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Importare passeggini dalla Francia?

29 Marzo 2007 7 commenti

In Italia quando un movimento di sinistra vuole fare un po' di pressione di piazza organizza un corteo. Se invece il movimento è più conservatore e l'organizzazione viene da destra, di solito ci si trova un filoanglofono qualcosa-day. Che poi è proprio uguale a un corteo, solo con cartelli e slogan più tristi, e di solito meno gente.

L'ultima vaccata di cui ho sentito è il family day che dovrebbe tenersi all'inizio di maggio. Apparentemente un'occasione per gli amanti della famiglia di mostrare il loro attaccamento, nella pratica si tratta di una manifestazione fortemente perorata dalla gerarchia della Chiesa Cattolica italiana per ribadire la sua contrarietà a ogni tipo di regolamentazione delle coppie di fatto, e sbandierare, manco ce ne fosse il bisogno, la sua dichiarata omofobia.

Scopro con una certo rammarico che il lavoro di normalizzazione di Ruini sulle associazioni di matrice cattolica in Italia sta dando i suoi frutti. Pure i vertici scout dell'Agesci, nel passato se non progressisti almeno più cauti nel fiancheggiare ciecamente ogni diktat della CEI, non hanno esitato a firmare il manifesto "Più famiglia" (ma chi cura le relazioni pubbliche di questa gente? Il nipote di Bombolo? Allora perché non chiamarlo "Più moglie per tutti"?) e ad aderire all'iniziativa. Bene, bravi. Che non ci siano dubbi da che parte state andando e chi tira i vostri fili, mi raccomando. Da parte mia, mi sdegno schifato (ma non cado dalle nuvole, la linea era già piuttosto chiara dal referendum sulla fecondazione assistita).

E mi chiedo: ma tutta sta gente a cui sta così a cuore "la famiglia", qualcuno l'ha mai vista scendere in piazza con la stessa veemenza, chessò, contro la precarizzazione del lavoro? Non è che assecondando una società che sposta il limite dell'età di ingresso nella vita adulta sempre più avanti si faciliti la vita ai giovani che una famiglia la vorrebbero pure. Oppure a favore di politiche che aiutino le famiglie con figli? Ho scoperto di recente (se volete in numeri, leggetevi i passeggini di Parigi...) che in Italia avere più di due figli è fiscalmente sconveniente. Ma come? Non dovrebbero esserci delle agevolazioni? Nessun porporato che tuoni?

Ho scoperto dalle chiacchiere al caffé al CERN che molti miei colleghi francesi hanno un sacco di figli. Tre è la norma, molti ne hanno 4 e anche 5. E non sono membri dell'Opus Dei, anzi, spesso sono esemplari dello scienziato agnostico medio. Come si spiega? Perché dalla Francia importiamo sono camembert (e energia nucleare, ma senza dirlo agli ecologisti della domenica)? Il mio summer student danese dell'anno scorso aveva 25 anni, stava scrivendo la tesi di laurea, si preparava a fare prima il servizio militare e poi il dottorato, e aspettava un bambino. Già, perché le politiche sociali della Danimarca in fatto di famiglia sono tali che nessuno si preoccupa a metterne su una mentre ancora studia. Provate a suggerirlo a un universitario italiano. Pure a uno di Comunione e Liberazione, se avete i coraggio di avvicinarvi. E vedrete. Ipocriti.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. marcoinlaguna dice

    30 Marzo 2007 alle 10:14

    ho firmato un documento per "cattolici" sul sito di micromega per devolvere l'ottopermille alla chiesa valdese. Occhio, c'è anche quello dei non cattolici, io mi sono messo tra i cattolici anche se - come sai perfettamente - siamo cattolici protestanti, non per il fatto che protestano, ma che vedono come molto più illuminate le confessioni che arrivano dall'estremo nord... servirà a poco, ma è un segnale... leggendo ruini e bagnasco (a quanto ne so generale dell'esercito, tra l'altro), un giorno mi viene voglia di mandare a f... i movimenti cattolici (scuotismo di gerarchia compreso), l'altro mi viene voglia di rientrare in associazionismo e gridare il mio sconcerto per obiettivi e soprattutto mezzi utilizzati dalla chiesa. tant'è.. alla fine non faccio nulla.. 🙁
    buon weekend all'insegna delle auto intelligenti!

    Rispondi
  2. Marco dice

    30 Marzo 2007 alle 10:44

    Il mio 8x1000 va ai Valdesi da tempo, anche perché darlo allo Stato o non indicare una preferenza significa purtroppo vederlo redistribuito secondo le percentuali di chi ha firmato, e dunque nella maggior parte dei casi farlo comunque arrivare alla Chiesa Cattolica. Anche se a essere del tutto franco sarei per la soppressione di questa regalia: che le chiese chiedano il denaro che pensano serva loro direttamente ai fedeli, e giustifichino esplicitamente le loro spese e le loro necessità a chi desidera finanziarli. Così magari si renderebbero conto della loro reale rappresentatività. E poi un po' di povertà farebbe loro solo del bene.

    In ogni caso l'iniziativa di Micromega è buona e condivisibile, la linko qui per chi fosse interessato: l'appello "dei cattolici" e l'appello "laico" (anche se mi sarebbe piaciuto di più un appello congiunto, perchè "laico" non vuol mica dire per forza non-credente, e ci sono credenti laici e atei bigotti e integralisti).

    Rispondi
  3. Marco dice

    30 Marzo 2007 alle 10:57

    Ah, dimenticavo... in quanto a Bagnasco generale dell'esercito, bisognerebbe primo o poi anche fare un po' di polemica su una Chiesa che difende la vita prima che esca dall'utero, ma poi sembra sbattersene ampiamente una volta nata. Perché il Vaticano non ritira i cappellani militari? Perchè ammette che siano graduati dell'esercito? Perché il catechismo della Santa Romana Chiesa non condanna la guerra in modo inequivocabile, ma addirittura ammette la possibilità di una "guerra giusta"? Vabbè, ma qui poi sconfiniamo, e non so se voglio aprire una categoria "Dispute teologiche"...

    Rispondi
  4. fabiogeda dice

    30 Marzo 2007 alle 11:38

    Forse è una vaccata, ma devo aver letto da qualche parte che il Vaticano ha eliminato la pena di morte tipo, chessò, l'altro ieri. Una cosa così...

    Rispondi
  5. Marco dice

    30 Marzo 2007 alle 11:56

    In effetti è così: è stata rimossa dalla "costituzione" del Vaticano solo nel 2001 (fonte: Nessun tocchi Caino, che di Wikipedia non mi fido :-))

    Rispondi
  6. marcoinlaguna dice

    31 Marzo 2007 alle 12:26

    se apri una sezione "dispute teologiche" io partecipo volentieri ad animarla, condivido l'abolizione dell'8 per mille. per quel che riguarda la distinzione inesatta tra laici e cattolici credo possa servire perché forse è ora che una grande parte dei cattolici praticanti e non si faccia sentire contro un certo tipo di rappresentatività spinto dalle gerarchie e purtroppo supinamente accettato da tutte le associazioni cattoliche (escluse, forse, i padri comboniani, ma non so...) ... la cosa triste è che tutte le associazioni in un ho militato convintamente, agesci e acli su tutte, non sembrano avere molta autonomia e non solo sulla questione dei dico... Sulla teorizzazione dell'esistenza della "guerra giusta" se ne può parlare, credo (potrei citare la seconda guerra mondiale e risiko), su chi decide che sia giusta ho molti, molti più dubbi... l'unica certezza è che quando attacco dalla kamchatka alla jacuzia o in alberta ho sempre ragione!!!

    Rispondi
  7. Filippo dice

    18 Maggio 2007 alle 17:42

    Guarda te... cercavo idee per un'attività natura da proporre al mio cerchio domenica (ebbene si, sono un capo coccinello con coccinelle e coccinelli) e mi imbatto su questo blog!
    A differenza di te io sono ancora dentro, ma come non essere d'accordo su quello che scrivi, specie riguardo la bovinità dell'associazione a Roma?E' vero, la C di Agesci vuol dire cattolici ma non CxxxxxxNI!
    Bon, volevo scrivere di più ma ho solo mezza giornata per organizzare tutto un pomeriggio.
    Ti seguirò con interesse,
    per favore non firmarmi, ho paura di ritorsioni!
    Filippo

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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