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Che cosa mangiano le piante?

16 Maggio 2012 13 commenti

Avete risposto "la terra"? Siete proprio sicuri? La risposta sul mio primo pezzo per DafDaf, apparso sul numero di Febbraio (ve l'ho detto che mi sono messo a scrivere di scienza per bambini, vero?). Non è fisica, ma, se fate attenzione, scoprirete che si tratta di un bieco trucchetto per parlare (anche) di metodo scientifico. Buona lettura.

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Archiviato in:Raccontare la scienza Contrassegnato con: bambini, DafDaf, esperimenti, fotosintesi clorofilliana, metodo scientifico

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Commenti

  1. GiovanniR dice

    16 Maggio 2012 alle 08:39

    Ma il disegno raffigurante Daniela Ovadia l'hai fatto tu o è opera dei disegnatori della testata?
    Comunque complimenti per questo articolo. Da mettere subito in opera.

    Rispondi
    • Marco dice

      16 Maggio 2012 alle 09:01

      No, figurati, sono gli illustratori di Daf-Daf (e si vede!).

      Rispondi
  2. cloc3 dice

    16 Maggio 2012 alle 13:55

    bello.

    come mai non hai proposto di pesare anche l'acqua?
    ti sei limitato a ragionare qualitativamente sulla presenza di anidride carbonica nell'aria. come si può escludere che non ve sia a sufficienza anche nell'acqua?

    Rispondi
  3. Marco dice

    16 Maggio 2012 alle 14:02

    Ovviamente potresti pesare anche l'acqua, ma la cosa avrebbe aggiunto un livello di complicazione eccessivo per il pubblico a cui l'esperimento si rivolge (e ovviamente in entrambi i casi dovresti tenere conto dell'evaporazione e delle condizioni di umidità atmosferica, che io ho bellamente tralasciato).

    Quanto all'anidride carbonica disciolta nell'acqua, che nor è certo molta, contribuisce alla produzione di glucosio in modo trascurabile, almeno che io sappia (se c'è qualche biologo in ascolto, sono tutt'orecchi). Immagine che potresti verificarlo sperimentalmente usando acqua distillata.

    Rispondi
  4. Fabiano dice

    16 Maggio 2012 alle 17:50

    Molto bellino e stimolante! Questi bimbi verranno su bene.
    Tu e Daniela siete vestiti allo stesso modo, fate pendant. 🙂

    Rispondi
  5. My_May dice

    17 Maggio 2012 alle 07:44

    Presumo che i bimbi in questione dovrebbero essere almeno al 5° anno delle elementari.
    Poi non mi è chiaro. Si parla di sperimentare che il peso totale della pianta aumenta ecc. Forse mi sbaglierò, ma non deve essere molto facile verificare la differenza, ci vorrebbero strumenti di misura abbastanza precisi. Se fosse vero quel che penso, il bimbo non sperimenta (non tocca con mano) il calcolo teorico.

    Rispondi
    • Marco dice

      17 Maggio 2012 alle 09:38

      @my_may: sempre a contestare, vero? 🙂 Perché non provi? Non ho idea di che bilancia tu abbia in cucina, la mia ha la precisione del grammo, che basta e avanza, specie se il vaso è piccolo. Prova con un fagiolo in un bicchierino!
      E in ogni caso, non sottovalutare i bambini!

      Rispondi
  6. Luca dice

    17 Maggio 2012 alle 10:15

    Bravo Marco. Oltre a seguirti direttamente lo segnalerò anche a mia nipote! 😉

    Luca

    Rispondi
  7. Gabriele dice

    18 Maggio 2012 alle 19:00

    Bellissimo!

    Rispondi
  8. Asmaro dice

    21 Maggio 2012 alle 23:19

    Ola Marco è un po' che non intervengo ma ti seguo sempre con simpatia appena mi è possibile.
    Dunque cosa mangiano le piante.......??
    Le bistecche no di sicuro 🙂 mi ricordo vagamente qualcosa circa la fotosintesi clorofilliana nel programma di scienze quando molti anni fa (singh) ero alle superiori....non sto a spiegarla ma dire che le piante si nutrono con il sole non credo sia una eresia 🙂

    CIAO a presto 🙂

    Rispondi
  9. Robert dice

    21 Maggio 2012 alle 23:59

    Bellissimo il pezzo e bellissime le illustrazioni.
    E' un piacere leggerti su una rivista per ragazzi!

    Rispondi
  10. delo dice

    22 Maggio 2012 alle 10:35

    ciao,
    bella idea!

    come qualcuno ha fatto notare il problema dell'acqua potrebbe creare dello scetticismo
    sulla misura. E' vero che per il target che hai va piu' che bene.

    In caso stia studiando ad una evoluzione dell'esperimento io pensavo che per tnere sotto controllo l'effetto che ha l'acqua si dovrebbe usare un "control sample". Se in parallelo riempi un vaso identico ma senza il bulbo, con la stessa terra nella stessa quantita' e lo annaffi con la stessa quantita' di acqua dovresti essere in grado di stimare prima di ogni pesata la quantita' d'acqua evaporata.

    ( pensandoci e' un bell'esempio anche di come funzionano le analisi di fisica delle particelle... il vaso senza bulbo e' un po' come control sample senza contaminazione del segnale! )

    delo

    Rispondi
  11. Marco dice

    22 Maggio 2012 alle 10:38

    In effetti l'idea del campione di controllo mi era venuta in mente, ma poi pubblico e soprattutto spazio a disposizione mi hanno portato a semplificare. Ma vedrai che sono riuscito a infilarla nel prossimo pezzo (che conto di pubblicare oggi) 🙂

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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