• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa alla barra laterale secondaria
  • Passa al piè di pagina
  • Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Tu che sei un fisico
  • Incontri e conferenze
  • Particelle familiari
  • Work

Foglie d'autunno

25 Ottobre 2024 7 commenti

I miei genitori hanno deciso di vendere la casetta in campagna acquistata nel 1978, quella casa amata e odiata dove ho passato estati lunghissime, noiose e creative, weekend umidi e freddi di autunno e inverno, e dove ho costruito aggeggi, giocato con il mio amato plastico dei trenini elettrici, disegnato e dipinto, letto fumetti e fantascienza, imparato a suonare, spazzato foglie, spezzato rametti per la stufa, calpestato cachi spiaccicati, girato in bicicletta in lungo e in largo le colline intorno, giocato a pallone, salito alberi, tirato frecce, servito messa come un chierichetto uscito da un libro di Guareschi, fumato di nascosto pipe di mais autocostruite, sparato raudi, abbaiato alla luna, scoperto la libertà, portato le fidanzate, composto musica, festeggiato con gli amici, accolto l'avvento dell'età adulta.

Ci sono ottime e razionalissime ragioni per questa vendita, ma per spiegarle dovrei raccontare cose intime e dure che non riguardano solo me: non è cosa che posso e voglio fare qui, e preferisco dunque tenermele nel cuore. Resta il fatto che, nonostante in quella casa non mettessi piede da anni, la decisione è dolorosa come lo sono tutti i tagli con il passato, e i segni tangibili dell'irrimediabilità del tempo che passa, per me e per le persone a cui voglio bene. Da quando l'idea iniziale è diventata realtà, allora, ho magonato un po' e affrontato un vero lutto, con tutti gli alti e i bassi che accompagnano il processo. Visto che entrambi i miei genitori non sono esattamente dei ragazzini, poi, con il poco tempo che ho, e tenendo conto che abito in un'altra nazione, sto cercando di dare una mano a svuotare la casa. Mi accollo allora a tratti anche la fatica emotiva di decidere cosa tenere e cosa buttare, in un posto dove ogni oggetto ha una storia e un valore affettivo, per loro, per me, per mia sorella.

Qualche weekend fa sono allora sceso in Italia per dare una mano a questa procedura di svuotamento, e questo weekend sono di nuovo qui per completare l'opera. Per meglio sopportare l'andare e il tornare, mi sono fatto una playlist che - direttamente o indirettamente - parla di quel posto, del tempo passato lì, delle sensazioni provate allora, della malinconia di oggi, ma anche della speranza che la vita sia più dei posti e degli oggetti che accompagnano i nostri passi, e sia soprattutto più del tempo che passa e delle cose che finiscono, evolvono, decadono. La metto qui, senza pretesa alcuna che vi piaccia, perché è ovviamente mia e probabilmente non dice niente a nessuno se non a me.

La foto che fa da icona alla playlist mostra quello che si vede dall'abbaino della casa, abbaino da cui ho guardato il mondo ogni mattina di tante fini estate, quelle quando il tempo è ancora bello ma si sente che sta per arrivare l'autunno, e l'inizio della scuola o la sessione degli esami di settembre stanno per arrivare. L'infisso è quello della finestra nuova, quella montata durante la ristrutturazione della casa. Mi ricordo di aver inciso l'infisso vecchissimo che c'era prima, quando la mansarda che ho occupato per anni era ancora soltanto una soffitta polverosa e inabitabile, con la punta delle forbici da elettricista di mio padre che probabilmente ero salito a prendere per le scale ripidissime, per fare un qualche lavoro o per rimetterle a posto. Avrò avuto 9 o 10 anni, e ricordo di aver realizzato per la prima volta nella vita - complice quel gesto quasi da vandalo, ma era poi una strisciolina sul legno antico che si sbriciolava - che tutti i miei gesti lasciavano un segno indelebile nel mondo, e che non ero, come forse avevo pensato fino ad allora, solo un accidente passeggero su una tela immutabile, e che allora avrei dovuto riflettere bene a che segno avrei voluto lasciare.

Non è la prima volta che scrivo della casetta in campagna in questione, dell'autunno che arriva a ricordarci del cammino indifferente dell'entropia, e della lotta che vale comunque la pena. E, guarda caso, la colonna sonora è la stessa. Ciao Cavagnolo, s'ciao, giovinezza.

P.S. Mi sono reso conto che non tutti utilizzano Spotify per ascoltare musica, quindi qui sotto trovate la lista dei brani della playlist menzionata nel testo precedente, nel caso preferiate cercarli altrove:

  • Autumn Leaves (Eric Clapton)
  • California Dreamin' (The Mamas & The Papas)
  • Incontro (Francesco Guccini)
  • Don't Think Twice, It's All Right (Bob Dylan)
  • Between Two Points (David Gilmour & Romany Gilmour)
  • Pilgrim (Eric Clapton)
  • Quello Che Non... (Francesco Guccini)
  • Round Here (Counting Crows)
  • L'Ultimo Spettacolo - Live (Roberto Vecchioni)
  • Reason to Believe (Bruce Springsteen)
  • Helplessly Hoping (Crosby, Stills & Nash)
  • All Along the Watchtower (Jimi Hendrix)
  • Atlantic City - Live at Madison Square Garden (Bruce Springsteen)
  • Cencio (Francesco Guccini)
  • What It Is (Mark Knopfler)

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
  • Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail
  • Altro
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Stampa

Correlati

Archiviato in:Vita di frontiera Contrassegnato con: colonne sonore, Famiglia, futuro, genitori, musica, passato, Ricordi, tempo

Interazioni del lettore

Commenti

  1. yopenzo dice

    25 Ottobre 2024 alle 19:26

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Vanitas_vanitatum_et_omnia_vanitas

    Sostituire Dio con Amore, o con quello che a ognuno più gli garba, o con il pensoso niente del tutto leopardiano.

    E per una botta di allegria nella tua playlist aggiungi Brothers in Arms, adatto alla stagione e al periodo storico.

    Ciao e süu da co' (su di collo) ovvero su con la vita, come diciamo qui in Ticino.

    Rispondi
    • Marco dice

      25 Ottobre 2024 alle 20:03

      C’è “What it is” alla fine, facciamo che va bene quella per riprendere la speranza 🙂

      Rispondi
  2. emanuela dice

    26 Ottobre 2024 alle 07:30

    Mi sono commossa, dover eliminare improvvisamente le testimonianze di pezzi di vita strappa il cuore, le si davano per scontate, non ci si pensava, poi...è davvero come un lutto per lei e la sua famiglia, l'autunno non aiuta...ma con i suoi ritmi di vita presto il dispiacere passerà in secondo piano. Grazie come sempre per condividere la sua vita intima con noi, è bellissimo anche se questa volta si piange

    Rispondi
  3. Abramo dice

    26 Ottobre 2024 alle 10:27

    Già fatto, tanti ricordi e qualche rimpianto.

    Rispondi
  4. Giuseppina dice

    26 Ottobre 2024 alle 17:35

    Le colline intorno a Cavagnolo sono state il "parco giochi" dell'infanzia di mio figlio e hanno dato il loro contributo di spensieratezza anche agli anni dell'adolescenza, per cui capisco il tuo stato d'animo nel salutare quei luoghi. Il paesaggio dalla finestra della soffitta è stupendo, lo sguardo può sconfinare e presumo che sia stato fonte di ispirazione e aiuto negli impegni che hai intrapreso nella tua vita. A questo proposito ti chiederei di cominciare a pensare ad un nuovo contributo (divulgativo!) in tema della fisica delle particelle. Sono passati 10 anni dalla pubblicazione del libro "Particelle familiari" Te ne sarei grata.
    Ciao

    Rispondi
  5. Mauro dice

    1 Novembre 2024 alle 13:12

    Mi ricorda il romanzo di Umberto Eco, La misteriosa fiamma della regina Loana (https://it.wikipedia.org/wiki/La_misteriosa_fiamma_della_regina_Loana).

    Rispondi

Trackback

  1. Le date della band | Borborigmi di un fisico renitente ha detto:
    29 Novembre 2024 alle 09:50

    […] e farsi ispirare? proprio nei giorni in cui faccio pulizia tra le vecchie cose trovate nella vecchia casa in campagna che aspetta di essere venduta e nei recessi dei miei hard disk. Anche noi, un paio di vite fa, avevamo una band. [2]Nelle vite […]

    Rispondi

Rispondi a Abramo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Barra laterale primaria

Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

Barra laterale secondaria

Argomenti

  • Scienza
    • Fisica
    • Raccontare la scienza
    • Scienza e dintorni
  • Opinioni
    • Militanza
    • Mezzi e messaggi
    • Intenzioni educative
  • Sulla frontiera
    • Vita di frontiera
    • Letture e riflessioni
    • Geeking & Hacking
  • English posts
This blog is primarely written in Italian. On the other hand, physics is an international entrerprise, and its main language is English, so some of the posts have been translated: you can find them in the English post category. If you wish to read those posts that are still only in Italian, an automatic translation is a good a bet!

Footer

Iscriviti al blog tramite email

Non perderti neanche un aggiornamento! Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere un messaggio ogni volta che un nuovo articolo viene pubblicato:

Trattamento dei dati, cookie e affiliate link

Questo sito fa uso di cookie: qui ti spiego quali sono e perché li uso, così puoi decidere se ti va bene. Uso anche Google Analytics per l'analisi delle visite e del traffico; per saperne di più, leggi la pagina sulla privacy, dove ti spiego anche come gestisco i tuoi dati se decidi di iscriverti al sito o di lasciare un commento. In certi post, alcuni dei link a prodotti venduti su Amazon sono affiliate link.

Qualche diritto riservato

I contenuti di Borborigmi di un fisico renitente sono rilasciati sotto licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate. Fatene buon uso.

Licenza Creative Commons

Copyright © by Marco Delmastro · Qualche diritto riservato

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Youtube
  • Linkedin
  • Github
Borborigmi di un fisico renitente usa alcuni cookie per funzionare al meglio. Se continui leggere o scorrere queste pagine dò per scontato che la cosa ti vada a genio. Ok! Dimmi di più
Politica dei cookie

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities...
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA
 

Caricamento commenti...