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Il run di protoni 2011 è finito

31 Ottobre 2011 8 commenti

Come accennavo qualche giorno fa, mancava poco perché gli ultimi fasci di protoni di LHC venissero dumpati, e i macchinisti si mettessero a lavorare per le collisioni di ioni pesanti previste prima della pausa invernale. Come da programma, gli ultimi fasci sono stati dunque fermati stamattina presto, chiudendo un periodo di presa dati davvero fecondo.

Dopo aver superato i 5 femtobarn inversi la settimana scorsa, negli ultimi giorni ATLAS ha ancora fatto in tempo a raccogliere 200 picobarn inversi, chiudendo la partita del 2011 con 5.2 fb-1 di collisioni a fascio stabile registrati. Questa è la quantità di dati che analizzeremo nelle lunghe notti d'inverno, e da cui salteranno fuori i risultati per le conferenze dei prossimi mesi.

Nelle settimane a venire la maggior parte di noi si dedicherà esclusivamente a queste analisi, ma quelli che - come il sottoscritto - hanno anche delle responsabilità nelle operazioni dei rivelatori, il prossimo mese riserverà ancora un bel po' di doppio lavoro, visto che ATLAS prenderà dati anche durante le collisioni di ioni pesanti. Giusto perché non si aveva abbastanza da fare!

2011 Proton physics program finished!

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Archiviato in:Fisica Contrassegnato con: ATLAS, ioni pesanti, LHC, protoni, run 2011

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Claudio E dice

    31 Ottobre 2011 alle 13:54

    Fabiola Gianotti, parlando della massa del bosone di Higgs dice che avete ridotto il range al limite più basso di quelli ammessi dalla teoria e aggiunge "This is where both theory and experimental data expected it would be, but it’s the hardest mass range to study". Perchè è il range più difficile da analizzare?

    Rispondi
    • Marco dice

      31 Ottobre 2011 alle 14:34

      @Claudio: la risposta è complessa e meriterebbe un articolo a parte. Ma sintetizzando: in quella regione di massa il bosone di Higgs decadrebbe principalmente in coppie di quark-antiquark b, praticamente impossibili da rivelare in mezzo al marasma del rumore di fondo QCD. Ergo, per cercarlo in quella zona dobbiamo avvalerci di un decadimento più "visibile", ma molto più raro, quello in due fotoni. Il fatto che sia rato (cica 2 volte ogni mille decadimenti) e che sia visibile solo per modo di dire (anche lui ha il suo bel rumore di fondo) rendere le cose piuttosto complesse.

      Rispondi
  2. Claudio E dice

    31 Ottobre 2011 alle 15:08

    Grazie mille per la risposta... più che difficile, così sembrerebbe quasi impossibile 😀

    Rispondi
  3. ... dice

    31 Ottobre 2011 alle 15:31

    5 femtobarn inversi+200 picobarn inversi=5,2 femtobarn inversi?
    Non è che i 200 sono attobarn?

    Rispondi
    • Marco dice

      31 Ottobre 2011 alle 15:37

      Se fossero barn avresti ragione, ma siccome sono barn inversi le equivalenze vanno nel senso opposto. Lo so, non è molto intuitivo 🙂

      Rispondi
  4. Tommybond dice

    1 Novembre 2011 alle 00:57

    @Marco : Questa volta quale sarà l'energia di ogni singolo nucleone nei cationi Pb 82+?

    Rispondi
  5. Mattia dice

    2 Novembre 2011 alle 10:37

    Che dati prendete dalle collisioni di ioni pesanti? Non penso allo scopo di ricercare Higgs, sapevo che era alice interessata alle collisioni di Pb...

    Buon lavoro per i dati...

    Mattia.

    Rispondi

Trackback

  1. LHCb vede i primi indizi di nuova fisica a LHC? | Borborigmi di un fisico renitente ha detto:
    15 Novembre 2011 alle 14:33

    [...] per gli amici. È una conferenza importante, che quest'anno ha luogo proprio immediatamente dopo la fine dalla presa dati protone-protone 2011 di LHC. Tutti quanti si aspettano dunque nuovi risultati dagli esperimenti di LHC, magari usando tutta la [...]

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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