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Cosa deve fare un uomo che vuole qualcosa di intermedio fra i due?

18 Novembre 2009 14 commenti

Un uomo che vuole la verità, diventa scienziato; un uomo che vuol lasciare libero gioco alla sua soggettività diventa magari scrittore; ma che cosa deve fare un uomo che vuole qualcosa di intermedio fra i due?

Robert Musil, L'uomo senza qualità

Citazione stimolata dalla recente discussione a proposito della comunicazione della scienza, di come la si possa fare decisamente male, e di come sia allo stesso tempo irrinunciabile e necessaria.

Bonus per i ricercatori: "Comunicare la scienza, raccontare la complessità", un quaderno de Il Mestiere di scrivere, riemerso dai miei segnalibri di quando a tempo perso mi occupavo di scrittura e comunicazione sul web in tutt'altro ambito.

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Archiviato in: Scienza e dintorni, Mezzi e messaggi, Letture e riflessioni Etichettato con:scienza, divulgazione, scrittura, Musil

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Commenti

  1. ILARIA dice

    18 Novembre 2009 a 11:53

    Credo che "un' uomo che vuole qualcosa di intermedio fra i due" debba essere prima scienziato e poi scrittore. Ho da poco letto "Dal Big Bang Ai Buchi Neri" di Stephen Hawking e, per il mio modesto parere, questo è ciò che si intende per divulgazione scientifica!!

    Rispondi
  2. Enrico Francese dice

    18 Novembre 2009 a 12:08

    Credo che il passo di Musil sia malposto ed errato.

    C'è questo luogo comune per cui gli scrittori vivono con la testa fra le nuvole, persi nelle chimere della loro cameretta, mentre gli scienziati siano freddi e insensibili utilizzatori del rasoio di Occam...

    Uno scrittore non è per forza solo un "soggettivista". Ne cito alcuni? Gadda, Calvino, Primo Levi. Esempi in cui filosofia e scienza si traducono in una scrittura cristallina, elegante, brillante e di enorme spessore letterario. E anche la letteratura, come tutta l'arte, è a suo modo un metodo di "ricerca della verità".

    Rispondi
  3. Valter dice

    18 Novembre 2009 a 20:52

    La verità è il dato di fatto di come in realtà stiano le cose constatato di persona, in quanto allorché riportato, già può essere quasi inevitabilmente filtrato, vuoi dalla mente dell’osservatore, vuoi da quel limitato veicolo che è la parola.
    La verità è e basta.
    A questo punto però verrebbe quasi doveroso aggiungere che rileviamo la verità tramite i sensi, che sappiamo essere uno strumento per la verità appunto, assai limitato quando non ingannatore se come si dice recepiamo lo 0,005 o lo 0,5 % di quanto esiste.
    La meccanica quantistica poi, mi sembra abbia scompaginato non poco gli schemi mentali.
    Verrebbe da concludere che la Verità assoluta in quanto tale non può essere che oltre la cortina del mondo fenomenico, dove si procede a tentoni come nella nebbia, passando di verità in verità.
    “Un uomo che vuole la verità diventa scienziato” allora, non è che mi convinca proprio a fondo dal momento che lo scienziato opera tramite i suoi 5 sensi.
    Un uomo che vuole veramente la verità, mi fa pensare di più a uno come Cavallo Pazzo che va sulle colline sacre a cercare la visione per capire cosa deve fare della sua vita, in relazione al suo popolo.
    Valter

    Rispondi
  4. tfrab dice

    18 Novembre 2009 a 22:28

    un uomo che cerca la verità e fa lo scienziato mi sa che ha sbagliato mestiere. anche se prima bisognerebbe mettersi d'accordo sul concetto di verità.

    però sia che la verità scientifica sia falsificabile, alla popper, o di fatto non ci sia, alla kuhn, siamo abbastanza lontani da quello che dice musil. o almeno da quello che io penso dica in quella frase

    Rispondi
  5. davide dice

    19 Novembre 2009 a 10:02

    valter si vede a cosa punti...

    Allora: tu metti assieme un po' di cose delle quali -sembra- tu abbia poca praticità, sia dal punto di vista teorico, che sperimentale (mi risulta che gli esperimenti si siano sempre fatti con degli strumenti di misura e non con i cinque sensi...), e poi manchi di connessioni logiche... cosa c'entra il fatto che "La meccanica quantistica poi, mi sembra abbia scompaginato non poco gli schemi mentali" (del quale si può discutere) con il fatto che debba esistere una Verità e poi al di fuori del "mondo fenomenologico"?
    "Mangi pane o spirito santo?"

    Se argomenterai un po' di connessioni pindariche nel tuo scritto potremmo addirittura essere d'accordo.

    Rispondi
  6. Marco dice

    19 Novembre 2009 a 10:36

    @Enrico: Mah, non so. Capisco l'obiezione (e non credo che Musil - né tanto meno io - volesse dire che gli scrittori passano il tempo a fare voli pindarici), ma penso rimanga il fatto che tra un racconto della realtà e una sua misura c'è una bella differenza. E, sebbene le due cose abbiamo entrambe la stessa dignità, ci danno informazioni perlomeno diverse, e diversamente utilizzabili.

    @Valter (e in qualche modo tfrab): Ok, sostituisci "verità" con "descrizione puntuale e quantitativa della realtà osservabile" e dovresti probabilmente poter uscire dall'impasse. Sui voli pindarici ti ha già detto Davide, e condivido.

    Rispondi
  7. Valter dice

    19 Novembre 2009 a 13:25

    Mi aspettavo un intervento come il tuo Davide, data la provocazione.
    È che la ricerca della verità mi sembra una delle cose più nobili che un individuo possa fare e quindi retaggio di tutti e ciascuno. Metterla come prerogativa dello scienziato mi sapeva e mi sa di riduttivo.
    Quanto poi al pane, ti dirò che quando sbuccio un'arancia, mi sembra di vederci qualcosa di più che un puro oggetto di gusto e alimentazione.

    Rispondi
  8. Stefano dice

    19 Novembre 2009 a 15:00

    Di sicuro non deve fare il giornalista del TG2 che oggi ha realizzato un servizio decisamente discutibile, volto come al solito a creare allarmismi, condito da luoghi comuni e da notizie che se dico "inventante", non mi allontano molto dalla realtà.

    Scusate, magari non era questo l'articolo più adatto per intervenire, però queste cose, pur non essendo un addetto ai lavori, mi fanno innervosire. E io che pensavo che solo Studio Aperto fosse capace di fare servizi del genere!

    Rispondi
  9. Marco dice

    19 Novembre 2009 a 16:06

    Oh beh, lo sapete chi è il vicedirettore di Rai2, no? Di cosa vi stupite?

    Rispondi
  10. Stefano dice

    19 Novembre 2009 a 19:06

    Davvero? Non lo sapevo, beh allora qualcosa si spiega! Però dai, come si fanno a mandare in onda servizi del genere, e il brutto è che li fanno passare per seri. Almeno Studio Aperto si ridicolizza già di suo, titolando "Il grande botto" o "Armageddon", con sotto una musichetta da fine del mondo.

    Rispondi
  11. Danilo dice

    19 Novembre 2009 a 21:28

    Io sono francamente convinto (nel mio piccolo) che la televisione sia ormai soltanto un mezzo di divulgazione commerciale.. non ci fanno vedere stupidaggini perché sono "cattivi", ma perché è ciò che la gente vuole vedere. Uno speciale sulla meccanica quantistica avrebbe share quasi nullo; uno speciale sul 2012, la gente incollata ai teleschermi a dire "è vero, sento che tutto sta cambiando, anche il tempo"... e la tv pubblica non è da meno. Ditemi se sono troppo eccessivo, non amo sentenziare e sinceramente spero che questa opinione sia solo causa della mia superficiale analisi personale.

    Rispondi
  12. davide dice

    20 Novembre 2009 a 22:02

    "È che la ricerca della verità mi sembra una delle cose più nobili che un individuo possa fare" esatto... come dice Marco: cos'è la verità?
    è Verità? o è descrizione puntuale e quantitativa dell'osservabile?
    in base a questo (e qui c'è dicotomia, per quanto mi riguarda) hai "tutte" le risposte... 😉
    d

    Rispondi
  13. Valter dice

    27 Novembre 2009 a 13:17

    Ciao Davide,
    Non è il momento più adatto, data l’attenzione catturata da LHC ma visto che per caso o non per caso ho trovato il concetto portante dei voli pindarici ben espresso ne “Il piccolo principe” te lo mando.
    - IL MIO SEGRETO -
    "Ecco il mio segreto. è molto semplice:
    non si vede bene che col cuore.
    L'essenziale è invisibile agli occhi."
    Da “90 pensieri di saggezza” (Riza)

    Per Marco:
    se trovi tempo e voglia di mandarmi la mail che non ho più, ti pongo una domanda circa ciò che ho trovato in RICOGNIZIONI – Tomate
    Saluti a entrambi
    Valter

    Rispondi
  14. Marco dice

    27 Novembre 2009 a 14:07

    @Valter: vuoi dire il mio indirizzo email? Trovi quello che ti serve qui.

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché.

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