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Prime collisioni a 8 TeV (e un bel programma per Pasqua)

3 Aprile 2012 22 commenti

La ragione principale per cui da un paio di settimane latito da queste parti (ma non l'unica: venerdì per esempio ero a Parigi a gestire questo workshop) è sintetizzata da questa immagine, catturata venerdì pomeriggio dallo schermo di controllo di LHC:

Ebbene sì, dopo il letargo invernale LHC si è finalmente risvegliato, e, se da una decina di giorni i fasci giravano nel tunnel raggiungendo in fretta e senza problemi l'energia di 4 TeV ciascuno, il 30 Marzo le primissime collisioni protone-protone a 8 TeV sono finalmente arrivate:

I fasci non sono ancora stabili, il che vuol dire che per sicurezza non tutti i rivelatori sono accesi. In particolare, per evitare brutti incidenti in caso di deviazioni inattese dei protoni, i tracciatori centrali in queste condizioni restano spenti. Ma, per la tarda mattinata di oggi, i macchinisti di LHC hanno promesso di alzare la bandiera che dichiarerà stable beam!, e di darci le prime collisioni a 8 TeV potenzialmente utili per la fisica.

A dire la verità, probabilmente ne riceveremo una manciata o poco più, perché per raggiungere intensità dignitose pare abbiano ancora bisogno di un po' di giorni per sistemare qualche dettaglio della macchina. Come spesso in questi casi, chi si occupa dell'acceleratore lavora alacremente durante la settimana, più o meno con con orari da ufficio, per poi lasciare i poveri fisici degli esperimenti a prendere dati durante la notte ed i weekend. In quest'occasione, pare che sarà il weekend di Pasqua a venire sacrificato: i macchinisti pianificano di dichiarare tutto buono e stabile per la presa dati più o meno giovedì sera, per la gioia massima di chi, come il sottoscritto, dovrà restare di guardia a verificare che tutto vada bene, e che ATLAS non faccia le bizze, tra Venerdì Santo e Pasquetta.

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Archiviato in:Fisica Contrassegnato con: 8 TeV, ATLAS, collisioni, fasci, LHC, rime colli

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Commenti

  1. Bigalfry dice

    3 Aprile 2012 alle 16:11

    Cosa rischiano i rivelatori in caso di deviazione dei fasci?

    P.S.: mi dispiace per le tue vacanze! 🙁

    Rispondi
  2. Marco dice

    3 Aprile 2012 alle 16:17

    @Bigalfry: dipende dai rivelatori e dai fasci. I tracciatori, che sono quelli più vicini e dunque rischiano di più. "brucerebbero". Ma in generale non vuoi che un fascio collimato vada contro un qualunque altro rivelatore! Il problema è comunque più sottile: anche senza finire direttamente contro i rivelatori, i fasci "non stabili" possono avere aloni di protoni intorno alla linea di fascio che, sebbene meno energetici di un pacchetto intero, potrebbe generare problemi al silicio dei tracciatori, specie se accesi (per ragioni su cui sorvolo), che è la ragione per cui li lasciamo spenti in queste condizioni.

    Rispondi
  3. Vince dice

    3 Aprile 2012 alle 16:59

    Che bella notizia!
    E' da quasi un mese che seguo con emozione le fasi di commissioning sulle pagine OP Vistars e non avevo proprio idea di quando la fisica potesse ricominciare.
    Mi dispiace per Pasqua, Pasquetta e weekend vari, ma se ti può consolare penserò con affetto a te e ai tuoi colleghi quando le collisioni torneranno 🙂
    Congratulazioni per il workshop e grazie per il link; dalle slides del tuo intervento (impossibili da capire per me) riesco almeno a vedere quanto lavoro avete da fare!
    Mi sembra di capire che con l'esuberanza di dati del 2011 e con i nuovi dati in arrivo nel 2012 ne avrete in abbondanza per riempire il lungo stop per l'upgrade di LHC nel 2013.
    Ciao!

    Rispondi
  4. Daniele S. dice

    3 Aprile 2012 alle 18:59

    Dai dai coraggio, è per una grande causa! Un abbraccio riconoscente 🙂 Daniele

    Rispondi
  5. francesco dice

    8 Aprile 2012 alle 05:11

    Dispiace che le sante feste pasquali te le passi giù in caverna, ma non più di tanto poi, tu ora aquisirai delle conoscenze che poi distribuirai in gocce a noi assetati di sapere a buon mercato cioè gratis.....che bella parola. Noi poveri tapini qui a sorbirci la Pasqua fra un risotto e un sorbetto, un agnello e un brunello.....dai Marco non perdi niente anzi, niente riflussi ,abbiocchi, fegati pesanti.......ti penseremo spesso ......avrai tempo per rifarti quando sarai vecchio, ricco e famoso.
    Ciao auguri comunque a te e alla famiglia

    Rispondi
  6. Mattia dice

    10 Aprile 2012 alle 08:12

    Ciao Marco! Come sono trascorse le """"""feste""""""? vista qualche bella collisione?!

    Rispondi
  7. Tiziano dice

    10 Aprile 2012 alle 08:25

    Caro Marco,
    leggendo il tuo post e a proposito di nuove collisioni mi è venuta la curiosità di sapere qualcosa in più a proposito della 'musica' dell'lhc. Ho trovato sul web questa cosa: http://lhcsound.hep.ucl.ac.uk/index.html

    L'impressione è che il software usato dagli autori del sito processi i dati raccolti dai rilevatori in modo da rendere conto delle differenze di 'linguaggio' presenti dentro i dati stessi. Credo sarebbe molto più interessante saperne di più sulle caratteristiche fisiche del rumore delle collisioni: frequenze, risonanze, ecc..

    Davvero un gran blog il tuo.
    In bocca al lupo a te, alle tue colleghe e ai tuoi colleghi e, ovviamente, ai fasci (che brutta parola però!) di particelle.
    Ciao,
    Tiziano

    Rispondi
  8. Riccardo dice

    10 Aprile 2012 alle 22:01

    Ciao, vedo che le collisioni procedono a ritmo serrato, ma come mai Atlas ha una luminosità instantanea molto inferiore rispetto a CMS?

    Rispondi
  9. Marco dice

    11 Aprile 2012 alle 08:48

    Da quello che so, pare che ci sia un problema di normalizzazione della misura della luminosità tra i due esperimenti, perché i macchinisti vedono una luminosità comparabile nei due punti, e altri tipi di misura sono in accordo. E, ovviamente, l'errore sarebbe di CMS 😉

    Rispondi
  10. Asmaro dice

    14 Aprile 2012 alle 10:16

    Un saluto alla comunità scientifica 🙂 vedo che ancora non c'è nulla di nuovo......

    Ciao

    Rispondi
  11. Vince dice

    16 Aprile 2012 alle 20:20

    Ciao Marco.
    Riguardo la differenza di luminosità rilevata tra ATLAS e CMS, che ultimamente sembra nell'ordine del 20% (!), sarà possibile avere una risposta definitiva dai Van der Meer scans che stanno eseguendo or ora? (Lunedì 16 sera).
    Sarebbe così brutto se avesse ragione CMS? Si tratterebbe di un bell'incremento 🙂

    Rispondi
    • Marco dice

      17 Aprile 2012 alle 10:12

      @Vince: si, in effetti dovremmo sapere come stanno le cose veramente dopo gli scan VdM. Se CMS avesse in effetti il 20% in più di luminosità sarebbe grave: in periodi in cui ci sono potenziali scoperte in ballo, è importante che nessuno sia avvantaggiato da una manciata di dati in più!

      Rispondi
  12. Vince dice

    17 Aprile 2012 alle 10:28

    Grazie Marco!
    Perdona la mia curiosità... ma come potrebbe esserci una tale differenza dopo che nei run 2011 le luminosità tra i due esperimenti erano pressoché uguali? E' cambiato qualcosa nell'hardware nella pausa invernale? Pur essendo molto ignorante in materia, ho come l'impressione che sia un mistero intrigante.

    Rispondi
  13. Marco dice

    17 Aprile 2012 alle 10:35

    Penso che in realtà sia solo un problema di misura. Ma non è impossibile che in due punti di collisione diversi si ottenga un rate di collisioni differente: basta che i fasci siano strizzati o collimati in modo diverso.

    Rispondi
  14. bob dice

    19 Aprile 2012 alle 13:19

    E comunque, come ha twittato il buon Red Ronnie: "La fisica non spiega un bel nulla. La scienza ha sempre rallentato il futuro"
    Qualcuno gli ha suggerito di buttarsi dall'ultimo piano di un palazzo: se galleggia a mezz'aria ha ragione lui, se si spiaccica, ha ragione la fisica....

    Rispondi
  15. Fabiano dice

    20 Aprile 2012 alle 18:20

    @Marco: vorrei chiederti se si è dipanata la faccenda della differenza di luminosità tra CMS e ATLAS. Negli ultimi giorni non mi sembra sia cambiato nulla.

    Rispondi
  16. Dudi dice

    3 Maggio 2012 alle 19:44

    @Marco: mi sembra che dopo il TS siano tornate ad essere uguali, cosa è cambiato ?

    Rispondi
  17. Marco dice

    4 Maggio 2012 alle 21:15

    C'è stato un lavoro di conteggio di eventi con un bosone Z in entrambi gli esperimenti: siccome non c'è motivo di pensare che la natura ne produca di più da una parte dell'acceleratore che dall'altra, sono un ottimo sistema di normalizzazione del numero di collisioni osservate.

    Rispondi

Trackback

  1. Occhiali » Ocasapiens - Blog - Repubblica.it ha detto:
    5 Aprile 2012 alle 21:42

    [...] l’LHC collide i suoi adroni a 8 TeV paf bum ciac per rovinare le vacanze di Pasqua a Marco. function fanbutton(appidd,page,w,div,show_faces,stream,header) { $(document).ready(function() { [...]

    Rispondi
  2. Pausa (si fa per dire) | Borborigmi di un fisico renitente ha detto:
    23 Aprile 2012 alle 15:48

    [...] collisioni fino alla fine della settimana, dunque, si ricomincia probabilmente venerdì sera (tanto per cambiare, tanto chi è che vuole riposarsi nel fine [...]

    Rispondi
  3. La Fisica al termine dell’Universo | Quantum Beat ha detto:
    17 Dicembre 2012 alle 19:40

    [...] prima volta riesce a simularne la crescita e ad Aprile lo stesso, poca roba. Mentre LHC se ne va a 8 TeV, qualcuno chiude dei piccioni viaggiatori in una stanza buia e ne deduce che il loro orientamento [...]

    Rispondi
  4. Occhiali – L'archivio di Oca Sapiens ha detto:
    19 Settembre 2021 alle 13:45

    […] Piacciono? . Nel frattempo è crollata due volte la Grande Muraglia Cinese. E l’LHC collide i suoi adroni a 8 TeV paf bum ciac per rovinare le vacanze di Pasqua a Marco. […]

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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