Sabato scorso sono andato con Giovanni e Stefano a fare la via Ferrata di Thones. Thones è un grazioso paesino nel mezzo del massiccio dell'Aravis, in Alta Savoia, a un'oretta da Ginevra e due passi da Annecy.
La ferrata parte praticamente dal centro del paese, dopo non più di dieci minuti di avvicinamento a piedi. E' bella atletica ed esposta (la nostra guida la dava come una delle due più difficili ferrate di Francia), e inizia subito con un ponte tibetano, giusto per scoraggiare i vertiginosi che si fossero trovati lì per caso. Dopo circa 250 metri di canalini e strapiombi, finisce con un tetto micidiale (quotato TD), in alternativa al quale viene offerta una simpatica scala esposta verso il vuoto... La parete che si sale è orientata a sud, è sicuramente più piacevole al mattino all'ombra.
Questa di Thones è il prototipo della ferrata francese: attrezzata ottimamente, con un milione di scalini, maniglie e piedistalli, volendo si potrebbe percorrerla tutta senza mai toccare la roccia. Essendo l'attrezzatura ipertrofica, chi l'ha chiodata si è permesso di farla passare per linee di salita che dal punto di vista alpinistico non definiresti certo eleganti e naturali. A tratti sembra quasi che la ferrata giochi al rialzo con le difficoltà, giusto per darti un'ulteriore botta di adrenalina.
Per me che non apprezzo molto i "parchi avventura", la parte migliore è stata quella centrale: difficoltà contenute ma pochi o nessun gradino, e invece molta roccia su cui mettere le mani. Il senso del ponte tibetano rimane un mistero (e non è nemmeno aggirabile come quello - chessò - di Anticaprie). Se uno cade dal ponte e rimane appeso alla longe, che cosa succede? Dubito possa tirarsi su a braccia. Si trascina allora fino al bordo e spera che qualcuno lo issi? Mah...
Ogni tratto della ferrata ha una targhetta con un nome altisonante: come suggerisce Giovanni, probabilmente serve a portersela tirare al bar la sera con gli amici.
Arrivati in cima abbiamo rischiato di perdere nel vuoto una macchina fotografica e un casco che stavano rotolando a valle. La provvidenziale corda di un gruppo di francesi ce ne ha permesso il recupero: 20 metri di corda da 8 mm saranno la prossima dotazione fissa del mio zaino.
P.S. Stefano ha fatto parecchie foto, appena le recupero le metto su.
[…] posso che confermare quello che dicevo altrove: i francesi hanno una concezione ludica delle vie ferrate, dove ludica sottointende a volte una […]