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Tutti i magneti di LHC

30 Aprile 2009 29 commenti

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Nel caso ve lo foste perso, magari vi interessa sapere che oggi il 53esimo e ultimo magnete di rimpiazzo per LHC, fanalino di coda della serie di quelli che dovevano andare a prendere il posto dei loro cuginetti danneggiati nell'incidente del 19 settempre 2008, è stato calato nel tunnel e sta viagggiando verso la sua posizione finale nel Settore 3-4. Viaggio lentino, visto che i magneti vengono spostati dal pozzo di discesa al punto di connessione alla considerevole velocità di circa un metro all'ora: che volete, sono delicatini. Ma insomma, penso afferriate il punto: tutti i pezzi di ricambio del macchinone sono praticamente in posizione.

Adesso non manca altro che installare il nuovo sistema di sicurezza, raffreddare tutto, testare le correnti per i 5 TeV settore per settore, non rompere niente una seconda volta, iniettare e testare i fasci in un senso e nell'altro, insistere nel non rompere niente, testare ancora un po', fare finalmente le prime collisioni a 900 GeV, salire in energia con le dita incrociate e il fiato sospeso, continuare a non rompere nulla, strizzare i fasci per aumentare un dito la luminosità, prendere dati per un anno facendo funzionare per bene i rivelatori senza lamentarsi, fare finalmente un po' di fisica. Che ci vuole?

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Archiviato in:Fisica Contrassegnato con: CERN, incidente, LHC, magneti, riparazioni

Interazioni del lettore

Commenti

  1. emanuele dice

    30 Aprile 2009 alle 23:51

    Coraggio e buon lavoro!

    Rispondi
  2. zar dice

    1 Maggio 2009 alle 10:49

    Vedo che il "non rompere nulla" è un assillo non piccolo 🙂

    Rispondi
  3. My-May dice

    1 Maggio 2009 alle 17:10

    no, l'assillo è quello di fare un pò di fisica 😉

    Rispondi
  4. Pinin dice

    3 Maggio 2009 alle 17:57

    Beh, viste le tue recenti preoccupazioni sull'impiego del tempo... Magari a breve, o almeno in tempi non biblici, potrai passare 13 ore al dì a lavorare su dei dati 🙂

    Rispondi
  5. Gianluca G. dice

    4 Maggio 2009 alle 13:43

    Che ci vuole? ... Nulla!!! Ovvero basta non rompere nulla 😉

    Rispondi
  6. Max dice

    4 Maggio 2009 alle 14:01

    Ma, mi raccomando, non rompete nulla ! 🙂

    Rispondi
  7. Xisy dice

    5 Maggio 2009 alle 01:47

    Marco, ma che è successo oggi a prevessin?

    Rispondi
  8. Marco dice

    5 Maggio 2009 alle 09:48

    @Xisy: apparentemente (ieri) è morto un operaio del comune che lavorava su una conduttura di drenaggio delle acque chiare che passa sotto il sito del CERN di Prevessin, nell'ambito di lavori di manutenzione che sono in corso in tutta la regione. Pare sia stato ritrovato incosciente al fondo di un pozzo d'accesso di questa conduttura, e che sia morto poco dopo essere stato trasportato all'ospedale. Non ne so molto di più; in ogni caso l'incidente non ha niente a che vedere con il CERN, se non per il fatto di essere successo nei suoi paraggi. C'è un'inchiesta in corso, forse ne sapremo qualcosa di più nei prossimi giorni.

    Rispondi
  9. Nantas dice

    6 Maggio 2009 alle 23:35

    Mi raccomando, come dice la nonna, date al LHC il brodino caldo e le copertine di lana, e per piacere, non fatelo uscire prima che non si sia del tutto rimesso.
    Per chi non avesse capito, traduco: aggiustate, pulite, controllate e fate partire quel dannatissimo acceleratore 😀

    Rispondi
  10. Pinin dice

    7 Maggio 2009 alle 11:38

    @Nantas
    HAi dimenticato di chiudere il gas!

    Rispondi
  11. Antonio dice

    11 Maggio 2009 alle 14:51

    appena tornato da PAC09:
    quelli del CERN sono sembrati convincenti nello spiegare il nuovo time-schedule

    da quanto ho capito quelli di fermilab manterranno il tevatron in operazione fino a che LHC non avrà iniziato a fare fisica.

    CLIC sembra molto più in forma di ILC (con mia grande soddisfazione 😉 ).

    Si parla in maniera abbastanza diffusa di muon-collider e super-B factories. Tu che ne pensi?
    Da acceleratorista ti dico che per me i muon collider (che tralatro stanno sviluppando a Fermilab) sarebbero un giocattolino strepitoso da progettare, per non parlare dei wakefields-plasma accelerators.

    Rispondi
  12. michele dice

    12 Maggio 2009 alle 01:52

    Grazie per le informazioni che ci fornisci sull'LHC. Mi piacerebbe sapere se è necessario rompere i protoni per scovare l'ipotetico bosone di Higgs.

    Rompere i protoni può essere pericoloso (o addirittura letale) perché non si può prevedere il comportamento della forza nucleare forte considerato che non ne conosciamo l'origine.

    Grazie per una eventuale risposta

    Rispondi
  13. delo dice

    12 Maggio 2009 alle 10:33

    @Antonio
    hai qualche referenza su CLIC? presentazione/articolo.
    anche a livello elementare giusto per capire meglio come funziona

    grazie
    delo

    Rispondi
  14. Marco dice

    12 Maggio 2009 alle 10:33

    @Antonio: i progetti di supercollisori leptonici mi piacciono, sono "puliti" rispetto a quelli adronici e dunque chiaramente la strada ideale per il post-LHC. Non conosco abbastanza le problematiche dei collisori muonici per dire di piu`. Quanto alle super-B factories, sono probabilmente necessarie per studiare la possibile nuova fisica da un lato diverso, ma onestamente la fisica dei sapori mi ha sempre dato la sonnolenza (troppi canali, troppi dettagli), preferisco le macchine con cui si possono fare scoperte "dirette".

    @Michele: certo che e` necessario! "Rompere i protoni" e` il compito principale di LHC. La tua affermazione sulla pericolosità di questa operazione e` decisamente deboluccia sul piano logico: il fatto di non conoscere l'"origine" (che vuol dire?) di una "forza" (diciamo "interazione", che ne dici?) non significa affatto che ne possiamo prevedere il comportamento! Non conosciamo l'origine della gravita`, e questo non ci impedisce di calcolare con grande precisione i voli spaziali, o come e quando curvare con gli sci da discesa. Non conosciamo l'origine dell'interazione forte, ma questo non ci impedisce di descriverne in maniera sufficientemente accurata il comportamento con quella teoria splendida e complicata che si chiama QuantiCromodinamicaQuantistica. Ah, dimenticavo: al CERN si spaccano protoni dal 1957 (e forse dovrei parlarti dei raggi cosmici)!

    Rispondi
  15. Antonio dice

    12 Maggio 2009 alle 13:05

    @delo:

    su CLIC puoi trovare qualcosa sul sito del CERN:
    http://public.web.cern.ch/public/en/Research/CLIC-en.html

    Anche se mi pare sia un po datato, parla ancora di RF a 30GHz, mentre da qualche tempo hanno deciso di scendere a 12GHz.

    Rispondi
  16. Antonio dice

    12 Maggio 2009 alle 14:19

    Il problema fondamentale è che un muone "vive" solo per 1.5us (correggimi se sbaglio), insomma non è che sia abbia tanto tempo a disposizione per generarlo, accellerarlo, comprimerlo e farlo sbattere su un altro che viene in direzione opposta.
    Si parlava di usare plasmi, che già riescono a dare gradienti di 50GV/m, ma per il momento siamo nell'ambito della ricerca pura.

    Rispondi
  17. Marco dice

    12 Maggio 2009 alle 15:17

    La vita media del muone è 2.2us, anche se ovviamente puoi osservare muoni che sembrano vivere più a lungo se viaggiano a velocità prossime a quelle della luce, grazie alla dilatazione dei tempi relativistica (è il caso dei muoni che attraversano l'atmosfera). Ma immagino che il problema di base rimanga!

    Rispondi
  18. michele dice

    16 Maggio 2009 alle 13:24

    Grazie per la risposta ma Prof. Zichichi che ha lavorato molto tempo al CERN dice cose diverse. Secondo lui (ed io gli credo), i protoni sono impossibili da rompere. Per "rompere i protoni" intendo dire questo: se un protone ha un volume "1"... da un protone rotto in 4 parti uguali ottengo 4 frammenti di volume "0,25". L'impossibilità di rompere gli ultimi componenti della materia, i nucleoni, è stata utilizzata da molti per discutere sull'infinito come faceva Zichichi.

    Tu dici che dal 1957 si spaccano i protoni, ma credo che non ci siamo intesi sul significato della parola spaccare. I protoni lanciati ad alta velocità, si possono trasformare in altre particelle naturali come accade per i raggi cosmici ma si potrebbero anche rompere in frammenti innaturali...ed è questo che mi preoccupa.

    Tu dici che non conosciamo l'origine della gravità ma nulla ci impedisce di lanciare satelliti o di arrivare sulla Luna. I primi astronauti però, andavano in quarantena appena rientrati sulla Terra perché si temeva che l'organismo umano potesse aver subito delle mutazioni biologiche magari contagiose. Se al CERN fossero coscienziosi come lo erano i primi pionieri dello spazio (solo 40 anni fa), servirebbe perlomeno una base di lancio pronta ad evacuare dal nostro pianeta la materia coinvolta negli esperimenti LHC.

    Per trasformare gli esperimenti LHC in motivo d'allarme planetario, è sufficiente capire l'origine della forza nucleare forte... o interazione forte se preferisci. Io l'ho fatto ed è divenuto ovvio che protoni e neutroni devono avere densità diversa ma devono avere lo stesso volume, lo stesso raggio, la stessa superficie. Se la forza nucleare forte interagisse con particelle di materia nucleare più piccole, accadrebbe l'irrimediabile per ragioni che si spiegano e si dimostrano facilmente. Per questo ti chiedo..Ma sei proprio sicuro che i protoni si possono rompere in due o più parti?

    Saluti

    Rispondi
  19. delo dice

    16 Maggio 2009 alle 13:55

    Mi permetto: a LHC si "spaccano" i protoni nello stesso modo che lo si faceva nel 1957, cioe' facendoli scontrare. Solo che adesso li si fa scontrare ad una energia piu' alta. Questo implica semplicemente che
    l'energia in gioco nell'interazione tra partoni (che ultimamente sono quelli che interagiscono) e' piu' alta e quindi c'e' piu' energia disponibile per creare particelle mai viste.

    volevo chiederti qualis sono i "frammenti innaturali" in cui si possono rompere i protoni e siccome di raggi cosmici ce ne sono tantissimi da quando la terra e' nata non e' ancora successo nulla di catastrofico. Perche' coi raggi cosmici no e LHC si'?

    Ci puoi fornire una referenza, un articolo o qualcosa di simile per farci vedere che " è divenuto ovvio che protoni e neutroni devono avere densità diversa ma devono avere lo stesso volume, lo stesso raggio, la stessa superficie. Se la forza nucleare forte interagisse con particelle di materia nucleare più piccole, accadrebbe l’irrimediabile per ragioni che si spiegano e si dimostrano facilmente."

    cosi' cerco di capire di cosa parli
    delo

    Rispondi
  20. Marco dice

    16 Maggio 2009 alle 13:58

    Caro Michele,

    sei tu che hai tirato fuori l'espressione "rompere", che io ho riutilizzato solo perché aveva senso rispetto alla tua domanda! Ovviamente qualunque fisico sa cge il protone non è una pallina che si affetta come un pezzo di guda olandese! Prima di lanciarci in una diatriba è bene dunque che ci chiariamo sui termini; ovvero: quanta fisica conosci? Quando devo restare sul "semplice"? Oppure quanto posso complicare le cose?

    Rispondendo al volo: quello che sappiamo è che il protone non è un oggetto elementare bensì composto (da quark, 3 detti di valenza e un mucchio di altri detti del mare; sulla differenza tra i due tipi sorvolo). Se prendi un protone e lo fai collidere con un altro protone (ovvero li metti in condizione di interagire; anche sul senso profondo per adesso sorvolo), nella realtà sono i quark costituenti che interagiscono; chiaramente, a interazione avvenuta (qualunque sia il risultato, ovvero le particelle prodotte), dei protoni originali rimangono le briciole, cioè quei quark che non hanno interagito, e si arrangiano dando in genere vita ad altri tipi di adroni. Magari pure ad altri protoni, ma in qualche modo i protoni originali non ci sono più. Se ti piace chiamare questo processo "spaccare i protoni" a me sta bene, ma deve essere chiaro che stiamo parlando di qualche cosa decisamente più complicata che la collisione di due biglie di porcellana.

    Quanto a Zichichi, non mi piacce per niente il suo approccio alla fisica divulgativa - e meno che mai lo userei come maitre à penser - ma so per certo che condivide la visione della fisica subnucleare che ti ho riassunto qui sopra. Che poi nei suoi (pessimi) libri ami rigirare le cose menando il lettore per il naso è un altro discorso. A proposito: anche il neutrone (che con il protone forma la famiglia dei nucleoni che citi) non è un particella elementare ma un oggetto composto, a cui si applica il discorso di cui sopra. Forse i quark sono elementari, per adesso sembrano così; ma nulla esclude che siano anch'essi composti, e che ci voglia semplicemente molta più energia per arrivare a vederne la struttura.

    Sulla luna, gli astronauti e le mutazioni sorvolo: stai mescolando le carte, mettendo insieme potenziali problemi biologici legati all'esposizione alle radiazioni cosmiche con gli effetti della gravità: che cosa c'entra?

    Infine, il tuo ultimo paragrafo è una congerie di sciocchezze (scusami, dopo venti righe inizio a perdere la pazienza) Mi sembra che tu ignori ogni sviluppo della fisica nucleare degli ultimi 40 anni, e comincio ad avere anche dei sospetti sulle fonti dalle quali hai appreso quella del periodo precedente. Se vuoi, posso fornirti una bibliografia divulgativa essenziale.

    Rispondi
  21. michele dice

    17 Maggio 2009 alle 12:42

    Ciao Marco..certo che è faticoso intenderci sul significato della parola rompere! Fortuna che hai trovato un esempio adatto e ne farò tesoro: Un protone si può rompere come se fosse una biglia di porcellana? L'apocalisse da LHC, può avvenire soltanto se un protone si spacca in due o più parti come se fosse una biglia di porcellana. Ti posso garantire tutta la documentazione che desideri se sai rispondere a questa semplicissima domanda: un protone di volume "1" può essere rotto, "tagliato" o "spaccato" in due parti di volume "0,5" con una collisione LHC?

    Su questo link http://www.aulettaarcobaleno.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=61 trovi qualcuno che ha le idee chiare sull'obbiettivo primario dell'esperimento.

    So che si vorrebbero spaccare i protoni per vedere quel che sta dentro. Zichichi dice che dentro al protone sta un orologio che fa Tic-Tac e lui non vorrebbe morire senza prima aver visto questo orologio. Zichichi non piace neppure a me perché s'infuria come una bestia quando gli fai notare che si contraddice o che dice fesserie.

    In ogni caso, la lunga operatività di Zichichi al CERN garantisce che, sino ad oggi, i protoni sono stati "scrostati" da urti a bassa energia. Con LHC si spera di spezzare, rompere, spappolare i protoni per vedere quel che sta dentro (il bosone di Higgs?). Se le cose stessero veramente così, ti spiego in poche righe perché l'esperimento CERN non s'ha da fare! Se non è vero che al CERN si vogliono spaccare protoni...zto zitto e non mi arrabbio come son soliti fare gli scienziati di ultima categoria (quelli che non hanno mai scoperto nulla).

    Rispondi
  22. Marco dice

    17 Maggio 2009 alle 21:25

    Michele, non perdo facilmente la pazienza, ma tu stai per riuscire nell'intento: ho l'impressione - leggendo la tua risposta - che tu non abbia nemmeno letto quanto ho scritto sopra. Ripeto, con maggiore concisione: il protone non è una sferetta composta da una materiale misterioso, che si può dunque affettare in fettine di questo materiale di volume inferiore. Lo stesso concetto di "volume" per un protone andrebbe chiarito - ha ben poco a che vedere con il concetto classico macroscopico, ma me ne è passata la voglia perché delle cinquanta righe a cui ho dedicato il mio caffè di sabato ne avrai lette e masticate circa tre.

    Siccome però ci tengo a non saltare le tue domande, ecco le tue risposte secche. Non ti aspettare altre spiegazioni però: quelle ci sono già nella mia riposta precedente:

    - No, un protone non può essere spaccato in due parti uguali con volume parti a 0.5 del suo volume di partenza. La realtà è che la stessa domanda è stupida e denota una scarsa conoscenza della fisica nucleare (o dell'umiltà di farsela spiegare);

    - Da queste parti nessuno ha interesse a ropore un protone per vedere "che cosa ci sta dentro". La fisica delle particelle funziona in modo diverso, le collisioni di protoni servono a produrre particelle nuove.

    - Grazie al cielo il CERN funziona a prescindere dalla presenza di Zichichi (o dalla mia, per quello che conta). Quale strana legge di natura correlerebbe la presenza di ZIchichi al CERN con l'energia dei suoi acceleratori? E poi: urti a basse energie? Qual'è la tua scala di misura? Tevatron lavora a bassa energia?

    In conclusione: risparmiami le tue spiegazioni del perché gli esperimenti del CERN non s'hanno da fare: i presupposti della discussioni sono malposti (dallo "spaccare" alla tua concezione della ricerca nella fisica delle particelle). Se ha voglia e tempo di scriverle altrove (un tuo blog, per dire), sarò lieto di venire a confutarle una per una a casa tua. E scusami per l'approccio diretto, ma in questo periodo non ho sufficientemente tempo da perderlo in discussioni inutili (Ehi! Si sente che sono stanco? 🙂 )

    Rispondi
  23. Pinin dice

    18 Maggio 2009 alle 23:37

    @ Michele
    Se mi è consentito, vorrei aggiungere che un protone non è neanche un ovetto kinder che contiene la sorpresina (nel senso che i bosoni di higgs non sono contenuti nei protoni, no?)
    Poi, il link che consigli manda ad un articolo che cicca in numerosi punti.
    1) al fermilab fanno collisioni di protoni ad alte energie, esattamente come ad LHC, solo hanno un anello più vecchio, quindi più piccolo, quindi con energie più basse (ma mica così tanto basse)

    2) un'analogo esperimento sulle oscillazioni di neutrino si fa anche al cern, sfruttando i rivelatori del gran sasso. In ogni caso lo studio sui neutrini è complementare alle collisioni fascio fascio, non è un'alternativa. Sarebbe come dire che dormire è un'alternativa al mangiare per la sopravvivenza dell'uomo.

    3)secondo te come si producono i neutrini? Semplice: basta tirare i suddetti protoni contro un bersaglio (tipo un muro :))

    In buona sostanza, la tua "fonte" è un'accozzaglia di cose più o meno "inesatte" e soprattutto NON HA PER NIENTE LE IDEE CHIARE SUGLI SCOPI DEGLI ESPERIMENTI, nè al cern, nè al fermilab, ne in Giappone.

    Chiedo scusa ai fisici più esperti per le sommarie argomentazioni, ma spero di non aver detto fesserie.

    Rispondi
  24. michele dice

    25 Maggio 2009 alle 20:42

    Ciao Marco, sono stato ad una conferenza intitolata "LHC-L'esperimento più grande del mondo" e i relatori del CERN mi hanno confermato che delle collisioni frontali a questa energia, non sono mai state effettuate. Ne loro, ne io, ne tu possiamo sapere si i protoni non decideranno di rompersi come fossero biglie di porcellana (grazie per la metafora esplicativa).

    Ai relatori avrei voluto fare questa domanda: "E se la gravità non fosse quella che conosciamo... le collisioni non potrebbero causare una catastrofe irreversibile" (del tipo " buco nero")

    Purtroppo, non ho potuto fare questa domanda perché, sin dall'inizio della conferenza i relatori hanno affermato che la gravità è la forza fondamentale meno conosciuta e che, proprio gli esperimenti LHC, dovrebbero-potrebbero dare importanti risposte in merito.

    Io ritengo che la gravità possa essere capita e conosciuta in un solo modo: svolgendo la corretta analisi logica e matematica del moto di caduta libera. Questo perché, il moto di caduta libera, è l'unico fenomeno naturale interamente governato dalla gravità.

    Il mio ragionamento non fa una grinza, ma non piace agli amanti della Fisica conosciuta perché, nessuno, eccetto me, è in grado di svolgere la corretta analisi matematica del moto di caduta libera. Risolvendo correttamente questo problema di primaria importanza scientifica, ho scoperto il vero volto della gravità e so per certo che al CERN si arrischia grosso!

    Se vuoi conoscere la vera natura della gravità, vai pure sul mio sito. Le statistiche "www.alexa.com" garantiscono che tra tutti i siti di divulgazione scientifica, il mio è quello a cui la gente presta maggior attenzione perciò, non deve essere spazzatura.

    Prima dell'entrata in funzione dell'LHC, dovrò organizzare una conferenza intitolata "LHC-L'esperimento più pazzo del mondo"... se vorrai partecipare sarai benvenuto ma dovrai provare a spiegare al pubblico che gli esperimenti LHC sono innocui anche se nessuno conosce la gravità.

    Ciao

    Rispondi
  25. Marco dice

    25 Maggio 2009 alle 22:00

    Bip bip bip biiiiiip... crackpot detected. Sorry, not enough time to lose. Connection closed. 😛

    Rispondi
  26. Stefano dice

    26 Maggio 2009 alle 15:55

    Non voglio abusare di questo spazio per cose che probabilmente poco riguardano la fisica delle particelle (o la fisica in generale), quindi se Marco riterrà opportuno cancellare il mio messaggio, per non dare il via ad un botta e risposta probabilmente senza fine, lo capisco. 🙂

    Non vorrei sembrare presuntuoso, ma così, per curiosità, ho letto un paio di paragrafi del prima capitolo sulla "Segreto dell'energia universale", sinceramente non ho la benché minima idea da dove si originino quelle deduzioni (che tra l'altro non ho capito).

    Voglio dire il moto della Terra intorno al Sole, è un moto circolare uniforme grosso modo, la velocità è costante (semplificando), mi sembra difficile ipotizzare che una componente della velocità curvi la traiettoria altrimenti rettilinea che la Terra dovrebbe avere...

    ... ho alzato lo sguardo e ho appena realizzato che sto scrivendo un commento in un articolo che si intitola "Tutti i magneti dell'LHC"... non mi sembra di essere molto in argomento, quindi scusate, mi fermo qui, ormai una parte l'avevo scritta e mi sembrava brutto cancellarla, fa caldissimo e mi è costata... energia. 🙂

    Rispondi
  27. delo dice

    26 Maggio 2009 alle 19:14

    mi permetto ancora.

    Michele... che la forza di gravita' "non esista" se ne era accorto Einstein; l'attrazione gravitazionale e' descritta come moto libero di un corpo in uno spazio curvo e, mi spiace per te, la relativita' generale descrive perfettamente tutto quello che si osserva.

    delo

    Rispondi
  28. michele dice

    27 Maggio 2009 alle 14:44

    Bip bip bip biiiiiip… crackpot detected. Sorry, not enough time to lose. Connection closed. 😛

    Ciao Marco... sapessi quanto tempo ho perso io per divenire il primo ed unico uomo al mondo capace di descrivere matematicamente il moto di caduta libera senza dover fare la figura dell'incompetente in materia di gravità! Anni di lavoro per costruire un calcolo esatto che dice tutto sulla gravità.

    Non ti dicono proprio nulla aforismi e massime di questo tipo?

    "Se volete conoscere la Natura, apprezzarla, è necessario comprendere il linguaggio che essa parla (la Matematica)" R.P.Feynman

    Se ritieni che per conoscere la gravità sia necessario spappolare protoni, significa che nessuno ti ha mai insegnato la corretta analisi logica e matematica dell'unico fenomeno naturale interamente governato dalla gravità: il moto di caduta libera!

    PS. per delo... L'unica cosa che Einstein ha capito perfettamente è che, per costruire una teoria della gravità, bisogna occuparsi in primo luogo del moto di caduta libera. Peccato che lui ha descritto questo fenomeno con le chiacchiere e non con i numeri. La relatività non può descrivere matematicamente neppure il fenomeno gravitazionale N° 1... e mi vieni a dire che descrive perfettamente tutto quel che si osserva?

    Saluti e tolgo la mia presenza ingombrante per questo Blog. Michele

    Rispondi
  29. Marco dice

    27 Maggio 2009 alle 15:19

    Michele, secondo l'indice dei crackpot prendi 10 punti al volo per aver citato Eintein e Feynman in meno di venti righe, e almeno altri 10 per averci ricordato quanto tempo ci hai messo a formulare la tua teoria rivoluzionaria. Io non ho tempo ne voglia di leggere più di due pagine del tuo sito, che mi sono bastate a farmi un'idea, ma magari qualcuno più goliardico di me vorrà farti il conto completo: ho serie ragioni per credere che ti classificherai bene!

    Tre sole notarelle a margine, e poi smetto davvero:

    Uno) Se solo sapessi quanto tempo ho speso io (e una manica di altri fisici, matematici, ingegneri, chimici, biologi, economisti e altri ancora) a imparare un bel po' di matematica vagamente più avanzata dell'algebra da terza media che spacci come eccelsa. Non ci prendere in giro.

    Uno bis) Dire che Einstein ha decritto (qualunque cosa) a parole e non con i numeri è una panzana. Ho la netta impressione che tu abbia letto qualcosa su Einstein solo sul retro dei sacchetti patatine. Lodevole sforzo, ma temo non basti per dichiararsi l'unico al mondo capace di fare alcunché.

    Uno tris) Le parole sono importanti, l'uso del congiuntivo ancora di più. "Peccato che lui abbia..." lascerebbe la tua frase falsa e fastidiosa, ma almeno corretta grammaticalmente. Siccome altre all'analisi matematica sembra piacerti l'analisi logica, magari potresti concentrati un po' sulla consecutio temporum.

    Addio.

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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