Oggi 25 aprile sono al lavoro, ché in Francia la liberazione si festeggia l'8 maggio. Buona Festa della Liberazione a tutti, comunque!
Per l'occasione, vi regalo la lapide che a Cuneo ricorda l'uccisione di mio (pro)zio Sandro il 4 aprile 1944, zio Sandro che era compagno di università e montagna di Primo Levi, e di cui avevo già parlato qui. Lui, come tanti altri, "non era uomo da raccontare né da fargli monumenti". Eppure, se noi oggi siamo qui a parlare e raccontare in libertà, per quanto bastarda e imperfetta, è proprio grazie a uomini e donne come lui.
Sandro era Sandro Delmastro, il primo caduto del Comando Militare Piemontese del Partito d'Azione. Dopo pochi mesi di tensione estrema, nell'aprile del 1944 fu catturato dai fascisti, non si arrese e tentò la fuga dalla Casa Littoria di Cuneo. Fu ucciso, con una scarica di mitra alla nuca, da un mostruoso carnefice-bambino, uno di quelli sciagurati sgherri di quindici anni che la Repubblica di Salò aveva arruolato nei riformatori. Il suo corpo rimase a lungo abbandonato in mezzo al viale, perché i fascisti avevano vietato alla popolazione di dargli sepoltura.
Oggi so che è un'impresa senza speranza rivestire un uomo di parole, farlo rivivere in una pagina scritta: un uomo come Sandro in specie. Non era un uomo da raccontare né da fargli monumenti, lui che dei monumenti rideva: stava tutto nelle azioni, e, finite quelle, di lui non resta nulla; nulla se non parole, appunto.
Roberto dice
Grazie Marco. E io credo che. oltre alle parole di Levi, sia anche grazie a te, e a chi lo ricorda e racconta, che di lui qualcosa continua a restare.
Juhan dice
Grazie Marco. E Sandro. E tanti come lui.
MAtteo dice
Grazie Marco, grazie per la condivisione.
Alessandro dice
Grazie ai tanti come tuo zio. Mai dimenticarli. Mai dimenticare la barbarie di non farli seppellire dopo averli massacrati, alla faccia di "tutti i morti sono uguali":
Belle le foto, ufficiale di marina e alpinista!
yopenzo dice
visto che - con buona ragione, perlomeno da parte di Marco Delmastro - si cita Primo Levi, ricordo che oggi in Italia i partigiani italiani ebrei vengono fischiati e insultati, specialmente dagli "antifascisti", con la scusa dei palestinesi. E i palestinesi stessi - grazie a questi illuminati progressisti che affogano nell'ipocrisia idiota o premeditata epperò che si sciacquano la bocca a ogni piè sospinto con Primo Levi e/o Anna Frank - questi estranei totali, osano presentarsi a inveire con le loro bandiere alle commemorazioni del 25 aprile. Per fortuna c'è Israele (con la Bomba), che se no la Storia si ripeterebbe, sicuro come le tasse.
Primo Levi si gira nella tomba, io mi accontento di vomitare per la rabbia.