• Vai alla navigazione primaria
  • Vai al contenuto
  • Passa alla barra laterale
  • Passa alla barra laterale secondaria
  • Passa al pié di pagina
  • Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Incontri e conferenze
  • Particelle familiari
  • Privacy

Nathan Never e il CERN

22 Gennaio 2007 1 commento

Un amico dall'Italia mi ha segnalato che nel numero di dicembre di Nathan Never, Venus Sky Lab, c'erano un paio di tavole in cui si parlava del CERN. E' un po' che ho smesso di comprare Nathan Never, francamente negli ultimi tempi mi aveva annoiato (deve essere il destino del fumetto seriale, che un po' come le soap-opera brasiliane ricicla idee e personaggi in racconti sempre più improbabili e ripetitivi), ma - complici altri lettori dei fumettazzi Bonelli - mi sono fatto scansire e inviare le pagine: eccole qui.

NathanNever_VenusLab_CERN_crop_400.jpg

L'attendibilità scientifica è un criterio per valutare della buona fantascienza? Sicuramente no, e certamente non è nemmeno necessario scrivere come Greg Egan per fare del buon intrattenimento (per il neofita digiuno, Egan è un scrittore di fantascienza australiano che produce romanzi i quali solitamente richiedono una solida preparazione scientifica per essere digeriti. C'è chi apprezza, chi no. De gustibus). Va dunque benissimo inventare un fenomeno che non nella realtà non c'è, e costruirci sopra una storia (a patto di farlo decentemente e in modo coerente) usando quello che si chiama il "principio di sospensione della realtà". Ovvero, facciamo finta che questa fenomeno oggi non conosciuto o dimostrato esista e abbia queste caratteristiche, e dal presupposto evolviamo una storia, un ambiente, una cultura. Perfetto. Sono un avido lettore di fantascienza e tutto questo mi sta bene.

Epperò non vale prendere un fenomeno che esiste e si conosce piuttosto bene e ammantarlo di mistero futuribile! Qualcuno si divertirebbe forse a leggere qualcosa del tipo "Jimmy accese il suo motore diesel a iniezione elettronica e partì alla velocità della luce verso Andromeda? E dunque: che cosa c'è di esotico nell'accelerare particelle al limite della velocità della luce? Da queste parti lo facciamo piuttosto regolarmente 🙂 e la loro massa non fa che aumentare, altro che scomparire! Ma questo a dire la verità l'ho sentito dire per la prima volta alle superiori, per cui mi chiedo: la cultura scientifica media in Italia è davvero tale che una cosa come quella nella vignetta lassù fa sognare un lettore? Aiuto.

Condividi:

  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter

Articoli correlati

Archiviato in: Fisica, Scienza e dintorni, Letture e riflessioni

Interazioni con il lettore

Commenti

  1. Mat dice

    25 Gennaio 2007 a 23:51

    bravo! se aspettavi me... peccato che io l'errore elementare non lo abbia nemmeno notato... mi sa che sono sotto la cultura media del Belpaese 😉

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Barra laterale primaria

Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché.

Cerca nel sito

Archivio

Instagram

Mostra di più...Seguimi su Instagram

Barra laterale secondaria

Argomenti

  • Scienza
    • Fisica
    • Scienza e dintorni
    • Raccontare la scienza
  • Opinioni
    • Militanza
    • Mezzi e messaggi
    • Intenzioni educative
  • Sulla frontiera
    • Vita di frontiera
    • Letture e riflessioni
    • Geeking & Hacking

Ripescati a caso dalle viscere del blog

  • Protoni quasi veloci come la luce: soluzione
  • Orientarsi tra le stelle
  • E i vincitori del biglietto del 2017 sono...
  • Giugno, tempo di tesine di maturità
  • Parigi, sogni di cracker e Iran a fumetti
  • I parametri del Modello Standard. Quarta puntata: l'universo muonico
  • Cinque cose (più una) che ho imparando seguendo il mio primo MOOC
  • Un lettore di Borborigmi in visita al CERN
  • Pulizie di fine anno
  • Blog day?

Footer

Iscriviti al blog tramite email

Non perderti neanche un aggiornamento! Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere un messaggio ogni volta che un nuovo articolo viene pubblicato:

Trattamento dei dati, cookie e affiliate link

Questo sito fa uso di cookie: qui ti spiego quali sono e perché li uso, così puoi decidere se ti va bene. Uso anche Google Analytics per l'analisi delle visite e del traffico; per saperne di più, leggi la pagina sulla privacy, dove ti spiego anche come gestisco i tuoi dati se decidi di iscriverti al sito o di lasciare un commento. In certi post, alcuni dei link a prodotti venduti su Amazon sono affiliate link.

Qualche diritto riservato

I contenuti di Borborigmi di un fisico renitente sono rilasciati sotto licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate. Fatene buon uso.

Copyright © by Marco Delmastro · Qualche diritto riservato

  • Facebook
  • Twitter
  • Google+
  • Linkedin
  • Github
  • Instagram
  • Flickr
  • Youtube
Borborigmi di un fisico renitente usa alcuni cookie per funzionare al meglio. Se continui leggere o scorrere queste pagine dò per scontato che la cosa ti vada a genio. Ok! Dimmi di più
loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.