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Cose che si imparano

2 Settembre 2013 2 commenti

Recentemente ho rifatto i corsi di sicurezza del CERN, quelli necessari per avere accesso alle zone sperimentali. Ci sono corsi complessi (per dire, quello sulla radioprotezione) e altri più leggeri (ad essere gentili: alcuni sfiorano il ridicolo). Un esempio di quest'ultima categoria è quello sulla "sicurezza generica al CERN", che è una collezione di informazioni e consigli (diciamo) di buon senso (e non che i consigli di buon senso, cose del tipo "uscire dall'edificio immediatamente in caso di allarme incendio" ,siano necessariamente seguiti dai fisici). In uno di questi corsi, quello dedicato alla sicurezza durante le attività del Long Shutdown 1, il periodo di manutenzione di LHC, ho trovato un paio di informazioni interessanti.

CERN_LS1_Figures

La prima, riguarda l'entità dei lavori che sono in corso dall'inizio dell'anno, e continueranno per tutto il 2014. Per completarli, apparementemente sono arrivate al CERN 2000 persone addizionali: questo probabilmente spiega il caos al ristorante, che ultimamente sembra peggiorato! La taglia delle attività previste, poi, è come sempre impressionante. Tra le altre cose, i 5000 impegnati nei lavori prevedono di rimuovere o spostare alcune decine di chilometri di cavi e alcune centinaia di tubi, fare qualche migliaia di saldature e mettere insieme per poi smontare strutture per diverse centinaia di tonnellate.

CERN_Environment_best_practices

La scoperta più interessante, che ignoravo del tutto, è che il sito CERN di Meyrin è la riserva più grande di Ophrys apifera della regione di Ginevra. L'Ophrys apifera è un'orchidea molto particolare, di cui per pura combinazione parlava la striscia di ieri di XKCD. Si tratta di una pianta il cui fiore mima la forma di una particolare ape, con lo scopo teorico di attirare i maschi di quella specie per venire impollinato. Peccato che le api in questione siano estinte da tempo, e, per sopravvivere, l'Ophrys apifera sia dovuta evolvere per praticare l'auto-impollinazione. Come dicono i personaggi della striscia di XKCD, è come guardare il ritratto di un'ape estinta, dipinta da un fiore anch'esso per molti versi in via d'estinzione (le piante che di auto-impollinano apparentemente non sopravvivono a lungo, evolutivamente parlando). Da oggi farò molta più attenzione, camminando tra le aiuole del CERN.

xkcd_bee_orchid

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Commenti

  1. Mattia dice

    2 Settembre 2013 alle 19:39

    Ciao Marco, questo post "mi tocca" da vicino, sai anche io di professione faccio i corsi sulla sicurezza, oltre a fare il consulente, perchè di soli corsi non si campa, e fra i miei corsi, ne posso vantare (immaginami in una per niente umile posizione con una coda di pavone gigante dietro alla schiena) una serie sulla "radio-protezione" che ho svolto in alcune aziende che hanno installato sistemi a raggi X e gamma per il controllo di saldature...

    Sai, a volte è interessantissimo vedere le facce dei corsisti mentre spieghi e immaginare a cosa stiano pensando loro... quasi sempre il pensiero inizia con "che gran rottura" e termina in "...oni" ahahah!

    Rispondi
  2. bob dice

    3 Settembre 2013 alle 16:45

    Beato te, Marco, che ti puoi dilettare di botanica nelle lande svizzere.
    Qui in Italia, tra e-cat, piezonucleare, anti-darwinisti e metodo Vannoni sembra di essere tornati al tempo dei venditori di elisir di lunga vita....

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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