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LHC: un altro paio d'anni a 7 TeV

1 Febbraio 2011 7 commenti

La notizia (ufficiale, che ufficiosamente lo sapevamo già da qualche giorno) è arrivata. Dopo il famoso meeting di Chamonix tra esperti dell'acceleratore e delegati degli esperimenti, il management del CERN ha preso la decisione di prolungare il run di LHC fino a tutto il 2012 (dunque allontanando di un anno il prossimo lungo shutdown, quello in cui si dovrebbe aprire la macchina per cambiare le famose resistenze difettose), mantenendo però l'energia nel centro di massa a 7 TeV:

The main decisions we have taken are that the LHC will run through 2012 before a long shutdown, we'll keep the energy at 3.5 TeV during 2011, and we'll work hard to increase the luminosity steadily

La scelta è probabilmente ragionevole: cavallo che vince non si cambia, e portare l'energia nel centro di massa a 8 TeV (era uno degli scenari prospettati) avrebbe implicato ritardi, una fase di apprendimento e persino rischi che i macchinisti non si sono sentiti di correre. L'estensione di un anno è invece una scelta praticamente obbligata: più bassa è infatti l'energia nel centro di massa, meno frequentemente vengono (verrebbero) prodotte le particelle esotiche di cui siamo alla caccia. Ragione per cui, se vogliamo avere una qualche chance di dire qualcosa di sensato per esempio sul bosone di Higgs, restando a 7 TeV dobbiamo raccogliere molti più dati di quanti ne sarebbero serviti a 8 TeV per ottenere lo stesso risultato.

Quanti dati ci darà la macchina nei prossimi due anni? Nessuno da ancora una risposta definitiva, e non ne avremo fino a quando non riaccenderanno l'acceleratore. Si parla di "svariati femtobarn inversi", dove svariati potrebbe essere un numero compreso tra 2 e 8. Ovviamente tra due estremi c'è una bella differenza, e le prospettive di scoperte e esclusioni (specie del bosone di Higgs del Modello Standard) sono ben diverse. Ma di questo vi racconto diffusamente un'altra volta.

Consiglio di lettura per gli anglofoni: l'intervista al direttore del CERN e al responsabile di LHC sull'argomento.

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Archiviato in:Fisica Contrassegnato con: 2011, 2012, CERN, LHC, run

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Commenti

  1. giovanni dice

    1 Febbraio 2011 alle 18:43

    la domanda (o meglio il sospetto) nasce spontanea...: chiuso Tevatron, sospiro di sollievo, possiamo rallentare e fare le cose con calma, neh?
    😉

    Rispondi
    • Marco dice

      1 Febbraio 2011 alle 23:28

      C'è probabilmente un po' di questo nella decisione, se Tevatron fosse stato esteso fino al 2014 le scelte sarebbero in effetti potute essere diverse.

      Rispondi
  2. emilio dice

    2 Febbraio 2011 alle 14:08

    allora tu resti a li oppure vai via?

    ciaoo

    Rispondi
  3. Jonathan dice

    2 Febbraio 2011 alle 21:16

    Che sofferenza disporre una macchina che può fare i 200 allora ed essere costretti ad andare ai 100 🙁

    Con le macchine nuove che ho posseduto non sono mai riuscito ad esimermi di fare una sgassatina praticamente da subito... appena fuori dal conce 😀

    È criminale... lo so, ma la smania ha sempre superato la ragione 🙁

    Marco come fai a resistere ??

    Rispondi
  4. Marco dice

    2 Febbraio 2011 alle 23:21

    @Emilio: dove finirò io purtroppo dipende poco (niente!) da che cosa fa LHC. Spero di finire in un posto dove poter ancora lavorare su ATLAS e i suoi dati, anche se magari più o meno lontano fisicamente da Ginevra.

    Rispondi

Trackback

  1. Panni puliti e altre belle notizie » Ocasapiens - Blog - Repubblica.it ha detto:
    4 Febbraio 2011 alle 02:18

    [...] non gli toglie più la corrente fino a dicembre 2012, salvo brevi pulizie attorno a Natale. Da Marco m’aspettavo più entusiasmo. Il suo Atlas contava sul  TeV in più? E’ depresso [...]

    Rispondi
  2. Panni puliti e altre belle notizie – L'archivio di Oca Sapiens ha detto:
    28 Agosto 2021 alle 16:08

    […] non gli toglie più la corrente fino a dicembre 2012, salvo brevi pulizie attorno a Natale. Da Marco m’aspettavo più entusiasmo. Il suo Atlas non contava sul TeV in più? E’ depresso […]

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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