù delle caviglie, al limite delle ginocchia. [10]Ovvero, siamo tutti un po' scazzati, per ragioni variegate che emergeranno nel corso del racconto. Ma, spoiler alert, in sostanza la realtà è che siamo un gruppo veramente mal assortito, che sta insieme con la scusa di vecchie amicizie e relazioni che mostrano la corda. C’è qualcosa in tutto questo che non va, non trovate? A chi scopre cos’è in premio a scelta una pizza margherita o un cheeseburger.

Morale della giornata 1: andare in auto per ora si rivela conveniente come il treno (150.000 lire di multe). [11]Nel 1994 ci sono ancora le lire. 150.000 lire sono un sacco di soldi, anche divisi tra tutti gli astanti. Siamo veramente in bolletta.

Morale 2: i miei soldi e quelli di Willi evaporano troppo in fretta: urge porre rimedio! (Tornare a casa? Spettacolino? Furto con scasso?).

(continua)

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Note[+]

Note
↑1 Chi sia Puck nell'economia del racconto lo scopriremo tra poche righe. Nel cartone animato L'Ape Maia, Puck è una mosca.
↑2 Ecco che Maia fa finalmente il suo ingresso nella storia. La protagonista del cartone animato da cui pesco la maggior parte delle identità segrete del racconto si è finalmente unita la gruppo. Il fatto che arrivi insieme a Tecla, che ne l'Ape Maia è un ragno femmina di mezza età che cerca sistematicamente di catturare e mangiare Maia è una pura coincidenza. O forse no.
↑3 Ecco svelato l'arcano.
↑4 5 o 6 anni di differenza a quell'età sono un abisso. Mentre Flip è mio coetaneo, all'epoca Puck ha circa 15 anni ed è ancora un pischello che va in vacanza con i genitori.
↑5 Le capacità di scrittura di Puck sono certamente migliorate col tempo.
↑6 Vi ricordo che sono reduce da una colossale sbronza, che ha seguito una cena abbondante al Festival di Liberazione.
↑7 Questo commento sulle qualità artistiche di Bologna fa il pari con la mia tersa valutazione di San Fruttuoso. Sono un profondo intenditore d'arte e architettura, non ci sono dubbi.
↑8 L'ho già detto che sono squattrinato che più non si può? Immaginatevi allora con quale reazione ho accolto la notizia delle multe.
↑9 MacDonald's a pranzo e pizza a cena. Sanissimo.
↑10 Ovvero, siamo tutti un po' scazzati, per ragioni variegate che emergeranno nel corso del racconto. Ma, spoiler alert, in sostanza la realtà è che siamo un gruppo veramente mal assortito, che sta insieme con la scusa di vecchie amicizie e relazioni che mostrano la corda.
↑11 Nel 1994 ci sono ancora le lire. 150.000 lire sono un sacco di soldi, anche divisi tra tutti gli astanti. Siamo veramente in bolletta.

Archiviato in:Vita di frontiera Contrassegnato con: L'ultima estate

Interazioni del lettore

Commenti

  1. GIGI dice

    3 Novembre 2016 alle 11:37

    Da bulgnais, seppur di importazione, chiedo un chiarimento.
    "Ore 17.00 visita a Bologna (gran bella città)".Poi "Questo commento sulle qualità artistiche di Bologna fa il pari con la mia tersa valutazione di San Fruttuoso. Sono un profondo intenditore d'arte e architettura, non ci sono dubbi."
    Visto che di San Fruttuoso davi un giudizio negativo e di Bolgna dai qui un giudizio positivo, significa che non la apprezzi?
    Sai, è una città per così dire, anomala. non è mai stata capitale (a differenza di Firenze e Modena, per esempio), ma è stata la più grande città del Papato, dopo Roma. Ha un grande, dicono il più grande, centro storico fra le città italiane, ma in questo guazzabuglio di antico, vecchio e (brutto) moderno, ci sono gioielli d'arte che valgono il viaggio.
    Infatti oggi Bologna è diventata un'attrazione turistica e i turisti son tanti che cominciano a dar fastidio, proprio come a Firenze e Venezia. Pensa te.
    E tieni conto che sono molto critico verso la mia città!
    Forse non ho capito bene cosa intendevi, altrimenti, vieni a fare un salto. Ti porto in giro io.

    Rispondi
    • Marco dice

      3 Novembre 2016 alle 13:45

      Ciao Gigi,

      l'ironia non era rivolta certo a Bologna (o a San Fruttuoso, per quel che importa) ma alla mia laconicissima maniera di liquidare in due o tre parole i luoghi bellissimi che attraversavo. Nel diario del 1994 San Fruttuoso è semplicemente "una caletta con abbazia", Bologna una "gran bella città". A rileggerli oggi, mi sembrano commenti di una superficialità disarmante, probabilmente segno dell'età a cui li ho scritto, tutto preso a preoccuparmi di ben altre cose.

      P.S. Sono stato a Bologna questa primavera per una scuola dell'INFN a cui insegnavo, e l'ho trovata molto piacevole, forse fin troppo piena di giovini universitari, ma temo sia lo scotto da pagare, no? 🙂

      Rispondi

Trackback

  1. L’ultima estate. Emilia, mercoledì 10 agosto 1994 | ha detto:
    17 Novembre 2016 alle 08:07

    […] con molta lentezza (causa docce, spesa, pagamento multe) ci trasferiamo da Bologna verso il mare, zona Ravenna. La meta sono i luoghi dell’infanzia di […]

    Rispondi
  2. L’ultima estate. Emilia, lunedì 8 agosto 1994 | ha detto:
    31 Maggio 2017 alle 09:01

    […] (continua) […]

    Rispondi
  3. L’ultima estate. Il racconto completo. | ha detto:
    19 Luglio 2017 alle 09:51

    […] Emilia, martedì 9 agosto 1994 (scazzati a Bologna) […]

    Rispondi

Rispondi a L’ultima estate. Emilia, lunedì 8 agosto 1994 | Annulla risposta

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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