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Un altro Run è andato

24 Ottobre 2018 10 commenti

"Arrivederci, e grazie per tutte le collisioni", scrivevo sei anni fa. Sono passati tre anni di stop e altri tre di presa dati, e siamo di nuovo di fronte a un Long Shutdown di LHC: il primo run di collisioni di protoni a 13 TeV di LHC è ufficialmente finito stamattina. Di che bilancio si possa trarre da questo Run 2 parleremo presto, come dicevo un paio di giorni fa. Nell'attesa, un sentito ringraziamento ai macchinisti dell'acceleratore: come faremmo noi fisici degli esperimenti senza di loro?

Tecnicamente quello che è finito è solo il run di collisioni protone-protone, nei prossimi giorni seguirà in effetti ancora un breve periodo di presa dati con collisioni tra ioni pesanti, prima della lunga pausa. A cosa servono queste collisioni? Il loro scopo principale è quello di studiare lo stato della materia così come era nei primi istanti di vita dell’universo, cosa che a LHC viene fatta principalmente dall'esperimento ALICE, ma a cui contribuiscono anche CMS e ATLAS. un paio di giorni fa, però, alcuni colleghi hanno suggerito che possano anche essere usate per cercare segni di fisica al di là del Modello Standard. Quelle che raccoglieremo nei prossimi giorni sono troppo poche, e con ioni troppo pesanti, per farne veramente questo uso, ma, vista la situazione peculiare in cui ci troviamo (niente segni attendibili di nuova fisica, e una certa crisi della fisica teorica di cui prima o poi parleremo), ogni nuova idea è la benvenuta.

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Archiviato in:Fisica Contrassegnato con: 13 TeV, ALICE, arXiv:1810.09400, ATLAS, CMS, heavy ions, LHC, LS2, modello standard, nuova fisica, Run 2

Interazioni del lettore

Commenti

  1. GIGI dice

    24 Ottobre 2018 alle 18:24

    (...una certa crisi della fisica teorica di cui prima o poi parleremo)...
    Lo sai già, ma io spero prima, prima di presto.
    Le ultime volte (o magari le penultime) che hai scritto di fisica c'era un grande cielo azzurro dietro le nuvole. Ora sembra che ci sia nebbia fitta.
    Ti prego parliamone (parlane). Sono abbastanza vecchio da temere di non vedere il diradarsi della nebbia...

    Rispondi
  2. Roberto dice

    25 Ottobre 2018 alle 09:00

    Solo per ringraziarti delle notizie di prima mano e di tutte le relative considerazioni. Per un "letterarato", ma appassionato di fisica come me è un vero piacere.

    Rispondi
  3. Nicola dice

    25 Ottobre 2018 alle 10:21

    Salve, sono uno studente di Fisica, seguo con grande piacere questo blog, per cui la ringrazio per le notizie e riflessioni che condivide con noi. Anche a me interesserebbe molto una sua opinione in merito alla "certa crisi della fisica teorica" a cui ha fatto riferimento. Per me sarebbe un grande arricchimento approfondire questo tema. Grazie

    Rispondi
  4. bob dice

    25 Ottobre 2018 alle 14:01

    La schedulazione sarebbe, quindi circa questa: 2021 riaccensione "a mezzo servizio". 2023 HL-LHC con luminosità di un intero ordine di grandezza rispetto all'attuale. La quantità di dati prodotti sarà mostruosa.

    Rispondi
  5. Robo dice

    26 Ottobre 2018 alle 09:56

    Scusa Marco se ti tempesto di O.T. ma mi pare ci sia una tensione enorme nella comunità dei fisici per trovare qualcosa di nuovo che...non si trova.
    Sta cosa sotto come la possiamo porre?
    https://arxiv.org/pdf/1809.09615.pdf
    Ciao e grazie

    Rispondi
    • Marco dice

      26 Ottobre 2018 alle 10:22

      Direi che può essere messa sotto la categoria "tentativi di far dire a dei dati anomali che la mia teoria BSM è finalmente confermata dai dati". Cosa che avviene sempre quando ci sono delle anomalie più o meno intriganti nei dati, è il mestiere dei fenomenologie tentare di spiegarle. Che la spiegazione specifica sia la più appropriata non so dirlo, non ho ancora letto il paper con attenzione.

      Rispondi
  6. GIGI dice

    1 Novembre 2018 alle 16:37

    Ciao Marco,
    oggi ho imparato che ieri era il darkmatterday e insieme ho imparato che DarkJets cerca indizi di materia oscura nei dati di Atlas.
    Hai tempo e voglia di parlarcene un po'?
    Personalmente la materia e l'energia oscura ultimamente mi fanno pensare all'etere luminifero di fine '800. L'ultimo libro di Lisa Randall: Dark matter and the dinosaurs (letto in italiano) ha rafforzato la mia sensazione negativa, nonostante tutti i dati citati a favore.
    Perdona la sollecitazione 🙂

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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