• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa alla barra laterale secondaria
  • Passa al piè di pagina
  • Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Tu che sei un fisico
  • Incontri e conferenze
  • Particelle familiari
  • Work

Lucio Rossi sull'incidente di LHC: sono stati commessi degli errori

4 Marzo 2010 32 commenti

Finalmente qualcuno ha il coraggio di dirlo chiaramente. Certo, da queste parti il sottoscritto ha più volte messo la questione sul tavolo abbastanza esplicitamente, ma il sottoscritto non ha alcuno peso politico in queste genere di affari, dunque la cosa non conta. Di che parlo? Ma di LHC, ovviamente, e dell'incidente che ci ha obbligati a uno stop di un anno, a una serie imprevista e immane di riparazioni e migliorie (in parte fatte e in parte ancora da fare), e a un run iniziale a energia ben più bassa di quella che avremmo voluto e dovuto avere.

Oggi per la prima volta leggo di qualcuno che affronta la questione del...

(...) come mai la macchina si fosse rotta e di chi fosse la colpa. La colpa, sì, perché anche se non detto apertamente nei primi giorni, il punto era capire come mai, ma anche per quale negligenza o responsabilità l’incidente si era prodotto.

Il qualcuno in questione è Lucio Rossi in un editoriale pubblicato da ScienzaInRete, Per inquadrare il peso delle dichiarazioni che seguono, è bene ricordare che Lucio Rossi è il capo della divisione Magneti, Superconduttori e criostati del CERN, qualcuno che negli ultimi anni ha dunque passato il suo tempo a supervisionare e gestire la produzione e il test di tutti i magneti di LHC. E che prosegue:

Come in tutti gli incidenti, la causa ultima è un errore umano: una concezione insufficiente, un’esecuzione difettosa, una procedura con smagliature, dei controlli inadeguati.

(...)

Abbiamo affrontato il problema dell’installazione, interconnessione e collaudo, con troppa spavalderia o meglio con una mancanza di umiltà di base: non siamo partiti dal principio che l’errore è connaturato con il nostro agire e quindi non ci siamo chiesti: ci sarà almeno un difetto grave tra le 10'000 e più interconnessioni, e cosa succede se non lo intercettiamo? E come intercettarlo almeno prima che faccia un danno ingente? Ora sappiamo che possiamo vedere difetti anche molto più piccoli di quello dell’incidente, possiamo tranquillamente riconoscere che la parte d’integrazione di sistema non era stata sufficiente affrontata.

Una dichiarazione del genere, per quanto tardiva, è una boccata di aria fresca per chi come me ha sempre avuto l'impressione che dopo l'incidente il (precedente) management di LHC si sia troppo spesso arrampicato sugli specchi, nascondendosi dietro la scusa della complessità della "macchina unica che è il prototipo di se stessa". Complessità che c'è, chiaramente, ma che forse avrebbe dovuto ispirare una cautela maggiore, e, proprio come sottolinea Rossi, una maggiore umiltà.

P.S. Umili ma determinati, adesso vediamo di farlo funzionare senza rogne e intoppi, please.

Aggiornamento [8/3/1010]: persino Nature discute le dichiarazioni di Lucio Rossi, con un articolo dall'intrigante titolo: Gli errori di progetto hanno condannato LHC? La lettura vale la pena, specie quella dei commenti.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
  • Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail
  • Altro
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Stampa

Correlati

Archiviato in:Fisica Contrassegnato con: CERN, incidente, LHC, magneti

Interazioni del lettore

Commenti

  1. GM dice

    4 Marzo 2010 alle 11:42

    E` molto facile dare prova di umilta` per degli errori commessi consciamente quando comunque non se ne sono dovute pagare le consequenze. La necessita` di misurare le resistenze delle interconnessioni con una precisione di nanoohms era gia` nota prima del 2004, e non e` una sorpresa derivata dall'incidente. Vedi
    http://cerncourier.com/cws/article/cern/29012

    Del resto un' incidente di simile natura (a dire il vero non molto pubblicizzato!) intorno al 2004 aveva gia` prematuramente concluso le operazioni della "String-2" (il "banco di prova" dell'LHC installato in SM-18).

    Questi controlli, come molte altre cose, sono stati omessi consciamente, e la persona che citi e` uno dei primi responsabili di tutto cio`. Ma la sola conseguenza che ha dovuto "subire" e` stata un aumento della sua visibilita`.

    Rispondi
    • Marco dice

      4 Marzo 2010 alle 12:12

      Si, condivido. A voler essere veniali uno potrebbe proprio chiedersi: se ci sono state "negligenza o responsabilità", perché non è saltata nessuna testa tra chi è rimasto, e chi invece ha terminato il suo incarico (penso a Evans ma anche allo stesso Aymar) se ne vanno in giro come eroi? Mah 🙁

      Rispondi
  2. wimp dice

    5 Marzo 2010 alle 00:25

    Eppure una cosa non mi torna: da quello che leggo in giro avete superato l'energia di appena (comparato a quello che la macchina può fare) 1 Tev solo prima di natale battendo così il precedente record degli americani. Però francamente mi è difficile pensare che un simile danno si sia prodotto mentre lavoravate al di sotto di quell'energia... da profano credevo che fosse accaduto quando stavate provando almeno i 4 Tev. Tu sai a che energia eravate quando si è verificato l'incidente Marco?

    Rispondi
  3. Davide dice

    5 Marzo 2010 alle 00:35

    In realta` Rossi aveva gia` ammesso l'errore nel novembre scorso: http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=48957.

    Rispondi
  4. Marco dice

    5 Marzo 2010 alle 09:24

    @wimp: l'incidente è successo mentre tiravano su le correnti per andate a 5 (+5) TeV.

    @Davide: grazie della segnalazione, me l'ero perso.

    Rispondi
  5. wimp dice

    5 Marzo 2010 alle 14:07

    Grazie per la risposta Marco... Ora si che ha senso considerando che stavate salendo per provare i 10 Tev totali e si sa che a quelle energie è perfettamente normale che si "quencia" fino ad arrivare all'incidente in mancanza di, chiamiamole da profano, "valvole di sfogo" adeguate.
    Tuttavia non capisco perché passare da energie oltre 10 volte inferiori (il record di 1 Tev lo avete battuto solo recentemente) ad addirittura 5 + 5 Tev in un solo step...

    Rispondi
    • Marco dice

      5 Marzo 2010 alle 14:33

      Hubris?

      Rispondi
  6. Jonathan dice

    5 Marzo 2010 alle 14:52

    Quindi, da quanto mi sembra di aver capito dalle parole di Rossi in fase di progetto non è stato affatto considerato quali danni avrebbero provocato determinate anomalie o mal funzionamenti dovuti a difetti errori umani etc. etc. in pratica si è partiti dal presupposto che il "macchinario" e gli operatori fossero infallibili ????!!!!! se è così definire il management e la direzione dei lavori, fin dalla ideazione e progettazione, inadeguata e incompetente è un eufemismo !!!!
    .
    Io personalmente, come tanti altri, con un semplice diploma di Perito Industriale queste cose le mastichiamo tutti i giorni... è veramente scandaloso, spero di avere inteso male io le frasi di Rossi, il quale a dire che si è tirato la zappa sui piedi è poco :-/
    .
    Nel mio piccolissimo son 5 anni che i nostri clienti, per gli impianti che costruiamo, ci richiedono la FMEA, ovvero esigono una sorta di documento scritto e firmato, su cosa avviene e come si debba intervenire in caso di errata conduzione, guasto, anomalia etc. etc.
    Già in fase di progetto degli impianti con il cliente stiliamo il documento FMEA e concordiamo costi benefici di alcune contromisure da adottare. Tra l'altro facendo questa analisi spesso si palesano in modo oggettivo alcune scelte tecniche e progettuali che è opportuno adottare se non si vuole rischiare di cadere in disastri... lo stop di un nostro impianto, se si prolunga per più di qualche giorno, scattano delle penali da brivido. Solo da 5 anni circa ci chiedono di formalizzare queste problematiche stilando il documento FMEA, in precedenza l'analisi veniva comunque fatta ma in modo non formale e senza seguire procedure codificate e concordate con il cliente.
    .
    Da wikipedia "La FMEA è una metodologia utilizzata per analizzare le modalità di guasto o di difetto di un processo, prodotto o sistema. L’acronimo deriva dalla denominazione inglese Failure modes and effects analysis."
    .
    Ho il timore che a capo di tutto abbiano messo una equipe di fisici, sicuramente molto competenti, ma che non san nulla di impianti, in un qualche modo hanno dovuto improvvisarsi reinventando la ruota... e dopo 20'anni, a spese del contribuente, scoprire l'acqua calda !!!
    .
    un po' come il vizio tutto italiano di mettere a capo degli ospedali dottori laureati in medicina che non sanno un fico secco di come gestire strutture ospedaliere... non perché sono stupidi ma semplicemente perché non hanno ne la preparazione ne le competenze tecniche specifiche.
    .
    Marco tienici informati sugli avanzamenti di carriera delle capocchia ai vertici... son proprio curioso... e imbufalito !!!

    Rispondi
  7. Jonathan dice

    5 Marzo 2010 alle 15:05

    poi una considerazione stupida ma mica poi tanto... da un fisico con specializzazione in meccanica quantistica, l'apoteosi dell'indetreminismo, non mi aspettavo una caduta di stile così grave, come è il considerare, un sistema complesso come ad HLC, un oggetto perfetto non soggetto perturbazioni casuali o accidentali che sono per loro natura ineliminabili e che ne possano pregiudicare o addirittura comprometterne il funzionamento.

    Rispondi
  8. delo dice

    5 Marzo 2010 alle 15:30

    Comunque l'indeterminismo della meccanica quantistica non c'entra nulla (nemmeno come concetto) con il problema di un sistema complesso che non sai come si comporta, ma questo e' un altro problema.
    Si parlava di "teste che devono saltare" o quant'altro. Secondo me questo e' un ragionamento da politica/azienda.
    Io immagino una dinamica di questo tipo: il CERN preme perche' questo benedetto LHC parta, non c'e' tempo e soldi per mettere a punto tutti i sistemi, e il progetto ha gia' un ritardo enorme.
    Gli esperti fanno presente che ci sono dei rischi e la dirigenza prende delle decisioni. Si rischia o no? e' un azzardo, non si puo'
    sapere.
    Se la dirigenza non era al corrente dei rischi, chi doveva avvertire e non lo ha fatto, sarebbe gia' stato cacciato.
    La dirigenza lo sapeva che si rischiava, e' andata male.

    E poi: chi lo poteva cacciare Aymar? era il capo supremo.

    delo

    Rispondi
  9. Jonathan dice

    6 Marzo 2010 alle 11:38

    delo hai fatto bene a puntualizza, ma a parte il fatto che lo so benissimo, il concetto che volevo sottolineare era quello che i problemi di progettazione di sistemi complessi seguono regolo che sono molto poco affini a quelle deterministiche ed esatte della meccanica classica, quindi ho fatto un parallelismo tra meccanica quantistica e sistemi complessi ma senza volerle comparare e ci mancherebbe. Se fossi stato un economista magari avrei fatto un parallelo con modelli socio economici per dire.

    L'analisi FMEA serve solo a rendere oggettive le valutazioni sui guasti che possono avvenire e sulle misure che si intraprendono. Quindi paradossalmente, ma neanche più di tanto, nel caso di HLC si sarebbe potuto formalizzare che a fronte del verificarsi di quel guasto si sarebbe dovuto prevedere uno stop di un anno, questo perché l'introduzione di quei dispositivi atti a scongiurare quel tipo di guasto erano troppo costosi e quindi non possibili da applicare.

    Il problema è che da quello che dice Rossi sembra proprio che questa analisi non l'abbiano mai fatta, e non solo a livello formale, stilando questa fantomatica FMEA, ma neanche a livello informale, che è comunque una soluzione altrettanto valida dal punto di vista tecnico.

    Tra l'altro la FMEA o chi per essa serve proprio a pararsi il sedere, in quanto ti permette di poter dire che nulla è stato lasciato al caso e che consapevolmente a fronte di un certo tipo di guasto si è deciso di accettare fermi macchina di un anno, in quanto mettere in atto le contromisure per scongiurare quel problema era troppo costoso e quindi non possibile, e il bilancio costi benefici pendeva a favore dei costi.

    La frase: "non siamo partiti dal principio che l’errore è connaturato con il nostro agire e quindi non ci siamo chiesti: ci sarà almeno un difetto grave tra le 10?000 e più interconnessioni, e cosa succede se non lo intercettiamo?" letta dal mio punto di vista da tecnico la dice lunga sulla superficialità con cui hanno affrontato la questione LHC.

    Si tratta solo di una frase di circostanza per giustificarsi di fronte al vasto pubblico di non addetti ? a questo punto però è veramente molto stupido, ed altrettanto grave in quanto si falsifica l'informazione, decidere coscientemente di far indignare chi se ne intende di queste questioni. Visto che mi sembra bislacca questa seconda ipotesi, a mio parere veramente hanno affrontato il problema LHC in modo superficiale e da incompetenti.

    In Francia l'equivalente della FMEA è l'AMEDEC.

    Rispondi
  10. Claudio dice

    6 Marzo 2010 alle 14:18

    Avevo gia' manifestato la mia idea poco tempo dopo l'incidente.
    Non mi sembra nemmeno il caso di affermare che Aymar fosse il capo supremo, i soldi usati non erano i suoi e lui non era il proprietario del giocattolo. Continuo ad essere perplesso su tutta la faccenda e sul fatto che tranne poche facce le persone che gestiscono il tutto sono sempre le stesse. Fare degli errori per superficialita' e' gravissimo, specialmente in casi in cui sono stati versati soldi pubblici, soldi sudati.

    Rispondi
  11. Marco dice

    6 Marzo 2010 alle 15:29

    @Delo: parteggio per la perplessità di Claudio. Dire che Aymar fosse il capo supremo è un po' naif: il direttore generale del CERN riceve il suo incarico dal Council e al Council risponde. Tanto è vero che , al momento della scadenza del mandato di Aymar, il Council gli ha fatto chiaramente capire che una sua nuova candidatura non sarebbe stata supportata. Quanto poi dici:

    Se la dirigenza non era al corrente dei rischi, chi doveva avvertire e non lo ha fatto, sarebbe gia’ stato cacciato.

    pecchi veramente di ingenuità. Spero che GM - che lavora lavorava nella divisione acceleratori al CERN - legga il tuo commento e ti metta un po' al corrente di come vanno nella realtà queste questioni.

    In ogni caso, il problema non è cacciare qualcuno: Lyn Evans, il responsabile precedente del progetto LHC, era comunque in scadenza, esattamente come Aymar. Quello che trovo scandaloso è che a fine mandato Evans se ne vada in giro a ricevere onori come l'uomo che ha permesso il funzionamento di LHC (quando sono certamente in buona parte sue le responsabilità di cui parla Rossi), e Aymar ha persino avuto il coraggio di fare una festa costosissima per l'inaugurazione a incidente avvenuto!

    Rispondi
  12. GM dice

    6 Marzo 2010 alle 18:36

    "Io, anche in discrazia , zono contento". (Dal film "il vedovo") .Questa frase, detta dal tecnico tedesco della fabbrica di ascensori di Alberto Sordi dopo l'ennesima caduta di uno dei loro esemplari, solo perche`era convinto di avere capito il motivo dell'incidente, rappresenta benissimo l'intervento di Rossi.Il quale in realta`assomiglia di piu`, e non solo fisicamente, al protagonista (guardare il film per capire). In quanto alle responsabilita`dello stato del progetto e delle omissioni di tutti questi (e altri) controlli necessari, vanno cercate ai piu`alti livelli, a partire da Maiani, Evans ed Aymar, fino ai capi divisione e gruppi coinvolti, compreso Rossi. Il problema in questione era comunque noto a tutti (vedi l'articolo del CERN Courier che cito nel mio primo commento).

    P.S. Da molti anni non lavoro piu' nella divisione acceleratori. Me ne sono andato da li' (e non e`stato facile) dopo essermi rifiutato di fare finta di occuparmi del controllo di qualita`

    Rispondi
  13. Claudio dice

    6 Marzo 2010 alle 19:24

    Caro GM, il tuo PS la dice lunga.
    Sulla festa costosissima di Aymar stendo un velo pietoso, penso che la presunzione quel giorno abbia toccato un apice notevole. Quella festa mi ha fatto impressione quasi come l'articolo sul gelato all'elio liquido del quotidiano Libero.

    Rispondi
  14. delo dice

    6 Marzo 2010 alle 19:42

    [quote]
    divisione acceleratori al CERN – legga il tuo commento e ti metta un po’ al corrente di come vanno nella realtà queste questioni.
    [/quote]
    adesso spiegatelo pero'. Perche' non si getta il sasso e si tira indietro la mano.
    Si sapeva perfettamente che c'erano dei problemi.
    Non mi basta sapere questo, vorrei capire perche' non si e' cercato di risolverlo.
    Io di solito lascio il beneficio del dubbio, confido nel buon senso delle persone che sono messe a decidere di questioni importanti.
    Cosa ha fatto predere questa decisione di parire lo stesso?
    Di cosa stiamo parlando esattamente? questioni politiche, economiche o semplici giochi di potere?
    Io sono certo che le decisioni sono state soppesate e non prese alla leggera.
    Saro' ingenuo, ma preferisco guardare le cose in questo modo.

    delo

    Rispondi
  15. Claudio dice

    6 Marzo 2010 alle 20:00

    mi pare evidente che le decisioni sono state soppesate male.

    Rispondi
  16. delo dice

    6 Marzo 2010 alle 21:12

    scusa Claudio, ma o ci sono dei fatti e dati incontrovertibili (a tutti i livelli, intendo) che si devono chiamare in causa, oppure col senno di poi, siamo tutti capaci di prendere la decisione giusta.
    Il discorso "col senno di poi", perlomeno a me, non interessa.

    delo

    Rispondi
  17. wimp dice

    6 Marzo 2010 alle 21:58

    Già il senno di poi e l'esperienza... spero solo che questo sia davvero servito a qualcosa e che qualche genio di turno appena ricominciate con le collisioni non dica "ok cominciamo subito con 3.5 + 3.5 tanto ora è sicurissimo e non sono necessari dei run di test a 1, a 2 e a 3 Tev prima 🙂 ! Per carità io non sono di quelli che temono per la fine del mondo i buchi neri e panzane varie ma sinceramente con tutti gli ampere che circolano da quelle parti l'incolumità di tanti giovani scienziati, tecnici, operai ecc. mi sta a cuore eccome...

    Rispondi
  18. My-May dice

    7 Marzo 2010 alle 10:05

    nel lontano 24 sett. 2008 scrivevo quanto segue:

    nessuna macchina è solo UNA macchina.
    Un automobile qualsiasi ha molti meccanismi che funzionano contemporaneamente. Il corpo umano ha molti organi che funzionano contemporaneamente ecc.
    Le probabilità che una macchina si rompa in qualche suo pezzo c’è sempre, dipende però da quante macchine costruisci. Se ne costruisci 100 e si rompono tutte e 100 probabilmente significa che c’è un problema nel meccanismo di costruzione della serie. Se ne costruisci 100 e se ne rompe una è perché casualmente un marchingegno di quella macchina è stata male assemblata o altro. Fa parte della casualità. Se non ti è mai capitato di comprarti una macchina nuova e di ritrovarti a piedi dopo un mese è perchè la sfiga non ti ha colpito, ma capita.
    Se la macchina di Ginevra ha fatto cilecca sono due le possibilità: o è capitata la sfiga (se ne avessimo costruito 100 nessuno se ne sarebbe accorto), oppure semplicemente doveva capitare perché tutte e 100, ammesso fossero state costruite, si sarebbero rotte in quanto vi era alla base un problema di progettazione.
    ----

    Oggi ripropongo il concetto: se avessimo costruito 100 LHC si sarebbero rotte tutte perchè alla base c'era un problema di progettazione, oppure no?

    Rispondi
  19. Claudio dice

    7 Marzo 2010 alle 11:35

    Si sta parlando da mesi di errori di progettazione e collaudo, la tua domanda mi pare superflua.

    I nostri non mi sembrano discorsi con il senno di poi. Mi pare che GM abbia detto gia' abbastanza. Il motivo di queste scelte ancora non si sa (qualcuno pero' lo sa di sicuRO) ma che queste scelte fossero scellerate non mi pare una scoperta successiva all'incidente.

    Rispondi
  20. My-May dice

    7 Marzo 2010 alle 12:14

    @Claudio
    Mi sembra che solo ora si ammetta l'errore in modo chiaro. L'equivoco nasceva dall'incertezza se l'incidente era dovuto solo ad una questione di progettazione o di errore umano.
    La differenza tra le due è sostanziale: il progetto potrebbe essere sbagliato all'origine in quanto le informazioni in mano al progettista erano insufficienti. L'errore umano potrebbe essere inteso in questo modo: le informazioni in mano al progettista erano sufficienti a far si che la macchina funzionasse, quindi l'errore è grave e c'è una responsabilità precisa.

    Rispondi
  21. wimp dice

    7 Marzo 2010 alle 14:20

    A qualcuno le mie metafore con veicoli da corsa possono sembrare completamente fuori luogo ma in realtà giusto per fare un esempio sia LHC al debutto sia un nuovissima F1 che si appresta al battesimo sulla pista hanno diverse cose in comune:
    1)sono progetti da considerare assolutamente sperimentali e prototipi
    2)costano diversi milioni di euro ma la differenza è che nell'LHC viene usato soprattutto denaro pubblico e quindi anche nostro.
    3)Per entrambi la fase di collaudo comporta dei rischi.

    Detto questo consideriamo una ipotetica F1 provata in pista per la prima volta dal collaudatore X.
    X conosce bene visto che di mestiere fa il collaudatore che i primi giri di set up vanno fatti pianino e che si deve salire alle massime prestazioni un pochino per volta ma per qualche strano motivo dopo i primi giri a 50Km/h decide all'improvviso di girare a “tavoletta”, raggiunge i 320kmh ma purtroppo la logica che comanda la centralina di alimentazione ha un difetto di progettazione e si blocca facendo schiantare il povero collaudatore contro il muro e di conseguenza disintegrare il costoso prototipo. A questo punto il senno di poi non ha più senso ma l'unica cosa che conta è capire perché il collaudatore ha spinto all'improvviso la monoposto al massimo delle prestazioni saltando tutti gli step. Le ipotesi possono essere:
    a) il collaudatore è impazzito. In questo caso l'incidente è dovuto esclusivamente alla sua decisione poiché se l'incidente fosse avvenuto ad esempio a 60Km/h i danni sarebbero stati limitatissimi.
    b) il collaudatore poiché i giri a disposizione per provare la monoposto sono limitati dal regolamento ha avuto ordine di saltare tutti gli step e di passare subito alle massime prestazioni. In questo caso la colpa ricade esclusivamente sul direttore tecnico del team.

    Rispondi
  22. Claudio dice

    7 Marzo 2010 alle 14:46

    @My-May
    il fatto che sia stato ammesso pubblicamente non cambia la sostanza di quello che si sapeva gia', cioe' che l'errore era sistematico, sono state ricontrollate tutte le saldature ed il problema riscontrato piu' volte. Le valvole di sfogo dell'elio insufficienti sono un ulteriore errore di progettazione. Non mi pare ci fossero grandi dubbi sulla questione.

    Rispondi
  23. Lorenzo Fiori dice

    7 Marzo 2010 alle 14:56

    In un commento su un'altro post si era parlato anche di una possibile limitazione del budget (a mio avviso un pò strana visto la popolarità del progetto) come vincolo sulla qualità della relizzazione dell'LHC e quindi come causa possibile del successivo guasto...ma su questa eventualità Marco ne sa certo più di noi...

    Rispondi
  24. Jonathan dice

    7 Marzo 2010 alle 16:19

    Torno a ripetere, secondo me la cosa è molto grave perché non si tratta di un problema dovuto "solo" ad un errore di progettazione che potrebbe essere stato indotto da limitazioni di budget e pressioni esterne più o meno forti.

    La lotta tra i progettisti e chi tiene le chiavi della cassaforte c'è da tempi immemorabili e rientra nella normale dialettica.

    La cosa è grave perché proprio non sono state seguite affatto le normali procedure e metodologie tipiche della buona progettazione !!! non sto li tirare in ballo la questione qualità, in quanto si tratta solo di formalizzare e rendere tacciabili procedure e processi che già dovrebbero esistere in un ente o in una azienda.

    Un conto è fare un errore di progettazione che determina una anomalia in un contesto di normali procedure e lavori fatti a regola d'arte, ben più grave e preoccupante constatare che l'anomalia è determinata dal fatto che son state ignorate totalmente regole e procedure normali, ovvero constatare che si è agito in modo incompetente.

    Spero che non sia così, e che le frasi di Rossi siano stata estrapolate da un contesto in cui queste in realtà avessero un significato totalmente diverso per non dire opposto a quello che si capisce leggendole.

    Rispondi
  25. My-May dice

    7 Marzo 2010 alle 18:44

    @Claudio
    come dice anche Jonathan, la questione è se l'errore di progettazione poteva essere evitato solo mettendo in pratica le conoscenze che già si avevano oppure no, cioè se qualcuno ha agito da "incompetente".
    L'incompetenza non è un errore qualsiasi.
    Che ci sia stato un errore si è capito, era la natura dell'errore che ancora non era chiaro.
    Da ciò che si capisce è che Il progettista, il responsabile "principale" (che non so chi sia) della costruzione dell'LHC, è un incompetente...in Italia si chiama anche "ignorante", cioè colui che ignora le competenze di base. Praticamente la laurea gliel'hanno regalata. E' un truffatore... e dovrebbe pagare in prima persona e con lui tutti i suoi collaboratori.

    Se invece nel progetto, faccio per dire, era previsto l'uso di un certo prodotto e qualcuno lo ha sostituito con un altro più scadente perché dovevano rientrare nel budget la responsabilità è di chi ha permesso la sostituzione: ancora una volta il progettista e tutti i suoi collaboratori. Anzi in quel caso la cosa è ben più grave, la responsabilità è oggettiva e delinquenziale (direi), non si tratta di essere incompetente. E' stato volutamente "sabotato" l'impianto.

    Quindi come vedi non basta dire genericamente che c'è stato un errore di progettazione. Bisogna dirla tutta la verità...

    Rispondi
  26. Stefano dice

    8 Marzo 2010 alle 15:08

    Ciao,

    no so se sia venuto prima l'editoriale su Lascienzainrete o questo, ma anche Nature riprende Rossi:

    http://www.nature.com/news/2010/100223/full/4631008a.html

    S.

    Rispondi
  27. Marco dice

    8 Marzo 2010 alle 17:18

    @Stefano: grazie per la segnalazione, che mi aveva già mandato privatamente anche GM: l'ho aggiunta in coda al pezzo.

    @Lorenzo: sulle limitazioni di budget sono freddino, ma in effetti non ne so molto più di voi tutti. Una parte di me rimane dell'idea che - proprio dopo aver accumulato anni di ritardi - si siano fatte le cose in fretta e in modo un po' sconsiderato proprio all'ultimo, per soddisfare il desiderio di visibilità e gloria di chi sarebbe stato a capo del progetto ancora solo per qualche mese. La festa grottesca sembrerebbe confermare questa congettura, che ovviamente rimane tale (ma si sa, a pensar male si fa peccato ma si sbaglia raramente).

    Rispondi
  28. wimp dice

    19 Marzo 2010 alle 01:14

    Riguardo l'altro famoso sebbene molto meno grave incidente segnalo questo video in cui Bertolucci chiarisce molto meglio la faccenda della baguette 🙂 !

    Questo video lo hanno registrato nella conferenza stampa che avete fatto a fine anno o prima Marco?

    Però una cosa ancora non mi è molto chiara dopo averlo visto: ma questa baguette con l'uccellino era una battuta ironica di un tuo collega riferita come fosse cosa vera dal suo amico giornalista o è stato trovato davvero del pane e quello che resta di un uccello morto ? 🙂

    Rispondi
  29. Marco dice

    19 Marzo 2010 alle 10:47

    Wimp, parlare di questa storia dell'uccello e del pane era già abbastanza penoso quanto la notizia era d'attualità, oggi a distanza di tre mesi rasenta il grottesco. Faccio finta di non aver sentito. 🙂

    Rispondi

Trackback

  1. LHC, la verità sul guasto di fine settembre 2008 - The New Blog Times ha detto:
    8 Marzo 2010 alle 00:01

    [...] fermo obbligato, un ritardo complessivo di quattro anni.“Una boccata di aria fresca”, sbotta sul suo blog Marco Delmastro, fisico addetto all’esperimento ATLAS di LHC, “per chi [...]

    Rispondi

Rispondi a Marco Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Barra laterale primaria

Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

Barra laterale secondaria

Argomenti

  • Scienza
    • Fisica
    • Raccontare la scienza
    • Scienza e dintorni
  • Opinioni
    • Militanza
    • Mezzi e messaggi
    • Intenzioni educative
  • Sulla frontiera
    • Vita di frontiera
    • Letture e riflessioni
    • Geeking & Hacking
  • English posts
This blog is primarely written in Italian. On the other hand, physics is an international entrerprise, and its main language is English, so some of the posts have been translated: you can find them in the English post category. If you wish to read those posts that are still only in Italian, an automatic translation is a good a bet!

Footer

Iscriviti al blog tramite email

Non perderti neanche un aggiornamento! Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere un messaggio ogni volta che un nuovo articolo viene pubblicato:

Trattamento dei dati, cookie e affiliate link

Questo sito fa uso di cookie: qui ti spiego quali sono e perché li uso, così puoi decidere se ti va bene. Uso anche Google Analytics per l'analisi delle visite e del traffico; per saperne di più, leggi la pagina sulla privacy, dove ti spiego anche come gestisco i tuoi dati se decidi di iscriverti al sito o di lasciare un commento. In certi post, alcuni dei link a prodotti venduti su Amazon sono affiliate link.

Qualche diritto riservato

I contenuti di Borborigmi di un fisico renitente sono rilasciati sotto licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate. Fatene buon uso.

Licenza Creative Commons

Copyright © by Marco Delmastro · Qualche diritto riservato

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Youtube
  • Linkedin
  • Github
Borborigmi di un fisico renitente usa alcuni cookie per funzionare al meglio. Se continui leggere o scorrere queste pagine dò per scontato che la cosa ti vada a genio. Ok! Dimmi di più
Politica dei cookie

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities...
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA