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In tarda serata, finalmente gli altri bosoni di Higgs

23 Luglio 2011 57 commenti

Il plot di CMS di cui parlavo è saltato fine nella serata di venerdì. A voler pensar male, uno potrebbe credere che le slide della presentazione di CMS a HEP2011 sulla combinazione delle loro ricerche del bosone di Higgs non fosse stata messa sulla pagina web della conferenza per non rovinare l'annuncio apparso qualche ora dopo sul sito dell'esperimento. Ma perché essere così complottisti? 🙂

In ogni caso, ecco il grafico tanto atteso, che va letto esattamente come quello di ATLAS di cui vi parlavo venerdì pomeriggio.


Iniziamo dalle differenze: il plot di esclusione di CMS non è esattamente uguale a quello di ATLAS, né nella curva attesa ne in quella osservata. La cosa non dovrebbe stupire: ATLAS e CMS sono esperimenti diversi, con punti di forza e debolezza complementari, dunque con diverse sensibilità agli stessi canali di decadimento del bosone di Higgs. La analisi combinate di CMS escludono la presenza di un bosone di Higgs del Modello Standand con una massa tra 149 e 206 GeV e tra 300 e 440 GeV. Bene.

La caratteristica interessante però è il risultato di CMS nella zone di bassa massa, diciamo sotto i 145 GeV. In modo non dissimile da ATLAS, in questa regione la curva di esclusione osservata di CMS è leggermente più alta della curva attesa. Esattamente come per ATLAS, la cosa è dovuta al fatto che CMS ha osservato un eccesso di eventi rispetto a quelli che si sarebbero attesi nel caso di solo rumore di fondo. Come per ATLAS, questo eccesso non è statisticamente significativo (gli stessi colleghi di CMS non esitano a definirlo modesto): potrebbe essere semplicemente una fluttuazione statistica del fondo, e con i dati a disposizione oggi da questa fluttuazione statistica non può essere distinto. Come ATLAS, CMS non ha osservato nessuna traccia significativa del bosone di Higgs in nessuna delle sue analisi.

Epperò. Le regioni di massa in cui sia ATLAS che CMS osservano un modesto e non significativo eccesso di eventi sono circa le stesse. Questo per ora non permette ovviamente di qualificarle come null'altro che fluttuazioni, ma ovviamente la probabilità che due esperimenti osservino una fluttuazione statistica analoga nella stessa regione di massa è chiaramente ben più bassa di quella dell'osservazione di una certa fluttuazione da parte di un solo esperimento. Ragione per la quale da queste parti si respira un'eccitazione palpabile, per certi versi persino non completamente giustificata, ma ovviamente comprensibile. E non aggiungerò altro.

Se il bosone di Higgs sta iniziano a fare capolino tra i dati, il solo modo per andare a stanarlo è raccoglierne in abbondanza, per poter confermare o escludere questi eccessi di eventi con una robustezza statistica inattaccabile. La cosa veramente eccitante è che tra qui e la fine dell'anno potremmo avere dati a sufficienza per tirare delle conclusioni. Si preannunciano tempi veramente interessanti.

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Archiviato in:Fisica Contrassegnato con: ATLAS, bosone di Higgs, CMS, HEP2011, LHC

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Giuseppe Nicosia dice

    24 Luglio 2011 alle 09:06

    Questa è davvero interessante! 🙂 Finalmente qualcosa si muove dopo tanti anni di sacrifici. Complimenti a chi ci sta lavorando 😉

    Rispondi
  2. Andrea dice

    24 Luglio 2011 alle 09:28

    Posso fare una domanda un po' azzardata?
    Se non trovate l'higgs (spero che questa eventualità non si verifichi 🙂 ) che farete? Ci sono teorie alternative valide da poter verificare? Oppure i fisici teorici si divertiranno a costruire una nuova fisica? 😛

    Rispondi
  3. Giuseppe Nicosia dice

    24 Luglio 2011 alle 13:06

    Bisognerà cominciare a modificare il Modello Standard in maniera profonda. Nella storia della Fisica è già successo che risultati sperimentali negativi hanno portato a significativi progressi. Dovrebbe succedere anche nel caso in cui Higgs non si dovesse trovare. Però credo che ci vorranno anni per essere sicuri al 100% che non esiste. Per il momento l'ago della bilancia si è inclinato verso la sua probabile esistenza 😉

    Rispondi
  4. Tommybond dice

    25 Luglio 2011 alle 10:05

    @Marco : Quali altri temi si stanno discutendo nelle conferenze in corso?

    Rispondi
    • Marco dice

      25 Luglio 2011 alle 13:07

      @Tommybond: è una domanda un po' generica perché ti possa rispondere qui. Pensi alla sola fisica delle particella agli acceleratori, o anche alle astro-particelle, alla cosmologia, agli studi on neutrini da reattore e fascio? Se vuoi farti un'idea, il programma di EPS-HEP 2011 è un buon inizio, i titoli delle sessioni dovrebbero darti un assaggio delle tematiche in corso di discussione.

      Rispondi
  5. Marco dice

    25 Luglio 2011 alle 13:05

    Rispondo a Andrea e Giuseppe in un colpo solo: se non troveremo tracce del bosone di Higgs del Modello Standard, sapremo che non è quel particolare meccanismo a rendere conto dell'asimmetria tra l'interazione elettromagnetica e quella debole (e, in sostanza, a far si che il fotone sia senza massa, mentre i bosone W e Z invece ne abbiamo una). Il che significa che andremo allo stesso tempo a cercare le tracce di altri possibili meccanismi più o meno complessi che tentano si spiegare in maniera alternativa lo stesso fenomeno (e in realtà già lo facciamo). Il punto è che l'asimmetria in questione è un fatto, dunque una ragione e un meccanismo che la generi deve esserci, sia esso quello di Higgs o altro.

    Andrei però un dito più leggero con il "modificare il Modello Standard in maniera profonda": che significa? Nei regimi energetici che abbiamo osservato fino ad adesso, il MS ha sempre tenuto splendidamente, persino troppo. I pochi indizi di fisica oltre il MS, sono per l'appunto solo indizi non ancora confermati, e anche se fosse di entità molto ridotta. Il che vuol dire che - ripeto, in questi regimi energetici - le eventuali correzioni al MS saranno nella pratica piuttosto modeste. Il che non vuol dire che lo saranno anche concettualmente, ma questa è un'altra storia.

    Rispondi
    • Marion dice

      25 Luglio 2011 alle 21:32

      Grazie, mi sembra un sogno che ci sia un fisico della tua levatura che faccia opera di divulgazione presso noi comuni mortali, ed in italiano per giunta. Sono approdata al tuo blog attraverso la lettura del libro di Arpiati "Energia dal vuoto".
      Non ho mai studiato fisica ma mi sento irresistibilmente attratta dalla fisica atomica. E' un dramma perché non conosco la matematica ma ho una grande curiosità di sapere come funziona veramente tutta questa "baracca" che è il nostro universo, siamo noi. Ci capisco poco è tutto così confuso....Possibile che con tutte le menti eccelse che si dedicano alla materia nessuno ha ancora capito dov'è lo sbaglio...Se ci sono tante cose che non quadrano forse c'è qualche cosa che noi diamo per scontata che invece sta in tutt'altro modo...

      Rispondi
      • Andrea dice

        27 Luglio 2011 alle 17:09

        Anche io sono approdato qui grazie al libro "L'energia del vuoto" 🙂

        Rispondi
  6. Andrea dice

    25 Luglio 2011 alle 16:16

    Marco grazie per la risposta 🙂

    Rispondi
  7. Giuseppe Nicosia dice

    25 Luglio 2011 alle 18:16

    Grazie per la precisazione 😉

    Rispondi
  8. Ettore dice

    25 Luglio 2011 alle 23:35

    Scusa Marco se vado OT... ma stò collassando dalle risate per la foto di Rocky 29° che avete messo nelle slide del meeting di stamattina 😀 hahahahah

    Rispondi
  9. Tommybond dice

    26 Luglio 2011 alle 02:04

    @Marco : Mi riferisco solo alla fisica delle particella studiata grazie agli acceleratori! Ti ringrazio per l'imput su dove cercare!

    Rispondi
  10. Ettore dice

    6 Agosto 2011 alle 03:54

    E sono arrivati i 2 femtoburn inversi!!!

    Rispondi
  11. My_May dice

    16 Agosto 2011 alle 23:30

    Chiaramente non ho capito. Si parla di fluttuazioni e di statistica. Ok. Ma anche se andrete a raccoglierne in abbondanza, cosa dovrebbe far pensare che il bosone sia proprio quella fluttuazione?
    -Faccio un esempio che sicuramente non calzerà a pennello, ma giusto per capirci.
    Abbiamo un villaggio di cento anime che consumano banane e fagioli. Tra il consumo e la produzione c'è una fluttuazione di banane e fagioli che si perdono (non si ritrovano). Escludendo che vengano mangiate dagli abitanti uomini (100) il problema è: come fanno a sparire banane e fagioli?
    E' normale che se riprovo più volte a produrre gli stessi quantitativi di banane e fagioli e poi conto il numero che è stato consumato dagli abitanti e ritrovo sempre lo stesso quantitativo di banane e fagioli mancanti, qualche problema ci deve essere. Ma prima di incolpare qualcuno in particolare (il bosone di Higss) non credo sia sufficiente sapere che c'è una fluttuazione statistica. Sempre che eravate in possesso di una teoria che indicasse un colpevole qualora si trovasse proprio quella fluttuazione. Ma io avevo capito che non questa informazione vi mancava. Quindi anche se stabiliste che c'è una fluttuazione statisticamente importante, non è detto che il colpevole sia L'Higgs... o no?

    Rispondi
    • Marco dice

      18 Agosto 2011 alle 09:47

      @My_May: l'esempio mi sembra un po' fuorviante, mentre la domanda iniziale è giusta e interessante:

      Se andrete a raccoglierne in abbondanza, cosa dovrebbe far pensare che il bosone sia proprio quella fluttuazione?

      La risposta è complessa e richiederebbe un articolo dedicato che prima o poi scriverò. Ma volendo provare a darti qualche indizio, mettiamola così. Immagina di avere un bambino dispettoso che in media suona al tuo campanello e scappa dieci volte al giorno. In media: ogni tanto suona 8 volte, ogni tanto 12 (seguento una certa distrobuzione di probabilità). Lo sai, lo hai visto scappare e hai misurato il ritmo delle sue scampanellate per giorni. Immagina di avere poi il sospetto che ci sia un secondo bambino, più timido, che vuole emulare l'altro suonando di nascosto il campanello (stesso campanello, stesso suono), ma che nella tua ipotesi si presenterebbe a suonare solo 1 volta al giorno. Non lo hai mai visto, ma d'altronde spesso non vedi nemmeno l'altro, dunque a uno scampanellio senza nessuno in strada non puoi veramente dire se sia stato il bambino dai 10 squilli medi o quello timido. Come fai a sapere se l'ipotesi del secondo scampanellatore è realistica? Se in un giorno senti 11 squilli, si tratta del primo anche scampanella una volta di più (è ben possibile), o la somma di 10 squilli del primo e di 1 del secondo bambino? Con le misure di un giorno solo non puoi dire nulla: 11 scampanellamenti sono compatibili con il solo primo bambino che scampanella un po' più della media. Ma se aspetti 3 mesi e conti pazientemente gli scampanellii su 100 giorni, e conti 1103 squilli, questo numero è ancora compatibile con il solo primo bambino che scampanella un po' di più (ma anche un po' di meno, ogni tanto), e lo è di più con l'ipotesi dei due bambini? E se conti per 3 anni, 1000 giorni, e conti 11045 squilli? Le regole della statistica di permettono di distinguere con precisione crescente i due scenari.

      Rispondi
  12. My_May dice

    18 Agosto 2011 alle 10:47

    Bhe già il fatto di non aver fatto una domanda cretina mi inorgoglisce. Stamattina che stavo depresso ne avevo bisogno. 🙂

    Ho letto attentamente il tuo esempio (che se lo paragono al mio..come me l'ero immaginato, non è molto dissimile) e mi sembra che tu (voi fisici, specie i teorici) abbiate una qualche idea di come deve essere fatto il bosone di Higgs.
    Cioè deve essere quel bambino dispettoso ma timido. Il bambino dispettoso ma più o meno regolare è quel "rumore di fondo" o quella naturale fluttuazione statistica, mentre l'Higgs si nasconderebbe dietro questa naturale fluttuazione. La mia domanda però è ancora più stringente: e se esistesse effettivamente un bambino timido, cosa ci dovrebbe far pensare che sia proprio l'Higgs?
    Ho tentato di rispondermi da solo (ma non sono sicuro). Io vedo i grafici, sia quello di Atlas che quello CMS. Ora io noto una fluttuazione sotto 1. Immaginando che il rumore non ci sia (quella normale fluttuazione) se vedessi una curvatura sotto l'1 quello è l'Higgs! Sarebbe come eliminare il bambino da dieci squilli e vedere in dettaglio il bambino timido. La domanda stringente però è: perchè dovremmo essere sicuri che il bambino timido è proprio l'Higgs e non invece un'altra particella?
    se la domanda è cretina...per oggi pareggio i conti con la fortuna 🙂

    Rispondi
    • Marco dice

      18 Agosto 2011 alle 11:10

      @My_May: se vogliamo restare sulla metafora dei bambini che scampanellano, diciamo che hai scelto di contare le scampanellate perché sai che è così che qual particolare bambino timido la cui esistenza stai cercando di dimostrare si manifesta. Diciamo che hai una teoria che prevede che il bambino Higgs scampanella a casa tua 1 volta al giorno, a casa di tuo zio 1 volta al mese, e poi una volta ogni sei mesi si intrufola nel coro della chiesa del paese per cantare con in mezzosoprani. Il tuo mestiere è in primo luogo che questi segnali si verifichino sopra e insieme al "rumore di fondo" (l'insieme degli altri bambini scampanellatori frequenti del paese, che cantano anche nel coro tutte le settimane), e che la frequenze di scampanellate alle varie porte e incursioni nel coro corrispondano quantitativamente alle frequenze e modalità che hai previsto. Ovviamente potrebbe succedere che tu evidenzi la presenza di un bambino che scampanella, ma un po' più frequentemente di quanto di aspettavi, e non a casa di tuo zio, e che si intrufola nel coro meno spesso del previsto e per cantare con i tenori. Non è il bambino di Higgs che ti aspettavi, ma in base alle sue tracce puoi tentare di costruire una teoria appropriata che lo giustifichi. O magari ce l'hai già (per esempio, i diversi sonosi di Higgs supersimmetrici), e la tua misura ti serve non solo a scoprire ma anche a discriminare. Se hai letto con attenzione i miei ultimi articoli, avrai notato che dico sempre "il bosone di Higgs del Modello Standard", che ha certe caratteristiche ben definite. Ovviamente non è l'unica ipotesi e l'unica possibilità, ma questo è un blog e mi tocca semplificare e scegliere.

      Rispondi
      • My_May dice

        18 Agosto 2011 alle 13:17

        Credo di aver capito. Ora però farò una domanda un po' più banale, quasi da gossip.
        Rimaniamo all'interno della metafora e ammettiamo di avere una "teoria che prevede che il bambino Higgs scampanella a casa tua 1 volta al giorno, a casa di tuo zio 1 volta al mese, e poi una volta ogni sei mesi si intrufola nel coro della chiesa del paese per cantare..." ma una o più condizioni di queste non si verifica. Come tu dici, non è "il bambino di Higgs", cioè non è esattamente ciò che cerchiamo. Però esistono o possono essere ricercate altre teorie che "teoricamente" includono questi piccoli o grandi cambiamenti rispetto al modello che chiamerei "base".
        La domanda da gossip, se prevalesse uno di questi ultimi modelli, Higgs vincerebbe comunque il Nobel?

        Rispondi
        • Marco dice

          18 Agosto 2011 alle 13:45

          @My_May: non posso darti una risposta certa, perché i meccanismi di assegnazione dei Nobel non sono sempre chiarissimi. Tieni però conto che il meccanismo di Higgs prevede parecchie soluzioni diverse, di cui il bosone del MS è la più semplice. Se la particella scoperta fosse sempre espressione del settore di un settore di Higgs magari più complesso, penso che Peter e compari meriterebbero comunque un riconoscimento.

          Rispondi
          • My_May dice

            19 Agosto 2011 alle 18:25

            Io sono rimasto probabilmente un po' indietro con il tempo. Per me ha un maggiore impatto scientifico (simile al piacere estetico) questo preciso paradigma (non è detto debba avere un preciso senso temporale) che contenga: un'idea geniale+ coerenza matematica + predittività
            Questa cosa che l'idea geniale (per esempio bosone di Higgs) possa essere supportata da diverse coerenze matematiche e faccia anche numerose diverse previsioni mi lascia un po' "freddo" ed anche un po' sospettoso. Cioè non soddisfa il mio senso estetico di scienza.

          • Marco dice

            20 Agosto 2011 alle 08:21

            @My_May: credo che tu non conosca la struttura matematica del meccanismo di Higgs per fare un'affermazione del genere. Il fatto che tu possa avere in solo campo di Higgs o un settore di Higgs più complesso aumenta la flessibilità della teoria, mica la riduce.

  13. My_May dice

    20 Agosto 2011 alle 13:15

    No Marco, ti confermo che non conosco la struttura matematica del meccanismo di Higgs. Però ora ti devo fare una domanda da un miliardo di euro:parliamo per semplicità dell'elettrone. Esso ha una massa. Ora noi stiamo cercando (noi, per dire Voi) di capire il meccanismo con il quale l'elettrone acquisisce la massa che gliassociamo.
    La domanda (spero pertinente, perchè è di cruciale importanza per la mia comprensione):come sappiamo dalla m.q. l'elettrone prima della misura è in uno stato di sovrapposizione. Ebbene, l'elettrone acquisisce una massa dopo la misurazione dello stato di una sua osservabile, oppure ce l'ha a prescindere? Il meccanismo di Higgs spiega tutto questo?
    La domanda, che ripeto spero sia pertinente, è dovuta a quel strano fenomeno (che ricorre ovunque) sugli stati entanglement e sulla natura dello spazio-tempo (mi sto spingendo troppo in là, mi basta una risposta secca o anche semi-secca alla domanda iniziale).
    ciao, e rinnovo buona vacanza-lavoro 🙂

    Rispondi
    • Marco dice

      22 Agosto 2011 alle 07:44

      @My_May: come sempre, le cose sono più complesse di così. L'elettrone mostra una certa caratteristica rispetto a un certo tipo di interazioni che chiamiamo massa. Ha altre caratteristiche che determinano il suo modo di interagire (per dire, la carica elettrica o lo spin). In linea di principio uno potrebbe anche accontentarsi di dire che queste sono caratteristiche innate di questa particella, e amen. Il problema è che non puoi seguire questo approccio per la massa, perché semplicemente aggiungere "a mano" la massa nelle equazioni che regolano le interazioni di un elettrone ne distrugge la simmetria, e le rende incalcolabili. Questo ti dice che c'è qualcosa di più profondo nella massa stessa, e devi cercare un meccanismo potenzialmente dinamico per introdurla nella tua teoria. Il meccanismo di Higgs è una delle possibili soluzioni.

      Rispetto alla questione di MQ, per quello che ne sappiano la massa a riposo di una particella elementare non è quantizzata, dunque non è neppure soggetta a nessun tipo di principio di indeterminazione. Detto questo, secondo me stai facendo un po' di confusione e mescolando un modo un po' arbitrario troppe cose molto debolmente connesse!

      Rispondi
      • My_May dice

        22 Agosto 2011 alle 09:22

        La massa non è quantizzata, ma l'energia si e un "qualche" rapporto tra queste due grandezze c'è già. Se fosse vero che, come dici, faccio confusione mescolando cose troppo debolmente connesse, bhe non mi dire che non c'è connessione (di qualche tipo) tra massa ed energia, e tra energia e m.q. Come ci insegna la logica se A->B->C
        allora A->C

        Rispondi
        • Marco dice

          22 Agosto 2011 alle 09:32

          @May_may: no, ti sbagli, l'energia è quantizzata solo in sistemi legati, mentre non lo è in sistemi liberi. Ragione per cui la massa di sistemi compositi (per esempio il protone) può essere considerata come quantizzata, e, più importante, è una quantità calcolabile a partire dalla QCD. Non puoi assolutamente dire lo stesso per quark o elettroni, perlomeno per quello che ne sappiamo fino ad oggi.

          Rispondi
          • My_May dice

            22 Agosto 2011 alle 15:27

            Cavolo, non lo sapevo... cioè mi stai dicendo (scusa se insisto, ma per comprendere meglio) che quando considero un elettrone libero, o meglio la sua "singola" funzione d'onda, l'energia non è quantizzata? Oh per bacco...
            Se per caso ne avessi già parlato da qualche parte, sarebbe già utilissimo avere qualche riferimento.
            Se invece non ne avevi mai parlato... bhe potrebbe essere questo il caso, eh! 😀 Prima che io e Oliver diventiamo troppo vecchi e incomincino a scarseggiare i neuroni, grazie 🙂

        • Fabiano dice

          22 Agosto 2011 alle 20:40

          @My_May: scusa se mi intrometto, ma hai mai sentito dire che la frequenza dei fotoni aumenta a passi di, chessò, 0,5 Hz? Oppure 0,001 Hz? Quindi hai mai sentito dire che non possono esistere fotoni con frequenza 150,04560892 Hz? Io no, perché lo spettro delle energie possibili per il singolo fotone è perfettamente continuo (almeno così pare), è l'intensità della luce ad essere quantizzata, non la frequenza. Lo stesso ragionamento vale per l'elettrone, nessuno ha mai detto che l'energia cinetica di un elettrone (non legato) dev'essere un multiplo di X o che il valore della sua massa dev'essere un multiplo di Y (ma se trovi Y vinci il Nobel). 🙂

          Rispondi
          • My_May dice

            23 Agosto 2011 alle 07:46

            Ma...ma l'energia dell'onda luminosa come si calcola?
            Cioè esso dipenderà da un parametro o da più parametri, ma la frequenza non mi ricorda l'energia, ma solo la ripetitività nel tempo del fenomeno ondulatorio (sbaglio...o sono impreciso?).
            Ciò che mi ricorda l'energia è l'altezza dell'onda che può ripetersi con meno frequenza o più frequenza a seconda della lunghezza d'onda. Infatti se io paragono tutto questo con le onde del mare, un'onda alta due metri è più distruttiva di un'onda di un metro. Tra un'onda e l'altra c'è un tempo di attesa che dipende dalla lunghezza e quindi anche dalla frequenza.
            Chiaramente Fabiano(sto ragionando a voce alta e con tutte le imprecisioni) , la frequenza dipende dalla misura del tempo cioè dalla ripetitività dell'onda nel tempo. Siccome non abbiamo la quantizzazione del tempo, la frequenza è un continuum. Ora l'energia che trasporta un fotone non è (o non dovrebbe essere) precisamente individuato nella frequenza, ma nell'intensità cioè nell'altezza dell'onda. Dopo di che, tutto questo devo trasformarlo il quantizzazione... e qui per me so cavoli...altro che Nobel, mi lanciano un carciofo in testa!

  14. Cla dice

    23 Agosto 2011 alle 08:36

    @My_May e Fabiano
    da profana.. c'entra la costante di Planck, giusto? E=n*h*ni ..?
    dove ni è la frequenza, n un intero, h costante di Planck

    Rispondi
    • Fabiano dice

      23 Agosto 2011 alle 09:12

      @Cla: Sì e no. C'entra la costante di Plank, ma non il numero intero, stai mischiando le cose con l'atomo di Bohr.

      @My_May: L'energia trasportata dal singolo fotone è strettamente legata alla "sua" frequenza dalla semplice relazione E=hv, dove h è la costante di Plank e v è appunto la frequenza, che può essere un qualunque numero reale.

      Rispondi
      • Cla dice

        23 Agosto 2011 alle 10:12

        giustissimo, è vero.. 🙂 un po' di confusione da profana, sorry..

        Rispondi
      • My_May dice

        23 Agosto 2011 alle 15:51

        D'accordo Fabiano, ma allora l'intensità della luce cos'è? Se è questa ad essere quantizzata e non è esattamente l'energia di un singolo fotone, allora è quantizzato solo la somma (a partire da due fotoni, tre... o quattro?) delle energie dei singoli fotoni? Non mi è per nulla chiaro 🙁

        Rispondi
        • Marco dice

          23 Agosto 2011 alle 16:01

          @My_May: allora, cominciamo con il dire che se vogliamo metterci a fare questo discorso, dobbiamo chiarirci si termini: "intensità" e "energia" sono due cose diverse. Detto questo, l'energia di un fotone è quantizzata quando un fotone viene emesso da una particella in uno sistema legato, il cui caso più lampante è un elettrone in un atomo che salta da un livello atomico a un altro. La quantizzazione dei livelli atomici ha come conseguenza diretta la quantizzazione dei fotoni che gli atomi, in certe condizioni di eccitazione e diseccitazione, possono emettere. Questo scenario copre la maggior parte della nostra esperienza quotidiana: tutta la luce che osserviamo viene da fotoni emessi, trasmessi o riflessi da materiali fatti da atomi. Ergo, tutta la luce che osserviamo nella quotidianità ha la caratteristica di essere quantizzata. La cosa non ha nulla a che vedere con il numero di fotoni emessi (cosa dalla quale dipende l'intensità della luce: una fascio di fotoni può avere una diversa intensità ma la stessa energia).

          Rispondi
          • My_May dice

            23 Agosto 2011 alle 16:55

            Allora è probabile che (anzi, ora che sto ricostruendo pezzo per pezzo la questione è quasi certo) il mio inghippo mentale è stato scatenato dal significato che ho dato (in modo automatico) al termine "legato" e alla mia contemporanea o estemporanea immagine di un possibile sistema "non-legato" (un esempio: un fotone o un elettrone o qualsiasi altra particella, che si è persa nell'universo) . Dirò di più... io mi sono sempre immaginato sistemi che quanto più sono legati, meno "soffrono" la quantizzazione. Viceversa meno sono legati e più sono quantizzati.
            Evidentemente sto facendo confusione con la decoerenza quantistica.

            Quindi è evidente che con il termine "legato" si vuole descrivere qualcosa che non è esattamente quello che avevo in mente io... resta da capire meglio tali questioni, ma forse dovrei almeno avere chiaro in mente, prima di tutto, cos'è un elettrone a "riposo", o non legato, o un fotone "a riposo" o non legato.

            (a i u t o o o)

    • Fabiano dice

      23 Agosto 2011 alle 09:43

      Chiedo venia a Max Planck per aver scritto ben due volte il suo cognome senza la c.

      Rispondi
  15. My_May dice

    24 Agosto 2011 alle 15:24

    nota di servizio per Marco
    C'è un modo (nel sito) di cercare gli argomenti che contengano parole specifiche (tipo che ne so: Gev, oppure gravità, o che ne so: Russia...?)
    Forse il tasto "ricerca" (in alto a sinistra) dovrebbe servire proprio a quello, ma se metto una parola mi trasferisce direttamente agli articoli più recenti...senza alcuna correlazione con la parola che ho inserito.

    Rispondi
    • Marco dice

      24 Agosto 2011 alle 16:17

      @My_May: la maschera di ricerca in alto a destra serve proprio a questo, la ricerca è effettuata però in tutto il testo degli articoli, per cui se inserisci termini troppo comuni ovviamente ti ritrovi una barca di risultati. Nota che non c'è ranking, dunque a parità di risultato escono prima i più recenti.

      Rispondi
      • My_May dice

        25 Agosto 2011 alle 17:19

        Allora evidentemente sbaglio qualcosa.
        Ti faccio un esempio. Ho scritto "Moglie" sul motore di ricerca... e sia se spingo su
        -articoli- che -commenti- esce questo:
        http://feeds.feedburner.com/borborigmi/posts
        http://feeds.feedburner.com/borborigmi/comments

        Poi ho fatto quest'altra prova: ho scritto entanglement (come parola da ricercare) ed è uscito questo:
        http://feeds.feedburner.com/borborigmi/posts
        http://feeds.feedburner.com/borborigmi/comments

        Rispondi
        • Marco dice

          25 Agosto 2011 alle 21:23

          @My_May: ma quelli sono i link ai feed RSS! Non è che mi scrivi qualcosa sulla maschera di ricerca e poi mi clicchi sotto sulle icone di "articoli" o "commenti"? Devi scrivere semplicemente la tua chiave di ricerca nella maschera e digitare invio, la selezione apparirà sulla pagina a sinistra come un elenco breve di articoli!

          Rispondi
          • My_May dice

            25 Agosto 2011 alle 23:09

            Ecco il problema...risolto!
            Sono impedito dal principio di realtà, se non vedo il tasto "invio" non clikko il tasto invio. 😀

            Comunque sembra strano, su moglie ho travato alcuni articoli, ma sulla parola entanglement neanche una parola. :S

          • Marco dice

            25 Agosto 2011 alle 23:55

            @My_May: ma le istruzioni sono scritte chiare nella maschera!!

            P.S. Mai scritto di entanglement, fino a oggi. Della moglie mi capita di parlare 🙂

  16. My_May dice

    26 Agosto 2011 alle 08:11

    Ecco, mi è mancato di dirti che l'istruzione che io vedo è esattamente questa:

    Per cercare, scrivi e premi in

    è probabile che sia io a non vedere dopo l'in-"vio"

    infatti mi ero fatto una struttura mentale del tipo:
    per, cercare scrivi e premi in "articoli"... se vuoi vedere quante volte io ne ho parlato
    oppure
    in commenti per vedere se quella parola compare almeno lì.

    Ecco cosa ho pensato...

    p.s.
    bhe sarebbe il caso che tu scrivessi qualcosa su l'entangled perchè ho da fare un centinaio di domande impertinenti 😛

    Rispondi
    • Marco dice

      26 Agosto 2011 alle 14:45

      @My_May: su quale browser? Temo possa essere Explorer. Su Firefox, Chrome e Safari la scritta si legge. Ridurrò la taglia della font.

      Rispondi
    • Fabiano dice

      26 Agosto 2011 alle 17:17

      Anch'io vedo le istruzioni troncate (uso Firefox su Win XP), ma il mio occhio bionico scorge anche il primo pixel della "v" 😛

      Rispondi
      • My_May dice

        26 Agosto 2011 alle 21:24

        Uso firefox e attualmente xp (ma anche seven...ma non mi ricordo cosa si scorge con seven)

        Fabiano invece giustamente scorge una v perchè "pensa" diversamente da me e aggiunge un pixel che comunque non c'è 😛

        più tardi:
        ...ho provato con explorer or ora. Il "pixel" che vede Fabiano io lo vedo su explorer , è una specie di mezza v 😀
        Però sembra strano, perchè solitamente se la frase non è interamente visibile, basterebbe passarci su con il mouse e quello che non si vede riappare, ma qui non succede.

        Rispondi
        • Marco dice

          29 Agosto 2011 alle 16:10

          Ho ridotto e cambiato il font della maschera di ricerca, adesso non dovrebbe dipendere più dal browser, e il testo dovrebbe essere tutto ben visibile. Che mi dite?

          Rispondi
          • My_May dice

            29 Agosto 2011 alle 17:52

            ora ... la scritta si vede tutta!

          • Fabiano dice

            29 Agosto 2011 alle 18:23

            Confermo, ora è OK.

  17. My_May dice

    29 Agosto 2011 alle 21:16

    Ho messo sul deskop la foto del 1927 a Bruxelles con tutti i fisici-matematici durante la conferenza sulla meccanica quantistica, in assetto di squadra. La sto guardando da qualche giorno (chiaramente quando accendo il pc.. :D)
    Così, mi stavo chiedendo chi ha l'aria di essere un genio... e l'occhio mi è caduto sul quarto della prima fila...un tale che di nome fa Lorentz che gode di una barba bianca inconfondibile e che gli dona, su tutti, l'aria del genio.
    Planck (il secondo nella prima fila da sinistra) ha l'aria invece del falegname, Schondinger invece un manager (deve essere stato molto sveglio) e Heinseberg invece, non so... ha come la voglia di dire qualcosa anche durante la foto, quindi sembra un oratore, un filosofo o professore di filosofia.
    Sembra esserci anche una donna nella foto, tale M. Curie (in effetti è una donna). Lei mi ricorda perfettamente la mia professoressa di matematica delle medie (forse un po' più robusta della mia).
    Una parola su De Broglie (ne avrei anche per gli altri), sembra il più giovane di tutti, ma non ha l'aria del genio.
    Tra Dirac e Kramers il genio sembra quest'ultimo.

    Ho messo sul desktop questa foto invece dell'ultimo calendario della Anderson :D, perchè sto cercando di guardare la bellezza dell'intelligenza, oltre che con la mente, anche con gli occhi... ma a parte rare eccezioni, non ci sono riuscito.
    p.s.
    scusate l'OT

    Rispondi
  18. dario dice

    31 Agosto 2011 alle 14:26

    e mettiamola sta foto allora.......

    Rispondi
  19. My_May dice

    31 Agosto 2011 alle 17:23

    si, bene! Io non ci sarei riuscito (perche non sono un genio come loro :P).

    E' partito come un gioco, ma è utile per la memoria. A parte Einstein nessuno di questi aveva, per me, un volto... Ora riesco anche a distinguere la differenza fra Bohr e Bom 😀

    E' bello anche capire quanto si volessero bene tra loro.
    Heinseberg per esempio diceva di Schrodinger: "Più rifletto sulla teoria di Schrodinger e più la trovo disgustosa...

    e Schrondiger su Heinseberg: ...non riconosco nessuna relazione genetica con Heinseberg
    (frasi tratte dal libro di Ghirardi "Un'occhiata alla carte di Dio")

    p.s.
    non so se per moda, ma hanno quasi tutti almeno i baffi... tranne (così sembra) Heinserberg, Bohr e Bom. Anche Paoli sembra non preferire il baffo.
    Poi ci sono molti altri volti con baffi o senza di cui ho sentito parlare solo di sfuggita o per niente...tipo che so: Fowler, il mastodontico omone penultimo a destra (ho controllato su google ma ho trovato solo una biografia in inglese).

    Rispondi
    • dario dice

      31 Agosto 2011 alle 18:20

      ma c'era Nikola Tesla ?
      a me sembra il terzultimo a DX vicino a Fowler...

      comunque un genio assoluto

      Rispondi
      • My_May dice

        31 Agosto 2011 alle 19:11

        Quello (in piedi terzultimo a destra), secondo la disposizione che ho, è Heinseberg. Tesla non c'è nella foto.

        questa è la disposizione che ho trovato:
        Terza fila : A. Piccard, E. Henriot, P. Ehrenfest, Ed. Herzen, Th. De Donder, E. Schrödinger, E. Verschaffelt, W. Pauli, W. Heisenberg, R.H. Fowler, L. Brillouin,
        Seconda fila : P. Debye, M. Knudsen, W.L. Bragg, H.A. Kramers, P.A.M. Dirac, A.H. Compton, L. de Broglie, M. Born, N. Bohr,
        Prima fila : I. Langmuir, M. Planck, M. Curie, H.A. Lorentz, A. Einstein, P. Langevin, Ch. E. Guye, C.T.R. Wilson, O.W. Richardson

        Rispondi
      • My_May dice

        31 Agosto 2011 alle 19:39

        comunque sia... nell'immaginario comune, il genio è l'inventore. Più eclettico è e meglio è. Quindi a parte Leonardo da Vinci e prima di lui forse Archimede, altri geni non me ne sovvengono.

        Rispondi
        • dario dice

          31 Agosto 2011 alle 19:58

          comunque sia, nell' ottica di cui parli, Nikola Tesla secondo me è al pari di molti...
          su tutte il motore a corrente alternata, la bobina di Tesla, un trasformatore ad alta frequenza, che è uno strumento indispensabile per la trasmissione, e quindi la fornitura a case ed industrie, della corrente alternata.
          e molto altro.

          Rispondi

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  1. Il bosone di Bizet » Ocasapiens - Blog - Repubblica.it ha detto:
    24 Luglio 2011 alle 13:13

    [...] scritto da qualche parte che era come l’Arlésienne, aspetto a rimangiarmelo. Dettagli da Marco che ha mantenuto la promessa.Abstract: le fluttuazioni sono nello stesso posto in ATLAS e CMS, una [...]

    Rispondi
  2. 15th Lomosonov Conference, terzo giorno. ATLAS sul bosone di Higgs, e violini per dessert | Borborigmi di un fisico renitente ha detto:
    24 Agosto 2011 alle 07:38

    [...] i risultati presentati a EPS, basati per entrambe le collaborazioni su circa 1 fb-1. Sia ATLAS che CMS vedevano allora un blando eccesso di eventi nella stessa regione di massa del bosone di Higgs del [...]

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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