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I congresso del PD a Ginevra

29 Settembre 2009 7 commenti

Venerdì scorso ho partecipato al congresso del circolo ginevrino del PD. È stata un'esperienza interessante, per certi versi persino divertente, sicuramente istruttiva.

Il congresso si teneva nella sede del sindacato UNIA di Ginevra. Per cui da Chevry ci ho messo circa 20 minuti ad arrivare, e altrettanti a trovare parcheggio. Ergo, sono arrivato in ritardo, cosa che per uno che ha l'ossessione - tra le altre - della puntualità non è certo un buon inizio. Nessun problema, nella sala la rappresentante del partito socialista svizzero sta arringando la folla in francese (per un momento ho creduto di aver sbagliato stanza). Mi accomodo.

Il circolo conta 49 iscritti. Nella sala ci sono un po' più di una cinquantina di persone, sedute su tavoli arrangiati in parallelo manco fosse una cena di autofinanziamento. Mi rendo subito conto che mi aspettavo le sedie in cerchio, tipo riunione scout; qui vedo solo la schiena di quello seduto di sbieco davanti a me. Bof. Al momento della votazione delle mozioni scoprirò che ci sono solo 22 tesserati sui 49 che avrebbero diritto a esprimersi. Gli altri sono simpatizzanti, in parte interessati al dibattito (bene), in parte confusi dal sistema di voto, che pensavano di poter votare già stasera (il che la dice lunga sul sistema bizantino di questa elezione, e su come aiuti il processo democratico).

Sensazione immediata: sono in Italia. Non per la lingua, non per i modi, non per gli accenti variegati: per l'età media dei presenti. Qui si veleggia sui 55-60 di media, tirati giù da uno sparuto manipolo di trentenni che tentano di compensare la folta popolazione di pensionati. Mi devo rassegnare: la partecipazione politica non è roba da giovani, perlomeno in Italia. A fine serata ne parlerò con Michele, che ha un anno meno di me, lavora al WTO e sostiene anche lui Marino. Ha avuto la stessa sensazione entrando: chi vede quotidianamente persone giovani (per davvero!) assumersi delle responsabilità in contesti internazionali resta sempre stupito da questa tendenza gerontocratica tutta italiana.

Dopo le formalità di rito di passa alla presentazione delle mozioni. Arringa decente quella per Bersani, veramente pessima quella per Franceschini, ottima quella per Marino. La mozione Franceschini prenderà comunque la maggioranza dei voti, nonostante la mozione sia stata presentata malamente e in modo quasi incomprensibile: volendo pensar male, si potrebbe dire che le logiche di corrente vanno oltre i contenuti. Volendo pensar bene, decido di credere che le persone siano venute preparate e decise.

No, il dibattito no! Seguono gli interventi, abbastanza equamente distribuiti tra le mozioni. Gli ottuagenari balbettanti sono i più lucidi, i sostenitori di Marino i più calorosi. Una simpatica alleanza tra gli estremi della distribuzione di età. La cosa che mi stupisce di più e che il dibattito sembra concentrarsi sul ribadire le caratteristiche "di sinistra" di tutti e tre i candidati, e su come serva più che mai una forza politica alternativa a Berlusconi. Per carità va bene, ma è questo il nocciolo della questione? Stiamo per eleggere il segretario di un partito di ispirazione socialdemocratica, non dovrebbe stupire che i candidati abbiamo idee e proposte socialdemocratiche spesso combacianti. Il dibattito dovrebbe concentrarsi piuttosto sui punti in cui le tre mozioni sono diverse (non sono molti, ma ci sono) o sono più o meno intense (sono parecchi), e soprattutto sul punto chiave nell'elezione di un segretario di partito: l'idea di partito che questa persona ha in testa. Questa è proprio la parte di discussione che è mancata: scegliendo Bersani, vi sta bene la sua predilezione per il proporzionale e quindi per un partito votato a inevitabili alleanze di coalizione? Scegliendo Marino vi è chiara la scelta prioritaria per il maggioritario, per un sistema bipolare, e per la partecipazione diffusa alla vita del partito da parte degli elettori?

Risultato finale. Bersani 4, Franceschini 12, Marino 8. Mica Male. Il compagno calabrese tira fuori il vino bianco e si brinda alla democrazia. I sostenitori di Marino sono tutti fanciulli della mia età, ovvero attempati ultra-trentenni, più il presidente del circolo e un paio d'altri, loro invece operai in pensione sulla sessantina. Per certi versi, le due facce dell'immigrazione italiana in Svizzera di ieri e di oggi.

E adesso? Se il sistema fino ad adesso mi sembrava involuto e bizzarro, quello che ho scoperto venerdì sera non ha fatto che aumentare il mio disgusto. Finiti i congressi locali i delegati eletti si ritroveranno l'11 Ottobre a selezionare i candidati che poi tutti (tesserati e simpatizzanti) eleggeranno alle primarie del 25 Ottobre. Quello che non sapevo è che se il 25 Ottobre nessuno dei candidati prenderà il 50% + 1 voto, la palla ritornerà ai membri dell'Assemblea Nazionale che saranno (ri)chiamati a (ri)votare (in via definitiva, spero) finalmente il segretario. Come a dire: le primarie vanno bene solo se plebiscitarie, in caso di divisioni lasciate fare agli esperti. Mah.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Tooby dice

    29 Settembre 2009 alle 14:35

    Sono abbastanza sicuro che dopo le primarie, nel caso in cui nessuno raggiunga il 50% +1 dei voti, la palla non passi al congresso, bensì all'assemblea nazionale eletta contestualmente alle primarie (ammessi solo due candidati con il terzo a fare da ago della bilancia).

    È una specie di ballottaggio a base elettorale ristrettissima.

    Rispondi
  2. Marco dice

    29 Settembre 2009 alle 15:06

    Si, certo, assemblea nazionale, quello che è. Ho corretto. In ogni caso mi sembra sempre più complicato. E le cose complicate raramente funzionano come dovrebbero.

    Rispondi
  3. bob dice

    29 Settembre 2009 alle 17:47

    Molto più complesso di certi esperimenti di fisica.....

    Rispondi
  4. Valter dice

    2 Ottobre 2009 alle 14:35

    La creazione nella sua infinita complessità é estremamente semplice ed elegante. Ne abbiamo ancora di strada da fare.

    Rispondi
  5. giorgio i dice

    3 Ottobre 2009 alle 23:14

    non lasciare l'ultima parola alle primarie è assurdo. Se fare un secondo turno di ballottaggio è complesso, perchè non usare questo semplice sistema di voto (lo usano per votare anche a londra, tanto per dire un paese incivile...) http://en.wikipedia.org/wiki/Contingent_vote#Supplementary_Vote

    Rispondi
  6. Paolo Luigi De Cesare dice

    7 Ottobre 2009 alle 04:26

    Ciao, sono un attivista della Mozione Marino in Puglia e seguo le problematiche It.Estero da un pò di anni. Mi ha parlato Michele Schiavone del Congresso di Ginevra. Serve a noi per la nostra campagna per il 24 ott. spiegare il "Paradigma Ginevra". Mi puoi contattare , ciao-

    Rispondi
  7. Marco dice

    7 Ottobre 2009 alle 09:02

    Ciao Paolo Luigi, ti ho scritto in privato. Fammi sapere.

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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