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LHC: collisioni a 7 TeV previste per il 30 Marzo

23 Marzo 2010 18 commenti

Le operazioni preparatorie per il run 2010-2011 di LHC stanno andando decisamente bene, tanto che il Direttore Generale si è sentito sufficientemente sicuro da fissare ufficialmente una data per le prime collisioni a 7 TeV, il 30 marzo:

With beams routinely circulating in the Large Hadron Collider at 3.5 TeV, the highest energy yet achieved in a particle accelerator, CERN has set the date for the start of the LHC research programme. The first attempt for collisions at 7 TeV (3.5 TeV per beam) is scheduled for 30 March.

Ovvero, tra una settimana! Chissà se riuscirò a finire la serie su come funziona LHC in tempo? 🙂

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Archiviato in: Fisica Etichettato con:LHC, CERN, ripartenza, collisioni

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Commenti

  1. Giovanni Ruggieri dice

    23 Marzo 2010 a 12:19

    Devi finirla!!! 😉

    Rispondi
  2. juhan dice

    23 Marzo 2010 a 12:52

    Però, se del caso, possiamo anche aspettare. Tipo: se trovi Higgs dagli la precedenza 😉

    Rispondi
  3. Cosimo dice

    23 Marzo 2010 a 19:47

    dai dai! avanti a testa bassa! i confini della conoscienza umana stanno per essere nuovamente varcati!

    Rispondi
  4. wimp dice

    23 Marzo 2010 a 21:57

    WOW spero che mostrerete qualcosa in diretta anche se magari solo su un canale satellitare o su internet! 🙂
    Nel corso del 2010/11 fino al prossimo stop per aggiornamento sono previsti solo esperimenti con i protoni o farete anche delle collisioni con altri nuclei ? 🙂

    Rispondi
  5. Claudio dice

    24 Marzo 2010 a 09:33

    Ci devrebbe essere un periodo di run anche con ioni di piombo, credo in autunno.

    Rispondi
  6. Andrea dice

    24 Marzo 2010 a 15:49

    Evvai che questa è la volta buona!
    Ma com'è l'atmosfera lì al CERN? Trepidante attesa, speranzosa incredulità, rilassata rassegnazione o quotidiana amministrazione? Sembra quasi di vedervi tutti voi, il 30 marzo, lì, ricurvi sul pc, le dita che fremono e gli occhietti vispi dietro gli occhiali ad indagare monitor e numeri, chi cammina, chi chiama un interno, tra bicchieri di caffè mezzi vuoti e pile i fogli. Evvai che è la volta buona! (Mi rendo conto di essermi lasciato trasportare un po' troppo dall'imamginazione...)

    Rispondi
  7. Jonathan dice

    24 Marzo 2010 a 17:58

    secondo me prima di venire inghiottito nel buco nero che si formerà al centro di LHC ti conviene finire gli articoli... poi né, fai come vuoi

    Rispondi
  8. Jonathan dice

    24 Marzo 2010 a 18:00

    A quelle energie, nel caso, cosa pensate di scoprire o confermare ?

    Rispondi
  9. wimp dice

    25 Marzo 2010 a 02:58

    @Jonatham: Lo so che scherzi ma come ha già spiegato Marco di protoni a ben più alta energia ne arrivano in alta quantità da sempre grazie a raggi cosmici. Il loro numero è così elevato che è ragionevole pensare che spesso avvengano collisioni ad alta energia nell'atmosfera quindi 2 sono le possibilità: o i buchi neri non si creano o se pure se ne producesse qualcuno, poiché non è mai sparita materia sotto gli occhi umani, ne la terra è stata mai mangiata, vuol dire che evaporano all'istante in accordo con le teorie di Hawking. Detto bene Marco? (considera anche l'ora 😉 ) 🙂

    Rispondi
  10. Jonathan dice

    25 Marzo 2010 a 10:29

    Grazie wimp per la precisazione ma lo so benissimo che non c'è alcun pericolo, ho solo dimenticato di inserire qualche faccina utile a far capire che la mia era una frase ironica !! 😀
    .
    Ho letto il libro di Hawking sui buchi neri, e so che nel tempo evaporano, teoria che si è basata sul principio di indeterminazione di Heisenberg e sul limite valicabile, dell'orizzonte degli eventi, e quindi quelli ultramicroscopici che eventualmente si formassero in LHC evaporerebbero all'istante senza creare alcun danno. In oltre in questo forum ho già appreso che le collisioni naturali che normalmente avvengono in atmosfera con i raggi cosmici sono ad energie di svariati ordini di grandezza superiori a quelle di HLC... siamo in una botte di ferro !!! 🙂

    Rispondi
  11. Lorenzo Fiori dice

    25 Marzo 2010 a 12:36

    A proposito di collisioni di raggi cosmici con l'atmosfera e collisioni negli acceleratori, chiedo a Marco se effettivamente una collisione vale l'altra...ovvero non c'è qualche dipendenza dai particolari tipi di particelle che si scontrano?

    Rispondi
  12. Tommaso dice

    25 Marzo 2010 a 13:19

    Ciao Marco, siccome siamo in tema di energia delle collisioni ti pongo un quesito su uno degli esperimenti in programma a Ginevra. Ho letto che lo scopo di ALICE è quello di studiare le collisioni fra cationi Pb+82. Quale sarà sarà l'energia nel centro di massa durante la collisione? Sarà possibile accelerare i nuclei in modo tale che ogni nucleone possieda un'energia di 7Tev?

    Rispondi
  13. malt dice

    25 Marzo 2010 a 17:19

    Con ioni Pb si dovrebbe arrivare ad un massimo di 2.76 Tev/nucleone, questo perche' quando acceleri un nucleo ti porti appresso anche i neutroni che fanno massa senza sentire il campo elettrico con cui accelleri il nucleo.
    In generale quando cerchi di accelerare un nucleo riesci a portarlo (parlando sempre di energia per nucleone) ad una frazione Z/A (dove Z e' la carica del nucleo e A il numero atomico) dell'energia a cui puoi portare un singolo protone nello stesso acceleratore: per il piombo hai Z/A=82/208, che moltiplicato per i 7 TeV a cui potresti portare il protone di fornisce appunto 2.75 TeV/nucleone 😉

    Rispondi
  14. Tommaso dice

    25 Marzo 2010 a 20:20

    @malt : Ciao malt, grazie per la risposta alla mia curiosità! Sei stato molto chiaro! Sono uno studente di chimica al secondo anno del corso di studi e sinceramente non capisco perchè fra chimici e fisici non corra buon sangue! La fisica è talmente affascinante da superare ogni divisione settoriale fra le varie discipline della scienza!

    Rispondi
  15. Xisy dice

    25 Marzo 2010 a 21:09

    dunque... l'energia totale dei nuclei di piombo accelerati dovrebbe essere ~600 TeV e oltre!

    Rispondi
  16. malt dice

    25 Marzo 2010 a 22:31

    @Xisy Si, ma tieni conto che i nuclei sono oggetti estesi, percui nell'urto non e' detto che si colpiscano "in pieno", ma possono anche solo sfiorarsi (anzi, questo e' quello che capita piu' frequentemente) e dar quindi luogo a collisioni piu' o meno periferiche, che coinvolgono un numero piu' o meno grande di nucleoni. Quindi piu' che l'energia totale dei due nuclei si va a guardare l'energia per nucleone e il numero di nucleoni coinvolti nell'urto.
    Passo volentieri al parola a chi ne sa piu' di me per i dettagli della faccenda 😉

    Rispondi
  17. Xisy dice

    26 Marzo 2010 a 03:07

    mbè questo in un certo senso è vero anche per i protoni... comunque hai ragione, per i nuclei è piu' appropriato parlare di energia "per nucleone".

    Rispondi
  18. Marco dice

    26 Marzo 2010 a 11:10

    @wimp: si sarà un sacco di "movimento" mediatico qual giorno! Appena ho un minuto posto qualche dettaglio su dove e cosa cercare di seguire.

    @Andrea: l'atmosfera oscilla tra l'eccitato e l'assonnato (causa notti in piedi e weekend lavorativi) 🙂

    @Johanatan: cosa pensiamo di scoprire a 7 TeV? È una domanda che richiederebbe una risposta vastissima, per cui rimando a un post dedicato. Perdonami.

    @Lorenzo: non sono sicuro di capire: al di la delle collisioni con gli ioni pesanti, in generale LHC scontra soltanto protoni contro protoni. Certo, il protone non è un oggetto elementare, dunque il risultato della collisione dipende anche da che cosa interagisce con cosa all'interno dei due protoni in gioco (un quark? Quale? O un gluone?).

    @tutti gli altri: grazie per le risposte anticipate sugli ioni pesanti, mi risparmiate un bel po' di lavoro! 😛

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché.

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