Nell'estate del 1995 avevo 22 anni, ero molto triste e molto magro, e, tra le altre cose, leggevo avidamente fumetti della Marvel. Nei mesi estivi era uscito uno dei più lunghi crossover dell'epoca, l'Era di Apocalisse: Charles Xavier, fondatore degli X-Men, viene ucciso nel passato, gli X-Men come li conosciamo non vengono mai fondati, il mondo va in rovina, e i personaggi che tutti conoscono sono profondamente diversi, tanto nei caratteri che nelle relazioni.
All'epoca gli X-men erano il mio fumetto preferito, e avevo acquistato compulsivamente tutti gli albi di ogni testata (anche quelle che di solito snobbavo, perché il crossover veniva pubblicato in modo deliberatamente sparpagliato) per seguire tutta la saga. Già all'epoca certi episodi non mi avevano convinto, ma avevo dato la colpa allo specifico della testata: per esempio, X-Factor non mi era mai piaciuto particolarmente, dunque non mi pareva strano che le parti di racconto su quelle pagine non fossero particolarmente accattivanti. O forse non mi fregava molto di quei personaggi?
In ogni caso, qualche giorno fa mi è tornata voglia di rileggere la saga, per capire come fosse invecchiata in quasi 30 anni. Gli albi comprati nel 1995 sono stipati in qualche scatolone nella casa in campagna dei miei, e, più prima che poi, bisognerà che li recuperi, ché i miei hanno deciso di venderla quella casa (ed è un altro pezzo di vita che si chiude, non senza una certa mestizia, ma questa è un'altra storia per un altro giorno), e ho dunque recuperato la versione digitale in inglese.
E niente, sto faticando terribilmente ad avanzare. La storia mi pare confusa e mal scritta, superficiale nello sviluppo dei personaggi, e persino realizzata con una forma di fumetto pasticciato che rende la lettura veramente faticosa. Ovviamente sono invecchiato io (e forse è questo il tema nascosto dei miei ultimi post un po' nostalgici), ma in tutti questi anni anche il fumetto è evoluto, e i comics Marvel più recenti (o incarnazioni simili di altre case editrici) che ho continuato a leggere mi sono parsi molto più godibili. Veramente i comics degli anni '90 erano solo pose improbabili da manichini sotto steroidi, urli e esplosioni? Io ne ho un ricordo migliore, ma mi rendo conto che è molto probabilmente la memoria emotiva a giocarmi un brutto scherzo. Mi sa che abbandono, e cercherò di rifarmi il palato leggendo i nuovi X-men di Morrison, che ho solo sfiorato negli anni più recenti. Snikt!
Post-scriptum psicoanalitico. Rileggo prima di publicare, e mi si ferma l'occhio su quella frase all'inizio del paragrafo precedente, "sto faticando terribilmente ad avanzare", che campeggia quasi come un lapsus in un testo che vorrebbe parlare di fumetti mutanti. Una premonizione, forse, in questi tempi di ricordi che riaffiorano? Chissà. Forse in questa riflessione sui supereroi di carta c'è nascosto un pensiero latente sul saper abbandonare vecchie strade per esplorare percorsi nuovi, qualunque cosa questo voglia dire? Ci penserò, fletto i muscoli e sono nel vuoto.
Juhan dice
Posso fare un commento a sproposito, completamente OT? se sì eccolo: ultimamente ho scoperto (grazie a Timothy, è giovane lui) i cartoni (animati) dei Teen Titans GO. Li conosci? Sono certo che ti piacerebbero. Forse.
Marco dice
Forse 😉
Mathis dice
Ciao Marco,
Hai letto Old Man Logan di Mark Millar ? É un fumetto che tratta dell'invecchiare in un mondo post-apocalittico e quindi é diverso da "manichini sotto steroidi". É molto accattivante !
Marco dice
L’ho incrociato ma mai letto dall’inizio alla fine, cercherò di recuperarlo, grazie! (Depuis quand tu parles et écris en italien Mathis? 😉 )
Mathis dice
Lo ho iniziato qualche tempo fa. Leggere il tuo articolo é stato un buon esercizio. Ho anche avuto aiuto ?