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Farà molto caldo da queste parti

14 Febbraio 2007 4 commenti

climatechange.jpgIl 2 febbraio scorso il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) ha pubblicato il primo dei 4 rapporti che produrrà nel corso del 2007. Il titolo è eloquente: "The basi scientifiche del cambiamento climatico (ovvero: niente storie, questi sono i fatti): un riassunto per i politici (ovvero: ok, non siete degli scienziati, ma per questo ci siamo noi: eccovi un riassunto che potete capire)".

Un sommario minimale in 3 punti (ma leggetelo, please, sono solo 18 paginette in inglese con grafici facili facili):

  • i cambiamenti climatici sono innegabili: la terra si scalda, poche storie!
  • i cambiamenti climatici sono legati alle attività umane degli ultimi 50 anni, e specificatamente all'incremento incontrollato delle emissioni di anidrite carbonica (leggi: automobili, industrie, produzione di energia bruciando carbone e petrolio, e allevameno intensivo di mucche).
  • il fenomeno è destinato ad accentuarsi nei prossimi anni, e anche se si adottassero misure adeguate, siamo comunque messi male, perché ci sono meccanismi che si invertono solo su scale di secoli.

Se conoscete qualcuno che pretende che il riscaldamento globale sia una bufala, stampategliene una copia, arrotolatela stretta e sbattegliela più volte sul muso. Non servirà a fargli cambiare idea, ma probabilmente vi sentirete meglio.

A margine, ieri MeteoFrance ha dato un livello di allerta valanghe di 4/5 su tutte le zone inevate sotto i 200 metri: è vero che ha nevicato di recente, ma a causa del caldo precedente, e poi del freddo, e poi ancora del caldo la neve è stabile e compatta come un'ariosa millefoglie. Accidenti. Buon San Valentino a tutti.

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Commenti

  1. marcoinlaguna dice

    14 Febbraio 2007 alle 23:04

    mi stavo chiedendo quando ne avresti parlato... intendo del surriscaldamento del pianeta. Qualche giorno fa ho visto "una scomoda verità", documentario "ecologista" (ecco un'etichetta che implicitamente discredita) sulle attività di divulgazione di Al Gore proprio a proposito di surriscaldamento... A parte i dati scientifici molto preoccupanti riportati, un po' di retorica americana che è inevitabile in questi casi (a maggior ragione se parla un politico), ciò che mi ha colpito di più è l'incredibilmente bassa considerazione che viene data alla comunità scientifica direi in tutto il mondo... e la colpa non è solo degli scienziati che non sanno comunicare. C'è un interesse (da parte delle lobby, da parte della stampa, da parte della politica) a rendere confuse queste materie, a trasformarle in grafici illeggibili, a confutarle con teorie da quattrosoldi che però hanno un sacco di eco mediatica.
    Qui in laguna è un po' di tempo che non ci sono maree significative.... scommetto che qualcuno dirà che gli allarmismi non servono, che venezia resta in piedi come è sempre successo... io invece mi chiedo se gli affitti si manterranno alti anche quando le case saranno sott'acqua... oltre al riscaldamento si dovrà anche pagare il costo dell'idrovora....
    besos
    m.

    Rispondi
  2. Marco dice

    15 Febbraio 2007 alle 12:45

    Non ancora visto il film di Gore, ma lo farò al più presto (è ancora in programmazione i qualche saletta d'essai a Ginevra, anche se in orari disumani).

    Quanto al problema a cui accenni,purtroppo è generale: sembra che la nuova strategia mondiale in risposta agli allarmi che la comunità scientifica solleva sia di trovare qualche (pseudo) scienziato che contesti i fatti o le teorie (magari pagandolo più o meno sottobanco), e poi sostenere che siccome la questione è "controversa" non si può decidere, e si mantiene lo status quo.

    Il punto è che la scienza non funziona così: non si votano le teorie, e vince quella a cui crede più gente o che sembra più simpatica! Vincono (o sopravvivono, o avanzano) le teorie che sono sostenute dai fatti e che fanno previsioni verificabili. Ma sembra che questa semplice regola del metodo scientifico sia ignota ai più... e dunque molti sono disposti a bersi che che il riscaldamento globale non c'è, che il tabagismo non fa male, che l'omeopatia è una medicina, che la Terra ha 5000 anni. C'è una bella striscia di Doonesbury su questo, la posto appena posso.

    Rispondi
  3. gegio dice

    15 Febbraio 2007 alle 15:19

    hei! non puoi separare solo con una virgola chi non crede al riscaldamento globale da chi crede nell'omeopatia come medicina! così mi sentirei in obbligo a considerarmi un'idiota perchè credo nelle medicine alternative, tanto quanto considero idiota chi non crede alla catastrofe climatica! e sarebbe a dir poco imbarazzante.. non si può.. non si può! ma il dubbio mi viene.. che sia davvero idiota credere nella memoria dell'acqua?

    Rispondi
  4. Marco dice

    15 Febbraio 2007 alle 17:30

    Ciao Giegio,

    l'omeopatia nel commento precedente è messa li a bella posta, e evidentemente è un'esca che funziona 🙂 (ed è anche uno dei miei chiodi fissi, lo so).

    Non voglio sembrare antipatico, ma si, certo che posso mettere le due cose di fianco. Posso perchè non esiste nessun studio epidemiologico serio (in realtà non esiste nessuno studio e basta: c'è solo una metaanalisi molto discutibile e tanti, tanti fallimenti, Un giorno o l'altro scriverò anche di questo, mi sa) che provi un'utilità terapeutica dell'omeopatia che non sia un (per carità, efficace e utile) effetto placebo.

    Detto questo, il punto è proprio la tua ultima domanda: ci sono cose in cui si può credere, in generale appartengono alla sfera (personale o condivisa) dell'etica, della spiritualità o della cultura (puoi credere nella giustizia, in Dio o in un certo canone di bellezza), e per definizione non sono soggette all'analisi scientifica (non puoi definire scientifcamente che cosa sia giusto, o che Dio esista oppure no, o che cosa sia bello). Per tutto il resto, che in qualche modo fa parte della sfera fisica ed è soggetto a una qualche analisi empirica, credere non è un'opzione. Io non credo al bosone di Higgs: so che è un'ipotesi interessante per spiegare certi fenomeni che osservo, e che la sua eventuale esistenza implicherebbe certi altri fenomeni che posso cercare di osservare o di escludere. Ergo, se non vedo questi fenomeni e dimostro che non ci sono al di la di ogni ragionevole dubbio, butto il bosone di Higgs nella spazzatura senza troppi rimpianti e cerco un'altra spiegazione. Senza rimpianti.

    Allo stesso modo, l'ipotesi della memoria dell'acqua è stata studiata e dimostrata inesistente, per cui chiunqua dica di continare a crederci (persino in buona fede, niente di personale) non è formalmente diverso da un creazionista della peggio specie che dica che le ossa di dinosauro nel deserto dell'Arizona sono state messe li a bella posta dal buon Dio per ingannare la vanità dei paleontologi. Desolato.

    Detto questo, quando rientro in Italia porto sempre alla mia mamma le medicine omeopatiche che mi chiede, perchè finchè ci cura il raffreddore non fa troppo danno, e almeno qui il loro prezzo è più vicino a quello dello zucchero che a Torino. Per lo stesso motivo, ti vorrò bene lo stesso se continuerai a prendere i tuoi granuli... 🙂

    Rispondi

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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