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Incontri e conferenze

Ogni tanto vado in giro a parlare di fisica delle particelle, di comunicazione della scienza, o più semplicemente a incontrare i lettori di Particelle familiari  (se l'occasione lo permette, mi porto dietro anche un po' di LEGO).

Vuoi invitarmi per un incontro?

Mi è capitato di parlare di fronte a bambini della scuola elementare, studenti delle scuole superiori, dottorandi e giovani ricercatori, e curiosi di ogni età e preparazione. Mi piace discutere di fisica e metodo scientifico, e raccontare il mestiere che ho la fortuna di fare: se pensi che potrei essere un oratore interessante per l'evento che stai preparando, non esitare a contattarmi, e probabilmente riusciremo a inventare qualcosa di appropriato per quel contesto e quel pubblico. Ci tengo in particolare a incontrare gli studenti, perché la passione per l'avventura scientifica si impara da giovani: se sei un insegnante e ti piacerebbe che venissi a incontrare i tuoi alunni, non esitare a scrivermi.

Sono disponibile (logistica permettendo!) per incontri di vario tipo, dalle chiacchierate informali (anche via video conferenza! Funziona bene con le scuole, quando andare di persona non è possibile) ai dibattiti, anche se la maggior parte dei miei interventi pubblici ha preso la forma della conferenza o della lezione.

Di cosa parlo di solito?

Gli argomenti che di solito affronto appartengono alla categoria "fisica delle particelle per il grande pubblico". Sono interventi rivolti a un pubblico di curiosi, interessati alla scienza ma non esperti (tengo anche dei seminari più tecnici per i colleghi - tipo questo - ma per quelli i canali sono altri). I contenuti sono in buona parte basati su quanto ho raccontato in Particelle familiari: da quello che ho potuto sperimentare, si tratta di conferenze che, con variazioni minime, funzionano altrettanto bene nelle scuole superiori e in eventi aperto a tutti.  Metto qui sotto il riassunto di due conferenze  che ho presentato in giro per l'Italia decine e decine di volte. Sono da prendere come spunto e suggerimento, perché tutto si può rimescolare, cambiare, inventare.

Il bosone di Higgs in un bicchier d'acqua

Nel luglio del 2012 gli esperimenti ATLAS e CMS, installati al CERN di Ginevra sull'acceleratore LHC, annunciano l'avvi- stamento di una particella che i fisici cercano da decenni: il bosone di Higgs, il tassello mancante della teoria che descrive il comportamento di tutte le componenti elementari della ma- teria. È stata una caccia lunga quasi cinquant'anni: Peter Higgs e compagni immaginano l'esistenza di questa particella nel 1964, per trovare la quale serviranno poi 48 anni di ricerche, e l'esperimento scientifico più grande della storia. Cosa sono dunque le particelle elementari? A cosa serve il bosone di Higgs? Che relazione ha con la nostra esperienza di tutti i giorni? Cosa c'è ancora da cercare e comprendere del mondo microscopico, ora che l'acceleratore LHC funziona a un'energia quasi doppia di quella che aveva al momento della scoperta del bosone di Higgs? Proveremo a capirlo con un bicchiere d'acqua, un foglio di carta e una forbice, e un mucchietto di mattoncini LEGO.

Per un'idea più concreta su questa conferenza, puoi vedere la registrazione dell'incontro del 2015 con il Liceo Galileo di Modica. Puoi anche scaricare la presentazione della conferenza, nel caso si serva per proporla a qualcuno.

La danza della scienza

Nel 1964 Peter Higgs, Francois Englert e Robert Brout, maneggiando le equazioni del Modello Standard delle interazioni fondamentali, inventano un modo per dare massa alle particelle senza distruggere la capacità delle equazioni della teoria di descrivere il mondo. L'idea non è solo brillante, possiede soprattutto quella caratteristica che la rende una vera teoria scientifica: ha una conseguenza che si può verificare sperimentalmente, l'esistenza di una nuona particella, il bosone di Higgs. Per confermare la fondatezza dell'idea di Higgs e compagni occorreranno ben 48 anni, e una serie di programmi sperimentali uno più ambizioso dell'altro. È solo nel 2012 che gli esperimenti ATLAS e CMS, installati al CERN di Ginevra sull'acceleratore LHC, annunciano finalmente l'avvistamento di una particella che assomiglia molto al bosone di Higgs. La conoscenza scientifica avanza come una danza tra l’idea teorica e la prova dell’esperimento, a volte con passaggi lunghi e soste inattese. Aulle lavagne ci sono ancora molte idee da testare, molti sono i modi che i fisici immaginano per metterle alla prova, e, magari, confermale.

Per un'idea più concreta su questa conferenza, puoi vedere la registrazione dell'incontro de 2015 con il Liceo Catteneo e l'ITIS Avogadro di Torino.

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Marco Delmastro Mi chiamo Marco Delmastro, sono un fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra. Su Borborigmi di un fisico renitente divago di vita all'estero lontani dall'Italia, fisica delle particelle e divulgazione scientifica, ricerca fondamentale, tecnologia e comunicazione nel mondo digitale, educazione, militanza quotidiana e altre amenità. Ho scritto un libro, Particelle familiari, che prova a raccontare cosa faccio di mestiere, e perché. Per qualche tempo ho risposto a domande di fisica (e non solo) sul podcast Tu che sei un fisico (e prima o poi potrei riprendere).

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