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La fisica a LHC è finita (per ora)

14 Febbraio 2013 7 commenti

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Stamattina alle 7:27 LHC ha definitivamente chiuso i battenti.

Dopo gli ultimi giorni passati a produrre e registrare collisioni tra protoni e ioni di piombo, e poi tra protoni a 2.76 TeV, il Run 1 è definitivamente finito. Ci aspettano adesso due anni di pausa, passati a spulciare i dati presi, e a preparare acceleratore e rivelatori per la ripresa prevista nel 2015. Se tutto va bene, tra due anni dovremmo ripartire con collisioni a poco meno di 14 TeV, l'energia nominale per cui LHC è stato progettato. C'è un mucchio di lavoro da fare: la luminosità nel 2015 sarà elevatissima, la sovrapposizione di eventi enorme, e non è affatto scontato che rivelatori e software di ricostruzione, così come sono oggi, saranno in grado di gestire quel tipo e frequenza di dati.

Nella sala di controllo satellite dei calorimetri LAr di ATLAS stamattina girava un'aria di smobilito. Un'ultima colazione insieme, una rapida revisione della notte passata, qualche notizia su come saranno le operazioni nei mesi che verranno, con l'acceleratore spento e le attività di upgrade e consolidamento in corso, e poi tutti a riposarsi, e a concentrarsi sulle analisi. Le stesse control room satelliti verranno abbattute per costruirne di nuove, migliori delle baracche che ci sono toccate negli ultimi anni. Mentre mangiavamo pane e marmellata, non potevo fare a meno di pensare ai bulldozer che vengono ad abbattere la casetta di Arthur Dent per far spazio al passante dell'autostrada, e alle astronavi dei Vogon. Niente panico! 🙂

- Il mondo sta per finire.

Arthur tornò a guardare l gente nel pub con un sorriso melenso. La gente del pub lo guardò con la fronte aggrottata. Un uomo alzò una mano, facendogli cenno si smettere di sorridere e di pensare agli affari suoi.

- Oggi dev'essere giovedì - si disse Arthur chinandosi sopra la sua birra. - Non sono mai riuscito a capirli, i giovedì.

LArSCR-2013-02-14

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Commenti

  1. Marco b dice

    14 Febbraio 2013 alle 11:45

    Marco, c'è qualcosa in giro (ci sarà sicuramente...) con la spiegazione dei lavori che saranno fatti su LHC per raggiungere luminosità e energia di progetto?
    Due anni sono tanti e sono pochi... immagino che qualcuno sarà molto impegnato.

    Rispondi
  2. Claudio dice

    15 Febbraio 2013 alle 09:20

    Ciao,
    per quel che posso aggiungere io puoi trovare un articolo di ieri su repubblica.it, in ogni caso bisogna rifare oltre 10 mila saldature che si trovano nelle interconnessioni tra i magneti superconduttori. In aggiunta ci sono alcuni magneti da sostituire perché, per riparare LHC nel 2008/2009 sono stati utilizzati quasi tutti i magneti a disposizione, alcuni dei quali, non erano destinati ad essere installati esattamente dove si trovano adesso (non tutti i magneti sono intercambiabili). Per l'impegno parliamo di oltre 800 persone solo per i lavori su LHC, poi ci sono le manutenzioni/upgrades degli esperimenti.

    Rispondi
  3. claudio dice

    15 Febbraio 2013 alle 15:03

    Eccoti un pò di dettagli: http://cds.cern.ch/record/1516031

    🙂

    Rispondi
  4. Marco b dice

    15 Febbraio 2013 alle 15:56

    Grazie Claudio, ma è "restricted"
    Accessing CERN copyrighted material etcetc

    Rispondi
  5. Marco dice

    15 Febbraio 2013 alle 16:09

    Se hai pazienza, ci scrivo un post al più presto...

    Rispondi
    • Marco b dice

      15 Febbraio 2013 alle 16:30

      Ottimo, grazie. Nessuna fretta, abbiamo due anni di tempo... 😉

      Rispondi

Trackback

  1. Che cosa farà LHC nei due anni di pausa? | Borborigmi di un fisico renitente ha detto:
    24 Febbraio 2013 alle 18:05

    [...] giorno fa, in occasione dell'annuncio della chiusura della attività di LHC per i prossimi due anni, qualcuno mi chiedeva di spiegare quali saranno le attività che interesseranno l'acceleratore, in [...]

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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